DNG Commento alla partita

AUTORE: alebestiale

Contro i pronostici che la davano sfavorita, la Virtus Padova compie l’impresa, battendo non una formazione qualunque, ma la Fortitudo Bologna.

Risultato storico per la squadra di via Tadi: è sempre una soddisfazione quando si riesce a strappare la vittoria a una società storica e famosa a livello nazionale. I neroverdi giocano una partita straordinaria, mettendo in campo un’energia che spesso non riescono a tirar fuori, ma che stasera ha fatto la differenza. Tutti, insieme.

La Fortitudo non ha scampo e resta sotto per l’intera gara, a guardare una Virtus che, canestro dopo canestro, fugge. E vince.

Privati di due presenze importanti come Levorato e Barbato (in panca, ma con una forte influenza), i neroverdi si presentano a questa partita consapevoli dell’importanza che può avere per la classifica, se si vuole sperare i….

Bologna, reduce da una pesante sconfitta contro i concittadini della Virtus, ha due punti di vantaggio su Padova, oltre al risultato della gara d’andata. È il momento di prendersi una rivincita, i ragazzi di coach Friso lo sanno bene. Infatti cominciano subito forte, sapendo che gli ospiti amano imporre il loro ritmo. Si capisce subito dove si andrà a parare: la palla finisce molto spesso in post basso dal lungo titolare Lenti, che deve prendersi la responsabilità spalle a canestro. Il PalaRubano trattiene in fiato quando segna il primo tiro: all’andata era stato di fatto lui a condannare la Virtus, con una prestazione da vero BigMan. È anche vero che, in quel di Bologna, non aveva trovato gran resistenza. Oggi non è così, perché un indemoniato Natali si trasforma in un muro non facile da superare. Da lodare il suo lavoro sotto canestro, affiancato dall’agonismo del solito Rizzi, che passa da lottatore in difesa a shooter in attacco: per lui 15 punti alla fine, ma il referto non può raccontare il “lavoro sporco” che il figlio dei colli fa per la squadra.

La Virtus non si fa per nulla intimidire dalla difesa biancoblù. Le penetrazioni in area per ben quattro volte si concludono con un potenziale gioco da tre punti, che le guardie, guidate dallo specialista Peghin, completano con freddezza. Giornata speciale al tiro per Padova, mentre per Bologna non tutto va secondo i piani. Gli ospiti restano aggrappati alla gara più che altro grazie alle distrazioni degli avversari, in qualche situazione poco attenti anche su azioni banali. Fondamentale anche l’apporto di Calzavara dalla panchina: è lui a recuperare l’ennesimo pallone e a subire un antisportivo in contropiede: due liberi facili e possesso. Inoltre, non può mancare lo zampino dell’astuto Gallocchio, che infila una tripla proprio al momento giusto e dà il via libera alla fuga dei suoi.

È difficile dire se la squadra che gioca la prima metà della gara sia effettivamente la Fortitudo, visto il dominio della Virtus che incredibilmente si porta a un massimo di +21 verso la fine del secondo quarto. Sembra ormai fatta, ma prima di entrare negli spogliatoi (49-34) con una tripla ricorda a tutti che nessuno alzerà bandiera bianca prima del 40’.

La Virtus capisce solo in parte l’avvertimento, e nella ripresa rischia di gettare al vento tutto il vantaggio accumulato. C‘è una nuova convinzione negli occhi degli emiliani, che approfittano dello smarrimento di Padova per riavvicinarsi fino al -5. Gelo tra le tribune del PalaRubano. Candi si dimostra il migliore dei suoi, segnando 25 punti, tra cui ci sono ben 4 triple che mettono in affanno i padroni di casa. In effetti non è l’unico a segnare da tre: a metà terzo quarto arrivano tre palle perse per la Virtus, che innescano i tiratori in maglia blu.

Sembra ormai tutto perduto, anche perché non si riesce a trovare la soluzione vincente per attaccare la 3-2 ci coach Breveglieri. A fermare definitivamente la rimonta ci pensa l’infallibile Bonetto, che riesce a ricevere la palla nell’angolo dopo una perfetta circolazione dei compagni, bruciando la retina poco prima di essere triplicato. Purtroppo per gli ospiti, tutta l’energia che mettono in difesa non la possono mettere in attacco: sono numerosi gli errori nei giochi di Bologna, che sul finale si limitano al pick&roll di Candi e Lenti. Lenti che esce a due minuti dalla fine dopo un ultimo fallo speso sul guerriero Malachin.

È il momento di chiudere le pratiche: la Virtus lo sa e non si fa attendere. Bologna non ne ha più, e concede penetrazioni facili e contropiedi in campo aperto. A 55 secondi dalla sirena si può amministrare il vantaggio e pensare a ribaltare il risultato dell’andata.

A questo ci pensano Peghin e Bonetto, freddi dalla lunetta e nel possesso palla. Il -8 di quell’infausto 3 novembre viene cancellato dal 78-64 finale. Tanti applausi per i neroverdi, che dimostrano un grande cuore e tanta voglia di vincere. Il gioco di squadra e l’“amalgama” di questa sera può portare lontano, molto lontano.

Basta crederci.

Virtus Padova-Fortitudo 103 Bologna 78-64

211649346355

211628181421159