Quinto, storica promozione in C Regionale. Intervista ai protagonisti dell'impresa

7 maggio 2014 AUTORE: Riky PlayBasket
Quinto_festa_c_regionale_2.jpg

E’ un ambiente che sprigiona entusiasmo quello che troviamo a Quinto di Treviso, dove il fantastico gruppo guidato da coach Giordano ha centrato la storica promozione nella massima categoria regionale dopo solo un anno di permanenza in D.
Cominciamo questa intervista ai protagonisti di questa impresa proprio dall’asse portante di questa squadra in campo, l’omonimo duo Giordano, per la cronaca coach Massimo e capitan Marco.

Massimo, una stagione esaltante con sole 6 sconfitte a fronte di 24 vittorie. Quando hai capito che questo gruppo poteva portare a compimento questa impresa?
“Esattamente, una stagione esaltante, in primis per il risultato ottenuto ma anche per come questo è arrivato all’ultimo secondo dell’ultima partita….merito dei giocatori che sono riusciti, nei momenti più difficili, vedi infortuni occorsi, a dare quel qualcosa in più in partita e, soprattutto, in allenamento. Ciò ci ha permesso di ottenere alcune vittorie anche quando non siamo stati al completo. A dire la verità con Stefano ad inizio stagione, una volta definita la squadra, ci siamo detti :‘non siamo male’ ma eravamo coscienti che altre squadre (vedi domanda successiva ndr) fossero sicuramente agguerrite. Non c‘è stato un preciso momento della stagione in cui ci siamo resi conto che potevamo vincere il campionato; eravamo tutti decisi fin dal primo momento di giocare al massimo delle nostre possibilità per vedere poi dove saremmo potuti arrivare.”

Le avversarie erano molto ostiche, basti pensare che ben 3 squadre hanno portato a termine la stagione con una sola vittoria in meno di voi: 3P CRM, Roncade e Litorale Nord. Quale vede favorita per la vittoria nei playoff?
Sicuramente i nostri avversari erano molto molto tosti ed agguerriti e ci hanno messo estremamente in difficoltà. Quello che ci ha permesso di sopravanzarli è stata la continuità di risultati nella seconda parte del campionato.
I playoff sono un terno al lotto, sicuramente Roncade, 3P e Litorale sono tre formazioni con giocatori di ottimo livello e ben allenate, per cui fare un pronostico è estremamente difficile. Credo che tutti e tre abbiano la possibilità di ritrovarsi in semifinale e lì, chi starà meglio dal punto di vista fisico, avrà un piccolo vantaggio sugli altri.

Due domande ora anche a capitan Marco Giordano.
Marco, una domanda ovviamente sulle emozioni di questa incredibile stagione, amplificate dalla fascia di capitano.
Oltre alle emozioni scontate quali felicità, orgoglio, soddisfazione, è stato molto gratificante vedere le speranze nutrite ad inizio stagione da parte di tutto l’ambiente che pian piano hanno cominciato a diventare una piacevole realtà, attraverso il duro lavoro in palestra da parte di un gruppo eccezionale cresciuto sia a livello di gioco ma anche, e soprattutto, a livello di mentalità.

Che finale!Certo che vincere partita e campionato negli ultimi secondi dell’ultima partita (la 30esima stagionale ndr) all’alba dei 41 anni…credo che questo entra di diritto nel podio delle tue soddisfazioni cestistiche.
Sicuramente entra nel podio delle mie soddisfazioni cestistiche: le vittorie più sofferte sono anche quelle più emozionanti.
La stagione è stata lunga e difficile, soprattutto per chi come me ha qualche stagione sulle spalle, ma credo che si sia conclusa con il giusto epilogo per chi ha dimostrato in campo nei momenti topici di avere determinazione e qualità. La vittoria ad Altavilla è stata bellissima, ma credo che il vero capolavoro della stagione siano state le vittorie contro padova e roncade: il campionato lo abbiamo vinto lì.
Non mi resta che fare un grosso “in bocca al lupo” a tutti quelli per cui la stagione ancora non è finita e un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla nostra vittoria.

Passiamo ora a chi dietro gli eroi del parquet ci ha messo tempo e passione per costruire questa squadra. Stefano (Arvedi ndr.), DS e responsabile prima squadra della Polisportiva San Giorgio Quinto, come è nato questo progetto e dove vuole arrivare?
Il progetto è nato lo scorso anno grazie alla volontà del gruppo storico (Dozzo, Giomo, Giordano, Zanardo e D’Andrea) di rimanere uniti ripartendo da un campionato, la promozione, dove ancora la regola di “esclusione” di alcuni giocatori “datati” fortunatamente non vale. L’obiettivo fin da subito, condiviso con la Società, era quello di vincere il campionato approdando in serie D e riportare pian piano Quinto a competere in una categoria che l’ha sempre vista da protagonista negli anni passati.
Ora, l’obiettivo è quello di continuare a lavorare duro ripartendo soprattutto dal settore giovanile e mantenendo tutto quello che di buono è stato fatto finora. Attendiamo le ultime due gare con Villafranca per poi sederci a tavolino per programmare il prossimo anno sportivo.

Com‘è vivere due stagioni come le ultime da “dietro la scrivania” dopo anni sul campo a combattere? Molti giocatori li conoscevi da anni e li hai convinti e coinvolti in un progetto che ripartiva dalla promozione nonostante avessero opportunità in categorie ben superiori, per di più con un’umiltà e un senso di squadra che ha stupito, a suon di risultati, tutti, facendo ricredere anche i più scettici.
Potrei dirti che per alcuni versi non è cambiato nulla mentre per altri è un altro mondo, dipende da che parte la si guarda … Sicuramente non mi sono ancora abituato a questo ruolo perché la tendenza è ancora quella di vedere le cose “da giocatore” e forse questa da una parte è stata anche una nota positiva in quanto sai benissimo quali sono le esigenze dei giocatori e cerchi, per quanto ti è possibile, di non fargli mancare nulla; dall’altra devi comunque pensare a 360 gradi e dare affidabilità e sicurezza a tutto l’ambiente che spesso, in queste categorie, non sempre è facile. Devo comunque condividere tutto ciò con le persone che in tutto quest’anno mi hanno sempre aiutato e appoggiato nelle scelte a partire proprio dal Presidente.
Venendo alla seconda parte della domanda, mi viene da dire che la risposta sta proprio nella tua domanda: non ho dovuto “sudare” più di tanto per convincere alcuni giocatori a rimanere, in quanto, come ho detto prima, è stata una loro volontà ed anche un’altra bella sfida da vincere dopo anni di onorata carriera. Adesso passerò anche da presuntuoso ed arrogante ma non importa, ho le spalle larghe e ti dico che a me non ha stupito più di tanto questo risultato perché ero consapevole e certo che giocatori come Giordano, Giomo, Zanardo e Toniolo uniti ai nuovi e più giovani giocatori arrivati quest’anno, avrebbero venduto cara la propria pelle partita dopo partita e così è stato! Il discorso della “vecchiaia” lo lascio volentieri ai soliti scettici perché per me “vecchio” significa esperienza unita a qualità e proprio queste sono emerse nei momenti cruciali del campionato ed hanno fatto la differenza soprattutto nelle ultime tre gare della stagione.
Per concludere vorrei approfittare di questo spazio per ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo storico risultato.