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Nuovo volto in casa fulgor.
Dalla settimana scorsa la Foppiani Fulgor ha un’arma in più.
È con noi Stefano Basso, da anni protagonista a Montecchio in Serie C, prima Silver e poi Gold. Un uomo di esperienza e di grande affidabilità, in campo e nello spogliatoio. Il suo arrivo, voluto in piena sintonia da staff tecnico e dirigenziale, ha l’obiettivo di rinforzare il settore over della squadra. Che significa: alzare il livello qualitativo degli allenamenti, avere un punto di riferimento in più nel gruppo e, in caso di infortuni, tenere alto il tasso tecnico e di personalità del roster. Stefano incarna alla perfezione questo identikit. Il tutto, ci preme sottolinearlo, senza togliere un solo minuto di gioco ai nostri giovani, perché gli over a referto possono essere sempre e solo 3. Benvenuto!
Stefano, hai fatto una scelta davvero contro-corrente: scendere di 2 categorie con la consapevolezza che, essendo over, non potrai scendere sempre in campo. Cosa ti ha spinto a un passo così insolito?
È stata una scelta non facile e non presa a cuor leggero, è stata ragionata e a lungo valutata. Diciamo che ciò che mi ha spinto più di tutto è il rapporto che ho con Davide Cavalieri e Andrea Ghezzi e con i ragazzi con cui ho già giocato e vinto, e di pari passo c’è un “progetto Fulgor” che mi stimola parecchio.
Ho fatto 10 anni in una società fantastica (Montecchio) di persone e giocatori super, dove abbiamo raggiunto traguardi positivi ma del tutto inaspettati. Era giunto forse il momento di cambiare aria e di far parte di un nuovo ciclo.
Con quali dei nostri uomini hai già giocato in passato?
Ho giocato insieme a Maggi (ci conosciamo dal 2001/2002, proprio quando per la prima volta giocammo insieme nella Fulgor) e Luca Lombardi: abbiamo giocato 2 campionati di C Silver a Montecchio, culminati con la promozione in C Gold. Poi con Alessandro Garofalo e Moscatelli ci siamo sempre visti da avversari, quindi ci conoscevamo già!!
Cavalieri ti ha descritto come un giocatore poliedrico. In campo in quale ruolo ti senti più a tuo agio?
È tanti anni che ricopro il ruolo di 2/3 e in qualche occasione mi è capitato di fare il 4 ‘atipico’. Sono sincero: quello che ti dà il giocare e l’essere protagonista in campo va al di là del ruolo. L’importante è essere sempre pronti a dare il massimo e avere l’umiltà di essere utile e a disposizione per i compagni. Se ognuno di noi parte da questo concetto, faremo tanta strada.
Le tue prime impressioni sull’ambiente e sulla squadra?
Ottime devo dire. Sono stato accolto dal Presidente e dai Dirigenti con grande entusiasmo, e di questo ne sono davvero felice. Nell’aria si sente che c’è entusiasmo e voglia di fare le cose con i tempi giusti. A parte le persone che conosco già, anche tutti i ragazzi più giovani li ho visti determinati e con tanta voglia di fare. Per l’esperienza che ho maturato, questi sono gli ingredienti giusti se si vogliono costruire cose importanti: l’umiltà prima di ogni cosa, e soprattutto non bisogna mai smettere di avere ‘fame’ di lavoro in palestra.
Fonte: pagina Facebook fulgor Fidenza