Puglia Riceviamo e pubblichiamo una Lettera di una mamma

1 aprile 2014
lettera.jpg

Tutti parlano di etica nello sport e tutte le società sportive dovrebbero ruotare intorno al concetto di rispetto delle regole e del regolamento. Bellissime parole!!!Viviamo in un mondo in cui la mancanza di regole è uno dei problemi fondamentali. In realtà l’etica sportiva è un qualcosa che va oltre il normale rispetto delle regole, è un qualcosa che entra nella sfera dei valori fondamentali della persona quali la lealtà, la correttezza ma poi nei fatti e nella realtà quotidiana si muovono in ossequio al mero tornaconto, successo, arricchimento economico…
Mi è capitato di sentire che società del nostro territorio non tesserano i ragazzi secondo il Regolamento Esecutivo della Federazione Italiana Pallacanestro o non informano in modo adeguato i genitori degli atleti soprattutto in caso di minori. Secondo l’Art. 12 Primo e Nuovo tesseramento Punto 2. Il modulo deve essere compilato in ogni sua parte, e per gli atleti che, al momento della richiesta, non abbiano compiuto il 18° anno di età, deve essere controfirmato da entrambi i genitori. E non solo! Non esiste il controllo della documentazione anche da parte del legale della società in questione.
Infatti il punto “4. Il Legale rappresentante della Società che tessera l’atleta, con la sottoscrizione del modulo attraverso il dispositivo di firma digitale (DFD), certifica l’esistenza agli atti della Società del modulo di tesseramento con le firme autografe dell’atleta e di chi esercita la potestà genitoriale, nel caso di minori. “
Il realtà succede che la società non fa firmare nessun documento o modulo ad entrambi i genitori del minore e dal ragazzo , e non solo, secondo l’Art. 1 Tesseramento federale (del. n.465 C.F. 11/06/2011) 4. L’atleta non tesserato o comunque non in regola con le norme federali, non può disputare gare disciplinate a qualsiasi titolo dalla FIP.
Il mancato tesseramento dell’atleta, oltre a costituire una evidente irregolarità ed un illecito sportivo relativamente al campionato di categoria, espone anche ad un notevole rischio lo stesso e la società che lo schiera in quanto, tale posizione anomala, non permette la regolare copertura assicurativa dell’atleta che in caso di lesioni invalidanti riportate nella pratica sportiva, non vedrebbe riconosciuti i suoi diritti e non percepirebbe alcun indennizzo. Situazione che porterebbe poi la famiglia a rivalersi nei confronti del club inadempiente.
Molti di questi ragazzi hanno partecipato ai campionati provinciali.
E cosa dire delle società che richiedono la quota d’iscrizione mensile più alta quasi il doppio rispetto a quella stabilita dal regolamento comunale con un tetto massimo di 25 euro?
Possiamo parlare anche di tariffe per l’utilizzo delle strutture pubbliche che dovrebbero versare, usufruiscono dei locali del palazzetto comunale e non pagano le dovute spese, di criteri assegnazione palestre, affiliazioni a federazioni, assicurazioni … E cosa dire del comportamento umano degli allenatori nei confronti dei nostri ragazzi? E’ stata rielaborata e aggiornata la Carta dei diritti del ragazzo nello sport durante il Congresso dell’EASM , parlando di Etica nello sport giovanile e tra i vari diritti ricordiamo il diritto di essere trattati con dignità, essere allenati ed educati da persone competenti, … Anche queste bellissime parole!!!Tante volte ho assistito, durante le partite e non, ad allenatori che urlano, rimproverano i ragazzi, se loro per primi, con il loro esempio, dovrebbero trasmettere l’impegno, la lealtà, l’integrità morale. E’ questo il modo di porsi nei confronti dei ragazzi e dello sport?
Come si può pretendere dai ragazzi il rispetto delle regole se le società stesse non le rispettano?

Una mamma