Diego Monaldi è pronto per Sassari: «Voglio migliorarmi»

30 agosto 2016 AUTORE: ANDRE#9
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Il 23enne arriva da due buone stagioni a Chieti in A2 Spazi ridotti? «Uno stimolo, sono a disposizione del coach»

Diego Monaldi ha 23 anni ed è un giocatore della Dinamo Banco di Sardegna. È anagrafi-camente giovane ma non è certo un novellino al ballo del debutto. Nato ad Aprilianel 1993 Monaldi ha già diverse stagioni di basket sulle spalle e sulle gambe: comincia alla Virtus Roma, passa dalla Mens Sana Siena e assapora per la prima volta il gusto della serie A, la piacevole pressione dei palcoscenici importanti. Dal 2014 diventa perno del progetto Proger Bis Chieti: la A2 gli consente di maturare ancora e lo consacra come uno degli italiani più interessanti su piazza. Le cifre del suo ultimo anno raccontano di 30 gaie giocate, 32,2 minuti di media e 12,5 punti, il tutto impreziosito da una lunga militanza nelle squadre giovanili azzurre – medaglia d’oro a Tallin agli Europei Under 20 del 2013 – con convocazione per la Nazionale maggiore sperimentale nel 2015. Oggi, in Sardegna, con addosso la canotta della Dinamo, Diego Monaldi scommette su sé stesso: «So benissimo che Sassari è per me il posto giusto per lavorale e per poterlo fare al meglio possibile. Sarà un anno importante, mi può dare tantissimo». Il sistema Dinamo, con rotazioni a 10 gio- catori, con Darius John-son-Odom, Rok Stipcevic e Lollo D’Ercole abili, arruolati e titolato a presidiare la cabina di regia, potrebbe sembrare una gabbia dorata per Monaldi, ma in realtà non rappresenta un limite per il playmaker laziale: «Sono molto stimolato dalla situazione. Sono venuto qui prima di tutto per migliorare me stesso, arrivo con questa mentalità- spiega-. Per me sarà un anno fondamentale sotto tutti i punti di vista, lo ribadisco proprio perché il traguardo è di quelli che contano. Io sono a disposizione del tecnico e della squadra. E qualsiasi possa essere il mio utilizzo, sono e resto a disposizione del coach e della squadra». Primo approccio sassarese e biancoblù? «Mi sono ttovato subito bene, da quando ai primi di agosto sono sbarcato in Sardegna – è il commento di Monaldi -. Tutti mi hanno accolto benissimo, la società, i compagni, i tifosi. Io ho iniziato sin da subito a lavorare ed è stato fondamentale per me. La chiamata biancoblù? Inizialmente non ci credevo, per davvero. La Dinamo Banco di Sa-regna è una società importante, ha vinto uno scudetto gioca in Europa – prosegue -. Indubbiamente una bella soddisfazione far parte di questo progetto, dopo anni in cui ho sttet-to i denti e ho lavorato duro per farmi trovare pronto. Questo non vuol dire che non lo farò ancora, significa anzi che farò tutto con ancora più impegno e applicazione di prima, perché la sfida è ancora più tosta e importante di quelle precedenti». La prossima serie A? «Per me saia un’esperienza nuova, mi ci sono appena accostato ma non posso dire di averla vissuta a fondo – spiega l’ex play del Chieti -. Credo ci siano squadre di livello, e credo che la lotta playoff sarà molto dura in una regular season in cui nulla è da dare per scontato. Ma noi non pensiamo alle akre formazioni, pensiamo a noi e a lavorare duramente perché ogni gara rappresenta e deve rappresentale una storia a sé». A proposito di lavoro, pare che al Geovillage si stia lavorando parecchio: «Si si – ride -. È vero, lavoriamo tutù ad una intensità pazzesca, ma questo è solo e soltanto positivo per il nostto percorso di avvicinamento alla Lega A. Sono giorni molto duri – chiude Diego Monaldi -, ma quel che paghiamo ora in stanchezza lo riavremo più avanti in condizione e risultati. Questa è la regola dello sport, questa è la regola del basket. Per cui la parola d’ordine è lavorale, in attesa del confronto con il campo».

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