Una gara di tiri da 3 e Pistoia ringrazia

11 ottobre 2016 AUTORE: ANDRE#9
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Buon inizio, poi una cattiva gestione del match

L’analisi della partita di Brindisi a Pistoia deve essere fatta non prescindendo dai primi venti minuti di gioco: una sorta di compendio di come devono essere affrontate le partite in trasferta, sebbene tra le tantissime luci si nascondano ancora delle ombre su cui lavorare. Ombre che si materializzano poi nella follia autodistruttiva della seconda metà della gara: già, perché, è Brindisi che ha letteralmente regalato la vittoria agli avversari. La sconfitta è figlia di cattiva gestione dei propri mezzi, cattiva gestione della pressione avversaria, pessimo taglia fuori, scarsa assimilazione degli schemi. Coach Meo Sacchetti, ancora una volta, stupisce con un quintetto di partenza che il suo omologo pistoiese, Vincenzino Esposito, non riesce a decifrare: Moore, Scott, Cardillo, M’Baye, Agbelese in trecento secondi piazzano un micidiale 18 a 2. Sempre nei primi dieci minuti arrivano dalla panchina altri rinforzi con Joseph, Carter ed English che, però, nel secondo tempo, saranno interpreti negativi (decisivi). I primi dieci minuti si chiudono sul 24 a 16 per Brindisi che, probabilmente, s‘è specchiata, s‘è scoperta bellissima e s‘è distratta, dato che Pistoia rientra in gara grazie a dei cali di concentrazione imbarazzanti (le marcature difensive che saltano prima di una rimessa in attacco di Pistoia, Cardillo che non riesce a rimettere in 5 secondi perché nessun compagno si libera per ricevere). Agbelese è un eccellente atleta, chi si avvicina all’area dei tre secondi rischia sempre la stoppata, ma non ci sono solo quelle, prima di tutto dovrebbero esserci gli scivolamenti difensivi. Nonostante gli errori di cui sopra, si va all’intervallo lungo in vantaggio per 34 a 42 e delle percentuali incoraggianti: 6 su 9 nei liberi, 9 su 15 da due, 6 su 17 da tre. Un episodio merita di essere raccontato, vale a dire quando a 2 minuti e 47 secondi dalla fine del secondo quarto, Durand Scott commette il secondo fallo e coach Sacchetti lo sostituisce: il giocatore discute la scelta abbastanza animatamente col tecnico. Ma il peggio doveva ancora arrivare perché invece di gestire, Brindisi inizia una folle gara di tiro dalla lunga distanza, con scelte fuori ritmo e fuori contesto: alla fine del terzo periodo è zero su nove dall’arco (sbagliano a turno M’Baye, Joseph, Moore, Engish, Scott e Spanghero), mentre Pistoia fa incetta degli errori avversari, ringrazia e fa 9 su 11 da due con un parziale di periodo di 25 punti a 17. È 59 pari, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo quando Brindisi guidava per 18 a 2 nei primi cinque minuti del match. Il quarto periodo è ormai compromesso. Brindisi è uscita con la testa dall’ultima frazione ancor prima di comprendere i contomi della sconfitta. Restano da decifrare le potenzialità e le situazioni in cui sfruttare certi giocatori del roster biancoazzurro: English avrà pure talento ma sembra conoscere solo il tiro dalla lunga distanza, Carter è sembrato estraneo alle dinamiche ed abbastanza macchinoso, Joseph è colui il quale dovrebbe cambiare le sorti di un incontro ma non è chiaro quanto l’infortunio estivo lo stia condizionando. Sacchetti dovrà lavorare soprattutto sulla tenuta psicologica di questo gruppo che ha buttato alle orticUe una vittoria assolutamente alla portata.

QUOTIDIANO DI PUGLIA ED. BRINDISI