DNG Commento alla partita

AUTORE: alebestiale

Le belle vittorie a cui la Virtus under19 aveva abituato il suo pubblico fino a due settimane fa sembrano essersi drasticamente bloccate. Mentre la caduta in casa contro la Virtus Bologna in qualche modo poteva essere prevista, la sconfitta di lunedì a Reggio Emilia ha un sapore amaro. All’andata era stata un’altra storia, con le guardie neroverdi che avevano fatto il bello e il cattivo tempo per tutta la partita. Ma in trasferta, si sa, è sempre più difficile. Padova resta spiazzata di fronte a un avversario che non ha particolare talento, ma che in casa si esalta e non lascia vita facile a nessuno. Non è ancora a rischio l’accesso all’interzona, ma neanche matematicamente certo, soprattutto dopo una sconfitta come questa. Ora non si potrà più sbagliare.
C‘è chi dice che la pallacanestro sia un gioco di percentuali. Vero, anche se solo in parte. La squadra che tira meglio di solito vince, come dimostra giustamente la Reggiana agli ospiti. Le percentuali al tiro delle due formazioni dicono molto, specialmente quelle dalla media (50% contro il 35% degli ospiti).
La Virtus parte con l’handicap dovuto al definitivo ritorno di Natali alla patria scaligera, che lascia un buco notevole sotto canestro. Il giovane Ferrara deve fare gli straordinari contro un quintetto a cui di sicuro non mancano i centimetri, ma viene bloccato prematuramente dai falli, che lo costringono in panchina. Già dai primi minuti dunque i neroverdi sono obbligati a giocare col doppio numero quattro. Sarà Rizzi a sacrificarsi per gran parte della partita nella difesa di Mitt, centro titolare di Reggio Emilia, che sembra davvero in serata (saranno 12 per lui al termine). Il gioco dei padroni di casa passa molto per le mani del pivot, ma soprattutto la palla viene fatta girare tra gli esterni in cerca di un isolamento sul lato destro.
Per fortuna l’erudito vice Stefanelli aveva istruito la squadra a dovere in settimana, motivo per cui questo schema non fa troppo male alla Virtus. In attacco, i padovani faticano a trovare punti con i tiri da fuori, ma in più di un’occasione arrivano delle penetrazioni che portano a diversi viaggi in lunetta. Il problema è che i ferri del palazzetto sembrano stregati: dal tiro libero solo nel primo tempo la Virtus sbaglierà 10 tiri su 15 tentati, percentuale imbarazzante e inaccettabile in una partita in cui la chiave, almeno in questa prima parte, è arrivare al ferro. Forse è proprio questo che Padova pagherà alla fine, a livello di punteggio ma anche psicologico. Nella metà campo difensiva il pericolo pubblico principale è Strauntis, ala grande in forma smagliante, punto di riferimento nell’attacco emiliano (20 punti). Lui e il collega Magnani si giocano tre quarti dei possessi offensivi, offrendo anche diversi assist ai compagni che da tre punti sembrano essere infallibili. Reggio Emilia ha più energia, è evidente. Il punteggio all’intervallo (42-40) forse è anche in favore della Virtus. Purtroppo la pausa non serve a rinfrescare le idee: al rientro sul parquet i padroni di casa sono ancora più decisi, e iniziano ad alzare la pressione a tutto campo. Memore della gara d’andata, coach Menozzi mette in atto in piano che gli farà vincere la partita: concedere il tiro dalla media ai lunghi neroverdi marcando forte le guardie che cercano di realizzare.
Il vero eroe di serata è Rizzi, che si dimostra (ancora una volta) ottimo tiratore dalla punta sul pick&pop. Se la palla gli arrivasse più spesso probabilmente la Virtus non tornerebbe a casa con zero punti: infatti nonostante il suo tiro funzioni perfettamente, viene servito troppo poco dai compagni, che invece provano a tirar fuori qualche canestro dal cilindro. A rimbalzo poi non c‘è storia, anche se in effetti è comprensibile. Ciò che invece lascia perplessi è l’incapacità della Virtus di reagire di fronte alla pioggia di canestri avversari. È vero, Reggio Emilia non sbaglia un colpo, ma si poteva insistere un po’ di più. Invece la partita è già chiusa a metà dell’ultimo quarto. Anche se lo svantaggio non è così elevato, è evidente che non c‘è più la concentrazione giusta. Giglioli infila l’ennesima tripla, mentre l’attacco neroverde non funziona più. Finisce 86-72: non si riesce a salvare neanche la differenza canestri (70-62 il risultato del PalaRubano) che poteva tornare utile un domani. Dispiace, anche per la lunga trasferta che di fatto non è servita a nulla.
Non ci si può accomodare, adesso è il momento di iniziare lo sprint che porterà a quel 2 aprile in cui sarà definita la classifica finale. Soprattutto, è di vitale importanza non perdere punti contro squadre abbordabili, perché dopo Pontevecchio arrivano Casalpusterlengo, Reyer e Trento. Massima attenzione.

Pallacanestro Reggiana-Virtus Padova 86-72

191942406656

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