Serie D L'angolo delle interviste: Matteo Iabichella di Gruppo Basket Cologno al Serio

13 luglio 2016 AUTORE: Umberto Chiesura
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(a/195cm/1989) Ultima stagione: 314p/22g/14,30mp/h23. Il giocatore siciliano è stata una delle rivelazioni dello scorso campionato. Alla prima esperienza in Lombardia, Matteo si è distinto per talento, atletismo e leadership, doti che gli sono valse l’ammirazione e la stima di tantissimi addetti ai lavori.

1) Ciao Matteo. Un lungo cammino sportivo pieno di soddisfazioni quello che ti ha condotto dalla Sicilia sino in Lombardia. Raccontacelo.
“Ciao Umberto e grazie per l’impegno e la passione con cui gestisci questa pagina, divenuta ormai un punto saldo del movimento cestistico lombardo. Ho cominciato a giocare a basket all’età di nove anni nel Basket Club Ragusa, giocando in biancoblu le giovanili, ed esordendo in C1 a 14/15 anni (non ricordo bene!). Dai 16 ai 19 anni ho giocato in C1 con il Basket Club ed in doppio tesseramento con la Fortitudo Ragusa in C2, poi il trasferimento all’Olimpia Basket Comiso, con cui ho vinto la C2 siciliana e la Pol. Vigor Santa Croce Camerina (C2). Nel 2012 sono tornato “a casa”, al Basket Club Ragusa, con cui nel 2013/2014 ho raggiunto una bella promozione in C1 con un gruppo composto esclusivamente da ragazzi ragusani. Infine, nell’ultima stagione ho giocato con il Gruppo Basket Cologno nella serie D lombarda.”

2) Approccio quasi casuale con Cologno ed amore a prima vista. Ti sei ambientato subito, e a meraviglia, nella nuova realtà. È così?
“Quando sono arrivato a Bergamo volevo continuare ad allenarmi e mi sono rivolto alla tua pagina facebook che mi ha consigliato Cologno. È stata una benedizione. Ho trovato un gruppo fantastico, dalla dirigenza ai coaches passando per compagni ed un ambiente sereno dove potersi divertire ed allo stesso tempo migliorare.”

3) Cologno ha stupito molti per bel gioco ed autorità in campo. Poi, però, qualcosa si è inceppato, con 10 perse nelle ultime 12 giocate (playoff compresi). A parte il tuo forzato abbandono, come te lo spieghi?
“Non è facile trovare una spiegazione a questo brutto tracollo. Credo che dopo una lunga serie di vittorie sia subentrato un po’ di appagamento, un torpore da cui non siamo riusciti a riprenderci. Infine, una serie di infortuni ha fatto il resto.”

4) Cosa non potrai dimenticare della tua esperienza in Lombardia?
“Non dimentico Fabio Pasqualin, ottimo allenatore, padrone del gioco. Fabio, però, è soprattutto un grande amico che mi ha sostenuto nei momenti di difficoltà che ho attraversato quest’anno. Non dimentico, inoltre, i ragazzi del Gruppo Basket Cologno che spero di poter riabbracciare presto.”

5) Come hai trovato il livello della D lombarda rapportato alle tue precedenti esperienze in Sicilia?
“Un giudizio comparativo non è semplicissimo perché mi chiedi di fare un paragone tra due movimenti cestistici completamente agli antipodi. In Lombardia ci sono moltissime squadre “minors” ed una miriade di settori giovanili; questo rende vivo e variegato il movimento della palla a spicchi. In Sicilia, invece, il movimento “seniors” è agli sgoccioli (con una C Silver ed un paio di serie D, per intenderci), tuttavia, non è difficile imbattersi in scuole di pallacanestro di buon livello (vedi Pegaso Ragusa, quest’anno campione nazionale under 16). Pochi ma buoni, insomma!
Per ciò che concerne la pallacanestro giocata, a mio modesto avviso, la C siciliana ha un discreto livello di gioco sia sotto il profilo tattico che atletico, anche e soprattutto perché ogni squadra che punta a fare bene ha almeno due americani nel roster. La serie D siciliana, invece, non regge il paragone con quella lombarda.”

6) E la prossima stagione? Tornerai nella tua vecchia società?
“Una domanda da un milione di dollari! Non giocherò a Ragusa: questa è l’unica certezza. Da ottobre dovrò ritrasferirmi in Lombardia per motivi di lavoro ma non so esattamente in quale città. La mia intenzione è quella di continuare a giocare, perciò nel momento in cui avrò maggiori certezze sul mio futuro cercherò una squadra con cui divertirmi.”

Ciao Teo. A prestissimo, mi auguro…
UC