Coach Marsigliani stila il bilancio "Una stagione positiva"

4 maggio 2016
Coach Marsigliani stila il bilancio "Una stagione positiva"

Si chiude così il quinto capitolo della sua storia recente con la Stamura, e anche questa volta è stato fatto centro con tutti gli obiettivi prefissati ampiamente raggiunti. Una promozione in Serie B nell’anno del suo ritorno in biancoverde, la successiva straordinaria salvezza nell’allora quarta categoria nazionale, e poi il triennio in C Regionale (Silver da quest’anno) rispettando alla lettera i programmi societari. Maurizio Marsigliani continua a non sbagliare un colpo alla guida della Globo Stamura e lo conferma anche nella stagione che si è chiusa da poche ore con la vittoria stamurina al PalaSavelli di P.S.Giorgio che ha salvato la storica società dorica al primo turno dei playout.
Il tecnico anconetano si gode il successo, aggiungendolo ai suoi tanti trofei raggiunti nella lunga e vincente carriera di coach, e traccia il tradizionale bilancio di fine anno mettendo già le prime base per il futuro.

Coach, salvezza arrivata e obbiettivo raggiunto. Tutto bene anche quest’anno per la tua Stamura.
“Abbiamo centrato un risultato importante. L’obbiettivo che ci eravamo prefissati a inizio anno era la salvezza sapendo che avremmo incontrato varie difficoltà. E così in effetti è stato, ma alla fine il risultato è stato raggiunto con ampio merito e anticipo.”

La Stamura pone da anni ormai al centro dei suoi obbiettivi la valorizzazione e la crescita dei suoi giovani. E anche in questo caso possiamo dire di aver raggiunto un ottimo risultato. Confermi queste sensazioni?
“Assolutamente si. Oltre alla permanenza in questo campionato ci siamo posti l’obbiettivo di far crescere i nostri giovani. Direi senza dubbio che tutti i nostri ’95, ’96 e ’97 in organico hanno dato un contributo fondamentale alla salvezza e tutti hanno compiuto un percorso di crescita all’interno della stagione.”

Un cammino non facile per via di tanti problemi ma la squadra ne è venuta sempre fuori. C‘è un segreto?
“Il segreto è lavorare tanto e stare sempre uniti. Avevamo inizialmente in mano una squadra non certo tra le più esperte del torneo e con tantissimi giovani al suo interno. Durante il campionato abbiamo perso un giocatore come Alessandroni, una perdita che ci ha portato non poche difficoltà nella chimica di squadra. Però siamo riusciti a resistere bene e nella seconda parte di stagione, anche grazie all’innesto di un giocatore importante come Benini, la situazione è leggermente cambiata e abbiamo così potuto coronare il nostro obbiettivo iniziale.”

Tra i tanti ostacoli che la squadra ha avvertito, qual‘è stato il più duro da superare?
“Pochi giorni fa, prima di gara-2 di P.S.Giorgio, riflettevo che durante tutto l’anno, negli allenamenti settimanali, non ho mai allenato la stessa squadra per due giorni di seguito. Purtroppo la situazione di ogni giocatore ci ha costretto a lavorare in condizioni non ottimali. Impegni di lavoro e di studio, di altri allenamenti, tutte situazioni davvero complicate da gestire e affrontare nel quotidiano. Sono però soddisfatto di come le abbiamo superate e il risultato finale ne è la testimonianza.”

A fine stagione sono d’obbligo i ringraziamenti. Puoi iniziare…
“Rivolgo in prima persona un bravo e un grazie sincero a tutti. I ragazzi, lo staff tecnico che ha collaborato con me gomito a gomito ogni giorno, così come quello sanitario sempre attento e disponibile. E poi tutta la dirigenza che gravita in più ruoli attorno alla squadra. Sostengo da tempo che abbiamo una organizzazione per uomini e ruoli da categoria superiore, ed è anche grazie a tutti loro che sono arrivati questi risultati.”

Fine aprile siamo già in vacanza. Conoscendoti sappiamo che non vorrai stare troppo lontano dal campo.
“Adesso ci prendiamo due settimane di assoluto riposo e poi inizieremo a mettere le prime pietre sul prossimo anno.”

Puoi già anticipare su quale punti partire?
“Non parlo di questioni tecniche. Credo che dovremmo puntare subito su due concetti che ritengo molto importanti e anche legati uno all’altro. Il primo è la gestione del Palarossini. Quest’anno ho riscontrato un non ottimale utilizzo dell’impianto sia per il lavoro settimanale che nelle partite. Su 15 partite che dovevamo giocare di domenica ne abbiamo disputate soltanto 2 dovendo spostare le altre al sabato o in alcuni casi anche al venerdì sera. Questo non ha certo favorito la presenza di pubblico e soprattutto facilitato il coinvolgimento dei giovani del vivaio stamurino. E qui arriva il secondo punto. Credo di essere ottimista nell’affermare che non siamo riusciti a portare nemmeno il 5% dei nostri giovani. Un dato oggettivo e che deve far riflettere tutti se vogliamo fare crescere la nostra squadra e la nostra gloriosa Società.”

da http://www.stamurabasket.it