A1 Femm. Final8 Coppa Italia 2023, il resoconto dei quarti di finale

31 marzo 2023
Final8 Coppa Italia 2023, il resoconto dei quarti di finale

FAMILA WÜBER SCHIO 87
PASSALACQUA VIRTUS EIRENE RAGUSA 80
(29-17, 45-39; 50-54, 74-74)
SCHIO: Mabrey 23, Bestagno 6, Howard 18, Keys 4, Ndour 12; Verona 12, Sottana, Sventoraite 6, Crippa 3, Penna. All.: Dikaioulakos.
RAGUSA: Romeo 7, Hampton 28, Vitola 2, Attura 12, Anigwe 14; Ostarello 9, Dotto Fr. 4, Consolini 2. Ne: Di Fine, Olodo, Salice e Mallo. All.: Lardo.
ARBITRI: De Biase (Udine), Centonza (Ascoli Piceno) e Tommasi (Frosinone).
NOTE: progressione punteggio: 18-7 (5’), 37-28 (15’), 50-42 (25’), 60-58 (35’).

Tanta velocità, agonismo e forti emozioni sin dal primo quarto di finale delle Final Eight di Campobasso, che regala alla Famila Schio il passaggio alle semifinali.
Le orange, che come cantano i tifosi al termine non mollano mai, e Ragusa ci mettono piglio e determinazione con le venete che provano a dare degli strappi in più di una circostanza e prendendo poi un margine in doppia cifra alla fine del primo quarto (29-17).
Le venete provano a dare una ulteriore accelerata in avvio di secondo periodo, ma le iblee pian piano risalgono la china portandosi sino al meno cinque del 31-26, che costringe la panchina orange a spendere time-out. L’uscita dal minuto delle orange è efficace, anche perché sull’altro fronte le isolane devono fare i conti con i problemi fisici di Romeo che finisce per essere semplice spettatrice della contesa. Howard prova ad ampliare lo scarto, costringendo il coach ospite Lardo a rifugiarsi in un time-out. Ragusa cera di riportarsi nuovamente sotto, ma Schio ha la prontezza, in ogni circostanza, di rimettere margine tra sée le proprie avversarie, determinate però a non demordere minimamente.
Il rientro di Romeo dà un po’ di ulteriore mordente alle iblee che arrivano ad un solo punto di distacco sul 50-49. Hampton con una tripla firma il sorpasso (50-52). Le isolane salgono anche a più quattro, margine con cui chiudono il parziale a proprio favore (50-54).
L’ultimo periodo è un’altalena con continue rincorse e cambi di fronte, le orange provano a piazzare la spallata decisiva con Howard (canestro dalla media e poi tripla del 63-58). Mabrey amplia il gap, ma Ostarello prova a dare la sveglia alle sue. Anigwe riavvicina con una tripla le isolane che, sempre grazie ai tiri dall’arco dei tre punti, si mantengono n linea, anche se Howard allontana nuovamente le orange. Ragusa si porta a meno tre, ma Hampton impatta a 74 con 45 secondi ancora da giocare ed è su questo punteggio che si chiude il parziale.
Nell’overtime è Ragusa a mettere sempre la testa avanti con Schio che va sempre all’inseguimento. Mabrey riporta avanti le orange con un gioco da tre punti (79-78) ed è ancora la statunitense a regalare margine alle venete portandole sul +5 dell’83-78. A sigillarla, dopo i liberi di Howard, il canestro del capitano azzurro Martina Bestagno che scrive, di fatto, la parola fine sulla contesa sul punteggio di 87-78.

BANCO DI SARDEGNA DINAMO SASSARI 53
ALLIANZ GEAS SESTO SAN GIOVANNI 48
(7-14, 24-27; 36-37)
SASSARI: Carangelo 1, Gustavsson 14, Makurat 10, Thomas 2, Holmes J. 19; Ciavarella 7, Toffolo. Ne: Mazza, Arioli e Fara. All.: Restivo.
SESTO SAN GIOVANNI: Moore 11, Begic 8, Gorini 2, Bestagno E. 4, Holmes S. A. 4; Trucco 10, Panzera 5, Dotto C. 4, Arturi, Tava. All.: Zanotti.
ARBITRI: Nuara (Trevisi), Pellicani (Gorizia) e Corrias (Pordenone).
NOTE: progressione punteggio: 5-3 (7’), 12-25 (15’), 27-29 (25’), 46-41 (35’).

Si confermano i migliori piazzamenti nella parte alta del tabellone con la Dinamo Sassari che raggiunge Schio in semifinale superando in rimonta la Geas Sassari.
Nel primo quarto Sassari non riesce ad essere particolarmente performante in attacco con Sesto San Giovanni che arriva a prendere un margine anche in doppia cifra (7-22 in avvio di secondo quarto), ma, col passare dei minuti, le isolane riescono a riportarsi sotto e, piano piano, con Holmes arrivano anche a ridurre il gap portandolo sino al meno cinque del 22-27 con una rubata chiusa con transizione finalizzata da appoggio al vetro da parte di Holmes, motivo di immediato time-out da parte di coach Zanotti che però non sortisce grandi effetti perché le sarde sono ad un solo possesso di distacco (24-27) all’intervallo lungo. Nel terzo quarto, la formazione sarda prosegue con forza la propria rimonta arrivando sino al meno due del 30’. L’ultimo periodo – sotto gli occhi del presidente nazionale della Federbasket Gianni Petrucci – è momento di forte equilibrio. Holmes lo spezza con una tripla (44-41) e la Dinamo vola anche sul più cinque del 48-43. Trucco, con una tripla, riporta le lombarde sul meno due (48-46) ed è Gustavsson, con una tripla, ad ampliare lo scarto. Gorini non ci sta, ma è ancora l’ala svedese a mantenere il gap e a condurre le sue verso le gare del venerdì.
Per la Dinamo, alla prima esperienza nella kermesse tricolore, un ulteriore passo storico, stavolta verso un piazzamento tra le prime quattro.

UMANA REYER VENEZIA 83
IND FILA LUPE SAN MARTINO DI LUPARI 75 (22-21, 38-35; 72-49)
VENEZIA: Delaere 6, Yasuma, Fassina 7, Shepard 16, Kuier 12; Villa 10, Santucci 10, Cubaj 4, Madera 7, Nicolodi. Ne: Meldere. All.: Mazzon.
SAN MARTINO DI LUPARI: Washington 16, Milazzo 14, Pastrello 15, Kaczmarczyk 4, Dedic 4; James 11, Guarise 9, Arado 2. Ne: Diakhoumpa e Russo. All.: Serventi.
ARBITRI: Maschietto (Treviso), Barbiero (Milano) e Bettini (Ravenna).
NOTE: progressione punteggio: 11-3 (5’), 26-26 (15’), 54-43 (25’), 79-67 (35’).

Continua ad emergere il fattore teste di serie nella giornata dei quarti di finale della Techfind Coppa Italia di A1. Venezia sfrutta il suo ranking di terza per regolare una San Martino di Lupari che regge sino all’intervallo lungo, salvo ritrovarsi poi col fiato corto di fronte alla maggiore profondità e consistenza delle rotazione reyerine.
Eppure l’avvio è favorevole a San Martino di Lupari, tuttavia Venezia riesce a reagire anche se l’inerzia continua ad essere dalle parti delle patavine.Venezia si porta avanti sul 15-13, fuggendo poi sul 22-18. Le lupe tuttavia dimostrano tanto carattere e chiudono il quarto con un solo punto di gap (22-21).
In avvio di secondo periodo, Venezia prova a dare uno strappo (26-21), ma San Martino di Lupari ha un carattere unico e riesce a dare vita ad un parziale che le porte sul 26-30. Venezia risale la china e Kuier mette a segno anche una schiacciata in transizione (36-35) che riporta avanti le lagunari capaci di mettere un possesso pieno di margine a loro favore all’altezza dell’intervallo lungo (38-35).
Le lagunari provano a dare un ulteriore strappo nel terzo periodo, ma San Martino di LUpari risponde presente, anche se Santucci è pronta nuovamente ad allargare la forbice con le orogranata che arrivano anche a tre possessi pieno di vantaggio. La tripla di Villa vale il +10 (49-39), margine intorno a cui la truppa di Mazzon riesce a costruire ulteriori sicurezze, volando anche sul +17 (64-47) e planando sul +23 dopo il buzzer-beater di Pan a chiuura del terzo periodo (72-49), particolare che rende l’ultimo quarto quasi una sorta di prolungato regno delle statistiche con spazio per l’ex campobassana Nicolodi. Il resto è attesa dell’ultima sirena con San Martino che lavora per rendere meno lieve il passivo, portandolo sotto la doppia cifra, intento che riesce appieno perché, al suono della sirena, sono solo otto i punti di margine per le lagunari (83-75).

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 71
SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA 96
(20-26, 41-47; 57-74)
CAMPOBASSO: Trimboli 11 (3/5, 1/2), Kacerik 4 (0/3 da 3), Parks 26 (6/10, 4/10), Abdi 11 (4/7, 0/1), Milapie 6 (3/5); Quiñonez 3 (1/4, 0/1), Scherf 5 (0/6, 1/4), Togliani 5 (1/1, 1/3), Battisodo. Ne: Del Sole, Bocchetti e Giacchetti. All.: Sabatelli.
BOLOGNA: Pasa 6 (2/3, 0/1), Laksa 19 (2/2, 5/5), Zandalasini 13 (6/7, 0/3), Rupert 19 (6/10, 1/4), Olbis Andrè 8 (3/5); Parker 6 (3/10, 0/2), Del Pero 5 (1/3, 1/1), Orsili 7 (2/2, 1/2), Dojkic 8 (2/4, 1/2), Cinili (0/1), Barberis 5 (1/1, 1/1). All.: Ticchi.
ARBITRI: Almerigogna (Trieste), Marzulli (Pisa) e Frosolini (Grosseto).
NOTE: spettatori presenti stimabili oltre le 1.300 unità. Infortunio al 19’10” (botta allo zigomo sinistro), rientrata. Fallo tecnico al 30’58” (57-76) a Sabatelli (allenatore Campobasso). Tiri liberi: Campobasso 14/17; Bologna 10/13. Rimbalzi: Campobasso 32 (Trimboli 7); Bologna 38 (Rupert 9). Assist: Campobasso 12 (Kacerik 3); Bologna 15 (Pasa, Zandalasini ed Orsili 3). Progressione punteggio: 11-11 (5’), 35-36 (15’), 50-63 (25’), 66-86 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 3 (4-1); Bologna 28 (68-96).

La Molisana Magnolia, terzo quarto fatale contro la corazzata Virtus Bologna
Ancora una volta la Coppa Italia dei #fioridacciaio si chiude ai quarti di finale. Applausi da un’Arena di nuovo sold-out.
La sintesi del tecnico Mimmo Sabatelli: «Abbiamo provato a dare il massimo, la loro profondità è stata determinante»

Uno stop di 25 materializzatosi principalmente dopo l’intervallo lungo. La Coppa Italia continua a respingere La Molisana Magnolia Campobasso ai quarti di finale (in A2 con Moncalieri e lo scorso anno in A1 sempre con la Virtus Bologna) con le felsinee che, anche stavolta, confermano il loro attuale momento di grande smalto, seppur, ancora una volta, contro un’avversaria che ha in Parks la propria chiave di volta.
PASSO DOPO PASSO In un’Arena sold-out, Milapie apre lo score di serata con le rossoblù che in avvio paio mantenere la testa avanti. Col passare dei minuti, Bologna che cerca di dar fondo a tutte le proprie rotazioni cercando di provare a dare una spallata alla contesa, arrivando sino al +5 del 15-20. La tripla di Parks e l’entrata di Trimboli consentono di impattare alle rossoblù, che subiscono però i tre colpi ferali in successione delle emiliane che vanno sul 20-26 alla fine del periodo.
EQUILIBRIO ULTERIORE Bologna prova a fuggire in avvio di secondo quarto, tuttavia una Robyn Parks assolutamente on fire non è dello stesso avviso. Sempre la numero 24 dei #fioridacciaio riporta le campobassane, in campo con la speciale divisa in onore della rivoluzione delle donne in Iran, sino al più uno (37-36), poi però è nuovamente Bologna ad uscire forte e a mantenere due possessi di margine all’intervallo lungo (41-47).
PERIODO FATALE Bologna aumenta i giri del proprio motore nel terzo periodo e, grazie ad una serie di triple in successione, riesce a creare quel gap che rischia di costare carissimo alle campobassane. I #fioridacciaio ci provano sino in fondo e con tutte le proprie energie, ma ogni tentativo di alzare la testa è subito tacitato dall’efficacia al tiro delle V-nere, il cui più diciassette al 30’ è già sinonimo di gara indirizzata.
CUORE OLTRE L’OSTACOLO Le campobassane cercano di reagire, ma Bologna, potendo contare su undici rotazioni undici, amplia il margine portandolo anche al +28 pochi secondi prima della conclusione prendendosi così la semifinale con Venezia e rimandando, invece, i #fioridacciaio alla serie playoff con Schio.
A REFERTO CHIUSO Per coach Mimmo Sabatelli l’analisi in sala stampa è quella di chi plaude alle sue, consapevole che «sarebbe stata necessaria una gara perfetta contro di loro. Ci abbiamo provato, mettendo sul parquet tutto quello che avevamo. Bologna è stata più cinica in alcuni momenti chiavi e questo aspetto lo abbiamo pagato, ritrovandoci a pagare un ampio scarto.
MARTEDÌ IN CAMPO Per le magnolie, ora, già martedì si tornerà in campo per gara uno dei quarti playoff al PalaRomare in casa della corazzata Familia Schio, formazione che ha riportata l’Italia cestistica in rosa nel palcoscenico delle Final Four di Eurolega previste quest’anno a Praga.

(photocredit: Maurizio Silla)
Area Comunicazione Magnolia Campobasso (Vincenzo Ciccone)