Intervista a Irene Pieropan

1 febbraio 2014
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In casa Ceprini è l’ultima arrivata, da metà dicembre sé aggregata alla squadra umbra. Veneta, guardia-ala, con una propensione spiccata a “guardare” il canestro, si sta conquistando sempre più spazio nel roster del GM Paolo Egidi, dimostrando che, anche in difesa, è capace di fare ottime cose. Nata a Caldogno, un paese in provincia di Vicenza, 22 anni fa, ha iniziato a giocare a pallacanestro all’età di 7 anni; dopo aver giocato qualche anno solo con i maschi, a 11 anni l’allenatrice, Marina Pirani, la porta a giocare nella squadra femminile di Vicenza. A 14 anni va a giocare a Parma dove diene allenata da Maurizio Scanzani e Davide Malakiano.

“Questa è stata la mia prima scelta difficile che mi ha portata lontana dalla mia famiglia e dagli affetti più cari e a quell’età sicuramente non è stato facile. Sono stata a Parma in tutto sei anni, ho fatto li tutta la sequenza delle giovanili allenandomi anche con la serie A1 e facendo esperienza nei campionati che allora erano la serie C e la serie B2. Sono stati anni importanti durante i quali ho partecipato a quattro europei giovanili con le nazionali under16 e under18. A 20 anni ho proseguito poi andando a fare la mia prima esperienza in serie A2 a Battipaglia un anno dopo aver fatto i conti con un brutto infortunio al ginocchio destro (rottura del legamento crociato anteriore). La stagione successiva ho vestito la maglia del CUS Cagliari in serie A1 e ho terminato la stagione ad Ancona in serie A2”.

Irene, una stagione con la valigia in mano?
“Sono partita questa estate per Napoli con le più rosee aspettative ma purtroppo le cose non andate bene. Dopo un mese e mezzo ho dovuto fare le valigie e rimboccarmi le maniche rimettendomi in gioco per una nuova avventura qui ad Orvieto. Credo che il detto “si chiude una porta, si apre un portone” sia adatto a descrivere la situazione che mi sono trovata ad affrontare; una sistemazione migliore di questa era impensabile vista la piega che aveva preso questo inizio di stagione, perciò nonostante tutto posso solo che ritenermi fortuna e credo di poter considerare questo il mio inizio di stagione!”

La pallacanestro, un lavoro o una passione?
“Il basket posso definirlo come il gioco più bello della mia vita. Lo chiamerò sempre gioco e non lavoro perchè è puro divertimento e passione e non ha niente a che vedere con parole come sacrificio, noia, abitudine, dovere che spesso vengono accostate al lavoro vero e proprio.
Dentro alla pallacanestro ho riposto ogni cosa, non perchè nella vita ci sia solo questo, ma perchè è una parte importante della mia persona; racchiude emozioni, gioie, lacrime, e perchè no, anche delusioni. E’ una compagna di vita,sempre leale: più le dai in termini di impegno, costanza, dedizione e lavoro più lei ti ripaga, è matematico questo! Il bello poi è che ogni allenamento non è mai uguale e non si smette mai di imparare se si è mentalmente disposti a farlo. Il basket mi dice ogni giorno chi sono, mi da i mezzi per migliorarmi perchè evidenzia ogni difetto e da buon compagno di vita come mi piace definirlo, mi permette anche di crescere, di cambiare e di stupirmi ogni giorno per quello che si può arrivare a fare”.

I tuoi studi?
“ Per quanto riguarda il capitolo “studio” ci sto lavorando! Anche se ad oggi non sto frequentando nessuna università, mi piacerebbe intraprendere questa strada, conciliandola con la pallacanestro.
Spero con il prossimo anno di riuscire in questo intento, trovando il corso che meglio mi si addice”.

Hai già delle idee per il tuo futuro, quando il basket non sarà più al centro della tua vita?
“Finita la mia carriera mi vedo a condurre una vita forse lontana dall’ambito sportivo. Mi aspetto di entrare nel vero e proprio mondo del lavoro,costruirmi una famiglia e perchè no, avere anche una bella casa con i miei cani.Sono cresciuta in campagna e desidererei che la natura continuasse a far parte della mia vita in qualche modo. Non ho le idee chiare, anche perchè spero che questo momento arrivi il più tardi possibile e ci sarà tempo per pensarci su, però vorrei che tutte queste cose facessero parte della mia vita “lontana dai campi di gioco” questo è certo!”

Le tue giocatrici preferite?
“Fra le italiane la più forte rimane ancora Laura Macchi, mentre quella straniera mi pace molto Riquina Williams”

Sei arrivata da poco più di un mese, come ti sei integrata nel gruppo?
“Sono molto legata a Giulia Ridolfi sia perchè ho già avuto il piacere di giocarci insieme ad Ancona, sia perchè mi lega a lei un rapporto di affetto e amicizia fuori dal campo. Oltre a lei vado molto d’accordo anche con Stella Panella, ci stiamo conoscendo di giorno in giorno e i presupposti per una bella amicizia ci sono tutti. Con tutte le altre mie compagne mi trovo bene, sono brave ragazze ed è un piacere stare in un gruppo cosi affiatato, sereno ed unito”.

L’allenatore ti ha dato da subito fiducia inserendoti più di una volta nel quintetto iniziale, forse è l’aspetto del quale hai più bisogno?/
“Sono contenta dello staff tecnico che ho trovato qui ad Orvieto. Degli allenatori, coach Valentinetti e coach Romano ho molta stima, mi piace il loro modo di lavorare sul campo ed è solo che un piacere essere allenata da persone così preparate e che conoscono il senso della pallacanestro e cercano di trasmettertelo. Gli allenamenti di squadra sono sempre intensi come si addice ad una serie A1 ed è bello che al mattino ci sia la possibilità di lavorare anche individualmente. Ognuna di noi è seguita con attenzione e credo che questo ci sproni a fare sempre meglio”.

Irene, oltre al basket, come impieghi i momenti liberi?
“M’ interessa molto la lettura, in particolare quella dei romanzi e di libri di poesia. Questo della lettura è un hobby che mi rilassa molto infatti cerco di farlo il più possibile cercando sempre storie avvincenti e interessanti. Mi piace anche molto guardare film in lingua originale sottotitolati perchè mi aiutano a familiarizzare con i suoni e mi tengono in esercizio con le lingue straniere che ho già studiato a scuola e che mi tornano utili nei miei viaggi estivi. Viaggiare rimane un altro dei mie hobbies preferiti e l’estate è l’unico momento durate il quale posso spingermi a visitare Paesi nuovi e vedere culture diverse dalla nostra”.

Spesso gli sportivi professionisti, danno l’impressione di essere disinteressati dagli avvenimenti di cronaca, ci sono eventi che ti hanno particolarmente colpito?
“Mi hanno colpito i numerosi casi di violenza alle donne che hanno occupato pagine e testate giornalistiche per mesi interi. Tra i tanti ricordo quelli del getto dell’acido per sfigurare quei volti un tempo tanto amati. Un atto crudele che oltre a rovinare per sempre esteriormente un volto, diventa una piaga intima che lede la dignità di una donna e con il quale dovrà conviverci sempre. Trovo sia un atto di pura vigliaccheria perchè è vero che può non uccidere ma sfigurare un volto rimane un segno indelebile con il quale bisogna farci i conti ogni giorno senza poter dimenticarlo e voltare pagina”.

Com’è stato il tuo 2013 e come speri sia il tuo 2014?
“Al 2013 lascio sicuramente tanti ricordi infelici e conseguenti emozioni tristi che mi hanno fatta soffrire durante questi ultimi mesi in particolar durante il mio breve soggiorno a Napoli. Lascio delusioni e arrabbiature da parte di tante persone che portarsele dietro servono ben poco.Lascio anche i primi tre anni da neopatentata e quindi finalmente accolgo quello 0,50 che fa la differenza!
Nel 2014 mi porto con me tanto coraggio e determinazione in quello che sto facendo augurandomi che questo cammino sia il più bello e avvincente di sempre. Mi porto l’affetto di amici ritrovati nel momento del bisogno e mi auguro di risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso”.

Partiamo! Facciamo un viaggio, scegli tu la meta.
“Per adesso partirei subito per una meta calda, qualche mare esotico e sperduto sarebbe l’ideale!
A parte questo, il viaggio che desidero fare è il giro della California: ogni volta che scorgo immagini delle sue coste e delle sue città rimango stupita e affascinata e mi dico che di quella terra me ne innamorerei assolutamente”.

All’orizzonte di Irene, che cosa si intravede?
“Di fare al meglio questo girone di ritorno del campionato rispondendo così positivamente alla fiducia che mi è stata concessa qui. Oltre a questo mi aspetto tanto lavoro individuale per migliorare sul gioco, lavorando anche questa estate intensamente. Per il mio futuro più lontano invece vedremo, a fin stagione si tireranno le somme e si faranno le dovute scelte. Qui si sta bene, c‘è un bell’ambiente, si lavora tanto, restare sarebbe sicuramente bello. C‘è tempo per pensare ad ogni cosa, intanto mi preoccupo del presente perchè il momento è adesso e so cosa devo fare per viverlo al meglio e guadagnarmi ogni cosa;non mi resta quindi che mettermi al lavoro!

Dicono di lei…
Tony Valentinetti (Head Coach): “Ad Orvieto, dove lavoriamo con grande armonia e serenità, ha trovato l’ambiente ideale per lei. Tiratrice di “striscia”, ha una grande determinazione e volontà. Ottima professionista, può essere un difensore “importante” anche in A1. E’ una giocatrice che mi ha sorpreso molto in positivo; ha avuto una carriera, fino ad oggi, sotto dimensionata rispetto alle proprie capacità. Deve controllare un po’ l’emotività e la voglia di “spaccare ”tutto. Ha bisogno di sentire fiducia ed è una grande professionista, se trova continuità nel gioco, può diventare una giocatrice con una dimensione da A1”

Massimo Romano (Ass. Coach): “Ha una grande voglia d’imparare, sempre attenta in allenamento, si allena con grande determinazione ed intensità. Sta ripagando la fiducia accordatale da Coach Valentinetti”.

Prof. Sunny Massari (Prep. Fisico): “Si è messa rapidamente al passo con le compagne. Agile, reattiva ed esplosiva. Ottima professionista”.

da http://www.cestisticaazzurraorvieto.it