Dell’Agnello tutta grinta «Caserta parte in ritardo ma saprà recuperare»

13 settembre 2016 AUTORE: ANDRE#9
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Il coach: «Temevo la chiusura, poi sono arrivati i nuovi soci. Guarderemo tutti in faccia, da subito»

«Èun vantaggio, la vivo come una responsabilità diversa e mi fa molto piacere – dice Sandro Dell’Agnello alla sua seconda stagione da coach a Caserta – lo scorso anno mi accolsero con grandissimo affetto, come Sandro ex giocatore e non come allenatore. Ho avuto la fortuna di essere stato apprezzato e dopo aver avuto tantissimi riscontri, quest’anno mi sento accolto come allenatore, la mia professione di adesso: mi fa piacere».
La Juvecaserta oggi è per il 62% di una società inglese, ma per arrivarci che sofferenza.
«È stata un’estate travagliata, i messaggi che arrivavano parlavano di chiusura ed eravamo tutti molto dispiaciuti».
Per questo siete poi partiti in ritardo?
«Sì, ed è andata bene e ringraziamo quelli che si sono prodi- gati. Ma la squadra è stata costruita in ritardo, siamo arrivati per ultimi sul mercato, però non significa niente. Siamo solo un po’ indietro rispetto agli altri, dobbiamo recuperare mettendo sullo stesso livello fisico tutti gli atleti. Dal punto di vista tecnico tattico recupereremo il tempo perduto».
La Pasta Reggia riparte da Sandro Dell’Agnello e dalla riconferma di Giuri, Gaddefors, Cinciarini e il recuperato Metreveli.
«Sono giocatori che lo scorso anno incarnavano molto bene lo spirito della Juvecaserta, così possono essere un punto di riferimento per i nuovi, su questo ci conto».
In cosa differiscono la squadra attuale e quella della passata stagione?
«Dobbiamo ancora scoprirlo, abbiamo svolto pochi allenamenti al completo, credo che quella di quest’anno sia una squadra con centimetri e forse un po’ di tiro da fuori in più. Lo scorso anno avevamo caratteristiche difensive importanti adesso lo andiamo a scoprire se le abbiamo oppure no».
Ma la difesa non è volontà e applicazione?
«La testa è importante, la difesa pure. Dobbiamo scoprire dove i nostri giocatori si trovano a far meglio, per costruire situazioni favorevoli».
Da Siva a Sosa, cambio di play e di leader…
«Sono due giocatori buoni e molto diversi per caratteristiche ed esperienza. Sosa ha molta più esperienza di Siva, ha già giocato e vinto nel campionato e contiamo sul suo contributo e sulla sua leadership, è in grado di farlo».
Alla fine Caserta ha cambiato anche la formula.
«Siamo stati un po’ obbligati, partendo tardi a far la squadra con il 5+5 servivano 4 italiani importanti da tenere in campo per molti minuti. Quando siamo arrivati noi sul mercato gli italiani erano… finiti».
L’obiettivo della squadra è sempre e solo quello di vincere la prossima gara?
«Credo che siamo attrezzati per competere guardando in faccia tutti, ma da subito dobbiamo sgomitare il più possibile per stare lontani dalle zone calde».
La Juvecaserta giocherà alla Dell’Agnello, ovvero con grinta e tanta energia?
«Si ma lui giocava tanti anni fa, quando la tv era in bianco e nero, diciamo che le squadre che oggi giocano con energia hanno già fatto un bel passettino in avanti, ma ovviamente servono sempre anche atletismo e tattica».

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