Erika Aleotti, guardia della Prima Squadra, si racconta

10 dicembre 2014
Bonfiglioli_Ferrara_Basket_Erika_Aleotti.jpg

“Ho iniziato a giocare a Pallacanestro all’età di cinque anni; forse anche prima a palleggiare il pallone perché andavo a vedere le partite di mia sorella e di mio papà che allenava. Nella società PicoBasket del mio paese, Mirandola, ero l’unica femmina tra i maschi. All’età di dodici anni sono passata a Cavezzo per disputare i campionati giovanili; a 15, inserita nella prima squadra, ho disputato tutti i campionati senior dalla B alla serie A1 (nel 2006), giocandoci per due anni. Terminati gli studi, a 26 anni, ho lasciato Cavezzo: si era concluso un ciclo e sentivo il bisogno di rimettermi in gioco al di fuori dell’ ambiente sportivo in cui ero cresciuta; due anni a Bologna dove ho giocato con Capitan Mini, due anni a Vigarano con promozione in A2 e Coppa Italia e San Martino di Lupari con promozione in A1.. ora il secondo anno a Ferrara. Nella vita, oltre a giocare, ho sempre fatto altro (studiato e allenato): ora insegno educazione fisica a scuola e alleno sia a Mirandola che a Ferrara. Il Basket, per me, è una vera e propria “scuola di vita”; la passione per questo sport, oggi, cresce sempre di più e, oltre a metterla in campo, cerco di trasmetterla ai miei ragazzi/e. Ferrara è la società ideale: professionale, ambiziosa e in crescita, anche sotto l’aspetto giovanile. . Non potevo non accettare questa sfida a 360 gradi, come giocatrice e istruttrice; sono davvero molto contenta e orgogliosa di essere una “bonfigliolina”. Nata e cresciuta come guardia, in emergenza ho sempre svolto anche il ruolo di play, ruolo che quest’anno svolgo con maggior minutaggio per come è stata strutturata la squadra: è una nuova sfida che mi stimola molto e al tempo stesso sono molto autocritica (lo sono sempre stata nei miei confronti e quest’anno ancora di più, pretendo molta più qualità). Progetti futuri? Vorrei giocare ancora dieci anni. . Chiedo troppo?”

Enrico Ferranti