Chiara Mini si racconta

30 novembre 2014
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“Sono cresciuta in una famiglia di appassionati di basket; fin da piccola i miei genitori mi portavano a vedere le partite della Virtus Bologna! Quindi per me non è stato difficile iniziare ad amare questo sport; oltretutto quelli erano gli anni d’oro di basketcity: alla Virtus giocavano personaggi straordinari come Danilovic e Brunamonti e, successivamente,Ginobili.. l’adrenalina e la gioia di vincere un derby contro la Fortitudo di Myers era indescrivibile. Ho iniziato a giocare a pallacanestro grazie a mia madre che vide un volantino di una società che promuoveva il minibasket nella scuola elementare che frequentavo: andai al primo allenamento e da li capii subito che era quello che avrei voluto fare da grande! Così iniziai a giocare nella BBS (Bologna Basket School) di Dario Bellandi, facendo tutte le giovanili con loro; poi il grande passo è stato entrare a far parte nella rosa di giocatrici della Libertas Bologna, all’epoca in A2 e presieduta da Gianfranco Civolani. Ho sempre giocato playmaker, ruolo comunque non semplice, che richiede carattere e responsabilità. Dal 2002 al 2008 ho giocato a Bologna; in seguito ho giocato tre stagioni, sempre in A2, con la Virtus Cagliari e, attualmente, è il quarto anno che gioco a Ferrara: ho capito fin da subito che dirigenti e società avevano idee chiare e voglia di provare a creare qualcosa di importante per loro e per la città. Con modestia e sacrifici stanno cercando di promuovere un movimento come quello del basket femminile che ha bisogno di persone così disponibili per emergere! Col senno di poi, sono ancora più contenta della scelta che feci; ringrazio il Presidente Pietro Ferranti e tutti i suoi Collaboratori per avermi accolto a braccia aperte e dato la possibilità di esprimermi in campo con i loro colori. Stiamo crescendo, passo dopo passo, tutti insieme e non nego che la mia volontà sia quella, se me ne sarà data la possibilità, di terminare la mia carriera sportiva (spero il più tardi possibile) proprio con la Bonfiglioli. Fuori dal campo spero di riuscire a crearmi una famiglia con il mio fidanzato; i presupposti ci sono, bisogna solo incrociare le dita. Pregi e difetti? A volte la mia aggressività/cattiveria agonistica prevale e vado fuori giri in campo: questo è sicuramente un lato che devo migliorare. Il basket è lo sport più bello e gratificante del mondo; se si è disposti a provarci e a credere in ciò che si fa con umiltà e senso di sacrificio per cercare di migliorarsi sempre. Giocare è una gioia e ti regala emozioni indescrivibili: prima o poi passione e sacrifici vengono sempre ripagati in qualche modo, nel basket come nella vita. Lo sport ti fa sentire viva: una palla e un canestro possono cambiare la vita. . perché non provarci? “

Enrico Ferranti