Europei 3vs3 2014

dal 5 settembre 2014 al 7 settembre 2014 @Bucarest + sito internet + facebook

Basket 3x3: reportage dalle Finali Europee di Bucarest

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Eravamo a Bucarest per seguire le finali europee di 3X3 e soprattutto per vedere all’opera il “nostro” (4 Torri Ferrara ndr.) Giovanni Agusto e non c’è che dire, l’esperienza è stata davvero unica e molto divertente. I motivi sono diversi ma tra questi il primo è certamente quello di aver scoperto il fascino e la bellezza di una disciplina poco conosciuta e forse anche un po’ snobbata in Italia. Iniziamo col precisare che lo streetball sta alla pallacanestro come il football americano sta al rugby. Anche in questo caso, come per il paragone americano/europeo, lo streetball di fatto è una disciplina che sposa a meraviglia i concetti di spettacolarità e ritmo e un po’ accantona aspetti tattici che molto spesso impoveriscono i nostri sport. Nel 3X3, soprattutto e naturalmente se giocato ad alti livelli, l’aspetto spettacolare offerto da regole che molto concedono è preminente. Così capita di assistere a vere e proprie acrobazie in area per provare a scardinare difese che non lasciano quasi nulla d’intentato per impedire la loro perforazione. Abbiamo assistito sia durante gli incontri maschile che femminili a vere e proprie “sportellate” in un clima, sempre sportivo, ma che in alcuni momenti nell’anfiteatro costruito nella centralissima piazza dell’Università pareva riportare al tempo del Colosseo. In un ambiente reso rovente dal calore del folto pubblico rumeno, le dodici nazionali si sono affrontate con un ritmo (una partita ogni mezz’ora) e con uno spirito da vera e propria ultima spiaggia. Ne è venuto fuori uno spettacolo, crediamo anche televisivo, veramente esaltante. In questo contesto la nostra nazionale, formata lo ricordiamo da giovani atleti che durante l’anno hanno acquisito i punti nei tornei ufficiali organizzati, si è trovata ad affrontare, con spirito e grinta battaglieri ma onestamente con meno preparazione specifica in questa disciplina, vere e proprie corazzate attrezzate, molto bene, per le battaglie da sostenere. Il risultato è stato quello di poter constatare che in quanto a tecnica i nostri non avevano nulla da invidiare agli avversari, ma per tattica ed esperienza il discorso era completamente opposto. Il nostro Giovanni Agusto nei tre incontri disputati ha dimostrato che poteva tenere il campo benissimo (tra l’altro in un girone di quattro squadre che ha sfornato i campioni e i vice campioni d’Europa). Il deficit, lo ripetiamo, è stato soprattutto sulla preparazione specifica e quindi sull’esperienza nella disciplina. Il tabellone dei risultati dice che abbiamo perso di tre lunghezze (16-13) dalla Romania (poi campione) e di tre (15-12) dalla Slovenia (vice campione). Nella terza partita, che non valeva più per il risultato finale abbiamo ceduto le armi troppo presto e facilmente con l’Azerbaijan (17-9). L’europeo l’hanno vinto i padroni di casa della Romania, a nostro parere, la squadra che più l’ha meritato e non per il gruppo di atleti migliori visti in campo ma per l’esperienza e il vigore fisico che l’hanno contraddistinta. Onore al merito per i nostri azzurri che hanno tenuto benissimo il campo in tutte le partite e forse con un pizzico di convinzione in più avrebbero potuto anche portare a casa il punto della bandiera considerato che, con certezza, la partita con l’Azerbaijan di un tal Nelson (giocatore di eurolega con la Montepaschi Siena nel 2013/2014) è stata giocata purtroppo a pile, emotive, scariche. Finiamo pensando a quanto si potrebbe fare nelle meravigliose piazze che riempiono il bel Paese e quanto questa disciplina potrebbe avvicinare le persone anche meno avvezze verso la palla a spicchi, considerato l’alto livello spettacolare che è possibile mettere in mostra. Le prossime finali europee da assegnare saranno quelle del 2016 e se fossimo la federazione ci faremmo volentieri un pensierino.

Despar 4 Torri Ferrara