Le strade dell'Unibasket e di Claudio Corà si separano

3 giugno 2020
Le strade dell

L’Unibasket Lanciano comunica che dopo due stagioni Claudio Corà non siederà sulla panchina rossonera nel campionato 2020 – 2021. La società frentana ed il coach vicentino hanno deciso in maniera consensuale e del tutto amichevole di interrompere con un anno di anticipo il loro rapporto di collaborazione. Claudio Corà, arrivato in Abruzzo per guidare la We’re Basket Ortona in serie B sul finire della stagione 2017 – 2018, lo scorso anno ha condotto la neonata Unibasket all’esaltante vittoria della regular season nel Campionato di Serie C Gold Nazionale (fino alla semifinale playoff persa poi contro Montegranaro), ed anche per questa stagione, prima della forzata chiusura dei campionati a causa dell’emergenza Covid-19, le ambizioni di alta classifica era rimaste intatte.
L’Unibasket Lanciano ringrazia sentitamente Corà per aver arricchito il processo di crescita della nostra realtà sportiva con la sua esperienza, le sue capacità, la sua passione e gli augura le migliori fortune professionali ed umane.

INTERVISTA AL COACH CLAUDIO CORA’

Claudio Corà non sarà l’allenatore dell’Unibasket per la prossima stagione, ma in quest’ultima intervista tracciamo, insieme al coach vicentino, il bilancio professionale, sportivo ed umano di questi due anni.

Come giudichi questa esperienza professionale e sportiva in Abruzzo?
“In Abruzzo, come in tutte le città e le realtà in cui ho lavorato, lascio un gran bel pezzo di cuore. E’ stata per me una piacevole sorpresa ed ho trovato fin da subito una situazione ed un clima ideali per lavorare sotto ogni punto di vista: da quello tecnico, fisico, logistico, professionale e soprattutto umano. Ho avuto fin da subito un’ottima sinergia con la dirigenza ed in particolare con il dirigente responsabile Valerio Di Battista con cui abbiamo condiviso progetti ed obiettivi. Lo scorso anno in particolare è stato colto un grande risultato con la vittoria della regular season, chiusa con 6 punti di vantaggio sulla seconda e addirittura con 12 sulla Sutor Montegranaro poi promossa e, nonostante il finale ai playoff sia stato quello che tutti conosciamo, resta la grande soddisfazione per quanto fatto con lo staff e la squadra”.

Quali sono stati i momenti che ricordi con più piacere?
“Sicuramente nella scorsa stagione l’essere riusciti ad incrementare, da prima in classifica, il vantaggio sulle altre squadre ed aver aiutato il gruppo a prendere coscienza dei propri mezzi e delle proprie forze. Quest’anno speravamo tutti in una consacrazione, ma non abbiamo avuto un buon inizio di stagione, anche se nell’ultimo periodo prima dell’interruzione ho visto un gruppo ricompattato con la voglia di dire la propria nei playoff, come successe lo scorso anno alla Sutor”.

Tra i ricordi più belli c‘è sicuramente quello di aver portato una società neonata ed un gruppo di giovani promettenti fino alle semifinali playoff ed alle porte della serie B
“La scorsa stagione c‘è stata sicuramente tantissima soddisfazione per quanto fatto e per aver vinto la regular season in un campionato impegnativo ed esaltante. Ma il traguardo più prestigioso è stato quello di aver condotto un gruppo di atleti reduci dalle finali playout di C Silver ad un passo da un risultato importantissimo. Una ipotesi questa difficilmente immaginabile all’inizio della stagione”.

C‘è qualcosa che ti rende particolarmente orgoglioso di quanto fatto in questi anni?
“Sono molto felice di aver guidato e “pilotato” una società ed una squadra “depressa” dalla retrocessione in C Gold a delle rinnovate motivazioni verso una posizione di rilievo nel panorama della pallacanestro. Sono inoltre molto orgoglioso del rapporto umano e professionale che ho avuto con il team, lo staff tecnico ed in particolare con il prof. Antonio Borromeo con cui si è creata un’ottima situazione di collaborazione e condivisione. E, nonostante le problematiche con cui inevitabilmente tutte le realtà sportive devono quotidianamente confrontarsi, l’aver contribuito a creare le giuste basi ed una situazione ideale per il futuro della società e del gruppo sportivo Unibasket. A tal proposito il mio rapporto con Valerio Di Battista è stato sempre di grande condivisione per delle scelte meno decisive nel breve termine, ma senza dubbio più proficue per le prospettive di crescita di questa realtà”.

Hai qualche rimpianto?
“Il primo riguarda non tanto la terza gara dei playoff contro la Sutor quanto la prima giocata in casa: eravamo in vantaggio di qualche punto ma a pochi minuti dalla fine alcuni nostri errori, dettati forse dalla paura e dall’inesperienza, hanno contribuito al risultato della gara e soprattutto a rendere i nostri avversari consci di poter vincere la serie, nonostante la nostra vittoria colta poi nelle Marche in gara 2. L’altro rimpianto riguarda l’inizio di questa stagione, quando durante il “Torneo Città di Lanciano” un serio infortunio accorso a Fabio D’Eustachio si è rivelato purtroppo decisivo in maniera negativa per le nostre prestazioni nella primissima parte di stagione”.

La stagione 2019 – 2020 si è conclusa forzatamente in anticipo a causa dell’emergenza Coronavirus. In base alle tue esperienze e competenze, quali possono essere le prospettive di ripartenza per la pallacanestro italiana, ed in particolare per i campionati ed i settori giovanili?
“Credo che la situazione di crisi ed emergenza creata in Italia e nel mondo a causa di questa pandemia fosse impensabile e davvero difficile da ipotizzare. In un contesto così delicato, in cui ci si trova a lottare per la vita e per la propria salute, lo sport passa chiaramente in secondo piano anche rispetto a tematiche ben più delicate che riguardano la società civile e l’economia. Per il basket e lo sport in genere spero possa rappresentare una buona occasione per “remare insieme” e per “tifare tutti per la stessa squadra”. Credo si possa approfittare di questa situazione per sistemare tanti aspetti che non vanno più bene e devono essere migliorati: bisogna riscoprire lo sport nella sua essenza, nei suoi insegnamenti e nei suoi importantissimi valori che riguardano la vita, la famiglia e l’educazione. Senza dimenticarci di come lo sport debba guardare alle sue origini e tornare ad essere un supporto fondamentale alla scuola nella crescita soprattutto umana ed interiore dei nostri giovani. Per quanto riguarda l’aspetto strettamente tecnico della nostra pallacanestro, il futuro è ancora incerto e di non facile soluzione, nonostante in campo ci siano tante idee, proposte e progetti”.

Ti va di lasciare un messaggio di saluti per tutto il gruppo Unibasket?
“Vorrei ringraziare tutti i nostri tifosi e sostenitori, la società, lo staff ed i collaboratori che hanno quotidianamente vissuto con me e con il gruppo questa esperienza. Insieme abbiamo cercato di dare alla realtà Unibasket la giusta collocazione all’interno del tessuto sociale, civile e sportivo della città. Tanto è stato fatto e molto resta ancora da fare, ma auguro all’Unibasket le migliori fortune e che Lanciano possa diventare presto una realtà importante nel panorama della pallacanestro italiana”.

Uff. Stampa Unibasket Lanciano