Coach Chimenti: “Questa VelcoFin mi piace. E vogliamo crescere ancora”

2 gennaio 2018 AUTORE: mecu
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Ottanta minuti all’epilogo del girone d’andata, quarto posto in classifica – un passo e mezzo avanti a Crema, oggi quinta, grazie al successo nello scontro diretto – seconda difesa e sesto attacco del girone Nord. Che, a due giornate dal “giro di boa”, guarda a Vicenza come alla candidata ideale per il 4° e ultimo posto nella Final Eight di Coppa Italia, in agenda i prossimi 22-23-24 Febbraio. Chiamate ad affrontare Albino in trasferta e Castelnuovo Scrivia in casa, alle biancorosse servirà una vittoria per accedere alla rassegna nazionale. A pochi minuti dal test match con Sarcedo (serie B), destinato a chiudere l’attività del 2017, le luci della ribalta si accendono su coach Jonata Chimenti, impegnato a stilare un bilancio delle prime tredici giornate di cammino. Ecco pensieri e parole del nocchiero di Sansepolcro, alla prima stagione in biancorosso.

Classifica e F8…

“Indubbiamente bisogna essere più che contenti. Abbiamo impostato la stagione con l’imperativo di pensare una partita alla volta, senza alzare la testa per valutare la posizione in classifica. Piazzamento che, ad inizio campionato e complice un roster quasi completamente rinnovato, non avrebbe certo rispecchiato il nostro reale valore. Andando avanti passo dopo passo, sempre con la massima concentrazione, siamo giunti a capire di avere a portata di mano l’opportunità di accedere alla Final Eight di Coppa Italia. Obbiettivo che, in avvio, sembrava irraggiungibile, ma che è andato prendendo forma durante la stagione. Indubbiamente è un traguardo per noi inaspettato e per tagliarlo bisogna vincere almeno un’altra partita: essere lì a giocarsela mi rende particolarmente felice, anche perché ho trovato un gruppo di ragazze che hanno saputo, da subito, mettersi a disposizione, lavorando e producendo bel gioco. Con la capacità di sopperire alla mancanza di esperienza grazie a grande cuore, straordinaria determinazione e tantissima voglia di giocare nell’affrontare ogni singola partita”.

Difesa, che soddisfazione…

“La difesa è la chiave del nostro successo, questo è indiscutibile. Non possiamo certo pensare di avere una produzione offensiva particolarmente ricca, quindi la nostra mission è costringere l’attacco avversario a segnare il meno possibile. Occupare il secondo posto alla voce difesa nel girone Nord, decisamente più tosto rispetto al Sud, è un vanto per la società: l’anno scorso VelcoFin era leader nei punti subiti e oggi, pur avendo cambiato tutto o quasi, la squadra è ancora lì, vicina alla vetta della speciale classifica. Per Vicenza è una sorta di… marchio di fabbrica. Per quanto riguarda lo score, essere sesti alle spalle di Costa Masnaga e Crema, per citarne due – quindi di squadre che si affidano soprattutto al loro talento offensivo – indica che ci sono ancora notevoli margini di crescita. Che devono essere completati attraverso il miglioramento delle qualità delle singole giocatrici – obbiettivo che mi ero prefisso all’apertura dei lavori – per apportare beneficio all’interno della squadra. Alcune ragazze hanno iniziato il cammino un pochino… zoppicando, probabilmente non pronte a sostenere importanti carichi di lavoro, aspettative, richiesta di attenzioni difensive e offensive: adesso posso dire che, mano a mano, stanno migliorando, guadagnano minuti in campo, acquisiscono responsabilità. Esempi? Camilla Mingardo, che esce dalla panchina pronta ad aggredire la partita, Federica Destro, sempre in quintetto e con un ruolo totalmente diverso da quello, marginale, avuto altrove in passato: lo stesso vale per le altre giovani, come Martina Destro e la stessa Irene Gamba che, rientrata dall’infortunio, sta conquistando campo e fiducia. Tutte loro stanno garantendo quella ‘marcia in più’ che pensavo e aspettavo, nonostante i ‘nomi’ non fossero così altisonanti”.

Pregi e difetti…

“I pregi sono due, cuore e carattere. Quando la squadra gioca assieme mettendo in campo queste qualità, le giocatrici si connettono l’una con l’altra e diventiamo una squadra bella da vedere e difficile da affrontare. Il difetto.. a volte paghiamo l’insorgere di ansie dovute a mancanza di fiducia nei mezzi a disposizione, situazioni che finiscono per complicare le partite. Capita improvvisamente di scacciarle e risolvere il problema, come accaduto con Marghera dopo aver penato oltre il dovuto quasi fossimo pesci d’acqua dolce in mezzo all’oceano, succede anche di subirle e gettare tutto alle ortiche, incubo fattosi realtà negli ultimi settanta secondi di Udine. Se c’è un aspetto da migliorare, è proprio questo”.

Sorprese, conferme, crocevia stagionali..

“La sorpresa è sicuramente l’atteggiamento delle giocatrici più esperte, Ferri e Stoppa: non pensavo fossero in grado di calarsi a 360° in un gruppo di ‘under’, perché parte delle nostre atlete sono ancora ‘giovani’ di nome e di fatto e le altre sono da poco uscite dalla categoria. Invece sono due belle scoperte, due persone importanti che hanno saputo immedesimarsi nella realtà di un gruppo composto da ragazze che hanno 13-14 anni in meno, sino a divenirne preziosi punti di riferimento con l’esempio, l’attenzione, la cura nei dettagli. Conferma… va di pari passo con Brcaninovic, perché senza Melisa, per noi, è difficile giocare. Mel si è confermata un fattore in questo girone, lo ha dimostrato in tutte le occasioni, in A2, quando decide di farlo, lei domina le partite. Ed è un’atleta in continua evoluzione. Quanto al crocevia… scelgo una gara di campionato, ovvero la sfida di Udine e il risultato negativo della stessa. Perché quella partita, secondo me, ci ha permesso di andare a giocare e vincere con Crema, di affrontare l’impegno con la giusta mentalità per fare bottino in un campo difficile”.

E poi ecco Monaco playmaker…

“La costruzione di Monaco playmaker è un mio obbiettivo: è una giocatrice che mai ha ricoperto quel ruolo e, se occasionalmente lo ha fatto, non con l’intensità e la lettura del gioco che le sono richieste qui. Bisogna lavorare in palestra: indubbiamente per lei è difficile trovare una dimensione nel nostro sistema, ci confrontiamo di volta in volta, è una ragazza che lavora e, se ascolta, può tornare ad essere la componente molto utile alla squadra vista all’inizio. E’ una strada in salita, ma Federica è seriamente intenzionata a percorrerla”.

Focus sul campionato…

“Credo siano tutti d’accordo nell’indicare il Geas come la franchigia più forte di tutta l’A2, indipendentemente dal gruppo d’appartenenza. E’ completa, ha cambiato poco, è cresciuta assieme lavorando, da anni, con coach Cinzia Zanotti. E’ difficile da affrontare, può anche perdere una partita, come capitato e come succede a tutti, ma dispone di valori tali da farne l’assoluta conferma. La sorpresa potrebbe anche essere VelcoFin: ma, dato che mai, personalmente, mi sono visto tale – anzi, mi sono sentito e mi sento una realtà – preferisco indicare quelle formazioni, superiori a noi per organico, che oggi si trovano alle nostre spalle in classifica. Il girone Nord non annovera squadre deboli, da affrontare con esiti scontati, o quasi, in partenza, come accade per alcuni confronti del Sud. Anche le ultime in classifica – S. Martino, Cagliari – sanno mettere in difficoltà la prima, la seconda e la terza. E’ una cosa positiva, perché ci spinge a stare in palestra con la giusta mentalità sapendo di non poterci permettere cali di tensione. Lo è un po’ meno perché esprime una chiara differenza tra i due raggruppamenti. Che, forse, potevano essere assembrati meglio”.

Ufficio Stampa VELCOFIN VI