A tu per tu con Veronica Consolini intervistata da Enrico Ferranti

28 dicembre 2017 AUTORE: Enrico Ferranti
Veronica Consolini intervistata da Enrico Ferranti

La pallacanestro per Veronica Consolini? “Questo sport – per me – rappresenta tutto: è la mia passione, il mio sogno e la mia vita”. Una passione innata, la sua: “Ho iniziato a girare per i campi da basket all’età di 3 anni e non ho più smesso”, le parole di Veronica. Giocatrice di indubbio valore e, ormai da qualche anno, tutta la sua esperienza acquisita in campo è a servizio – in qualità di Coach – dei più giovani: “Sono una tranquillissima ragazza laureata in legge che lavora nell’ufficio gare e appalti di un’azienda e appena finisco l’orario di lavoro schizzo in macchina per raggiungere la palestra”. Appassionata di sport in generale.. “leggo tantissimo, mi piace cucinare, dedico ogni secondo libero alla famiglia e agli affetti. Per il resto vivo in palestra e non vorrei fare altro dalla mattina alla sera”. “Un mio pregio? Non mollo mai”, afferma la Consolini.. “nonostante alleni ormai da un po’ di anni, a volte sono ancora troppo giocatrice nel gestire le situazioni: questo, indubbiamente, è un difetto”. “Attualmente”, incalza Veronica, “alleno a Peschiera del Garda, una piccola società in provincia di Verona. Sono il Capo Allenatore della prima squadra che milita nel Campionato di Serie D Veneto – Girone Verde – e il Capo Allenatore della Prima Divisione che affrontiamo con una squadra di soli Under 20”. Tutta la sua grandezza si scorge (anche) da alcune considerazioni: “Essere Allenatore è per me una missione, sento di trasmettere tanto alle generazioni future e credo che per me – come per i miei colleghi – essere un ALLENATORE sia una responsabilità ed un privilegio, non un titolo onorifico. Sono ipermeticolosa, adoro lavorare sui dettagli.. mi reputo una scienziata del gioco; mi piace analizzarlo, capirlo, sperimentarlo e creare. Chiedo ai miei giocatori il 100% in ogni istante, dando loro il mio 100%. Adoro lavorare sul miglioramento individuale da poter poi mettere al servizio della squadra nel suo globale”. Che cosa trasmette Veronica Consolini ai suoi giocatori e che cosa riceve in cambio? “Disciplina, etica del lavoro, passione, dedizione ed un pizzico di ambizione. Voglio tirare fuori il meglio da chi alleno, sia come atleta che come persona. Voglio che il basket sia parte della loro vita ma che gli dia qualcosa in più per tutto il resto: da loro ricevo tutto questo e tanto altro. Ho avuto la fortuna di allenare ragazzi e ragazze che mi hanno dato tutto quello che avevano, che mi hanno rispettata e sopportata, che mi hanno seguito in ogni mia folle avventura e che mi hanno fatto diventare l’allenatore che sono oggi”. “Vorrei poter vivere di solo basket anche se qui in Italia è particolarmente difficile, se non impossibile”. Il sogno nel cassetto? “È quello di aprire un centro specializzato nel miglioramento individuale dove poter lavorare sui giocatori e le giocatrici a 360^gradi.. dove poter lavorare sui dettagli, insegnare movimenti, specializzare gli atleti per ruoli, aumentare le capacità atletiche e cognitive. Un luogo dove creare sportivi completi sotto ogni punto di vista”. In conclusione, il motto che caratterizza questa grande “innamorata” della palla a spicchi: “Corri se puoi, striscia se devi, mollare mai”.

Enrico Ferranti
Foto realizzata da Camilla Princivalle