DNG Commento alla partita

AUTORE: alebestiale

La Virtus è cambiata, non c‘è dubbio. Dopo la pesante sconfitta di Treviglio, sembrava che la sfida del nuovo campionato fosse persa in partenza. Invece no. Il PalaRubano ospita una squadra dal volto nuovo, ben consapevole delle sue capacità e pronta a dimostrarle agli avversari: Bergamo questa volta non ce la fa, contro questa Virtus ci vuole qualcosa di più.

Nella prima giornata del girone di ritorno i neroverdi battono il BluOrobica per 67-62, che non basta per ribaltare in loro favore lo scontro diretto (finì 86-70 all’andata) ma che dà ottimi segnali per una stagione tutt’altro che conclusa. La certezza della qualificazione all’interzona è ancora lontana. Con prestazioni come questa, però, è tutt’altro che irraggiungibile.

È vero, la partita si presenta con due grandi assenti: tra le file bergamasche manca il centro che tanto male ai neroversi aveva fatto all’andata, Beretta. Ottima notizia per la Virtus, che però deve fare a meno di Peghin, a letto con una febbre da cavallo. Nonostante ciò, si intuisce subito che la gara sarà combattuta senza esclusione di colpi. E non si può non ricordare il ritorno del nemico-amico Pasqualin nella sua Padova, per rivedere i cari Rizzi e Salvato. Il palazzetto è caldo e il cronometro dei 24 questa volta funziona: i presupposti per una gara emozionante ci sono tutti, si può alzare la palla a due.

A sostituire Peghin in cabina di regia ci pensa il buon Calzavara, con risultati eccellenti. L’attacco di Bergamo però non si lascia pregare: gli ospiti mettono subito in chiaro che non si sono fatti due ore di strada per niente, attaccando con aggressività il ferro. Si vede subito che gran parte dei loro possessi offensivi passa tra le mani di Silva: lo ha dimostrato anche nelle gare precedenti, è lui il trascinatore di questa squadra. Ferri gli dà una mano, e Bergamo tenta la fuga già nei primi minuti. Ma con questa Virtus non si scherza: i ragazzi di coach Friso non ci stanno e tornano a contatto con un paio di giocate in velocità. La difesa ospite cambia su tutti i pick&roll, creando mismatch sia fuori che dentro il perimetro. I neroverdi sono bravi a far arrivare la palla in post basso ai lunghi, ma questa volta il merito più grande è delle guardie, che in penetrazione spaccano una difesa non troppo convinta. L’arma letale del BluOrobica, come previsto dall’infallibile vice Stefanelli, è la pressione a tutto campo sul palleggiatore, ma la Virtus si affida alla rapidità di Bonetto e all’audacia di Barbato. L’uomo da Vigonza non vede ostacoli davanti a sé e semina in panico con i suoi coast-to-coast. Nel secondo quarto inizia il vero e proprio allungo per i neroverdi, frutto di grande aggressività specialmente nella metà campo difensiva. Stasera di può dire: davvero ottima difesa. La Virtus non va mai sotto fisicamente anche se forse ha qualche chilo e centimetro in meno dalla sua. Alcune distrazioni ci sono, è vero, ma errare humanum est: la differenza la fanno il contropiede e la collaborazione tra tutti i cinque giocatori. All’intervallo il distacco ha raggiunto le 16 lunghezze, proprio come i punti di scarto dell’andata: si riparte da zero, bisogna continuare ad attaccare.

Anche perché Bergamo torna dagli spogliatoi con un’altra faccia: il primo canestro è una tripla dagli otto metri di Dessì, che fa gelare il sangue nelle vene dai fedeli spettatori neroverdi. In effetti i primi minuti della ripresa sembra che per gli ospiti si concretizzi la rimonta. Il pressing diventa più aggressivo, il canestro, per la Virtus, sempre più piccolo. Serve una scossa ai padroni di casa, e la scossa arriva quando finalmente, dopo settimane di stop, sale in cattedra lui: sì, proprio il simpatico Rizzi, che ha dimenticato l’infortunio che tanto l’ha frenato in questa stagione e che si prende la squadra sulle spalle nel finale. In realtà, la sua furia agonistica non basta per fermare i canestri di Silva e Ferri (15 e 13 punti per loro), e lo svantaggio per Bergamo si assottiglia sempre più, fino a toccare il meno 3, dal meno 20 alla metà del secondo quarto. Brividi per la Virtus, che però non può lasciarsi scappare questa occasione. E ancora una volta, vince la difesa: negli ultimi minuti, i canestri su azione faticano ad arrivare sia da una parte che dall’altra, ma la difesa dei neroverdi è un capitolo a sé. Vero anche che gli ospiti sbagliano un paio di triple che avrebbero potuto riaprire le pratiche. Come è vero che Rizzi si dimostra un lottatore, conquistando un rimbalzo offensivo che di fatto consegna la vittoria alla Virtus. A mettere la parola fine ci pensano le sue mani fredde, infallibili dalla lunetta. Sì dai, possiamo dire che sia lui a tutti gli effetti l’MVP di serata. All’ultimo secondo, Silva pensa bene di mettere una tripla da centrocampo, ma ormai è fatta. La Virtus torna a vincere dopo la spiacevole avventura di Trento, iniziando con il piede giusto (questa volta) il girone di ritorno.

Un attimo di respiro e poi subito a Mestre, venerdì, ospiti di un Leoncino affamato di vittoria…

Virtus Padova-Orobica Bergamo 67-62

181740245339

181722713151423