Serie D – Contro Riccione ad un soffio dall'impresa

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Sarebbero serviti come l’oro stasera i due punti e la vittoria per i ragazzi della Veni, ma l’urlo di gioia rimane strozzato in gola dopo una partita in cui, dopo una brutta partenza (2-9) la compagine sampierina ha sempre condotto anche con dieci lunghezze di vantaggio.

Merito di un gran primo tempo in cui la palla è girata a meraviglia e tanti buoni tiri sono entrati. La ripresa è stata più difficile. La grande differenza di fisicità ha richiesto un enorme contributo di energie, portando le percentuali ad abbassarsi e la lucidità a calare di conseguenza, anche a causa della difficile settimana in cui Ianez e Barbier erano stati fermati dall’influenza, allenandosi solo venerdì. Influenza che aveva chiesto poi il tributo di Tinto, unico lungo vero che esce dalla panchina e che oggi sarebbe servito probabilmente molto. Poi i meriti vanno anche dati agli avversari. Una compagine che schiera almeno quattro o cinque giocatori di ben altra categoria. Su tutti Amadori (29) e Silvestrini, che nel finale ha preso i suoi per mano portandoli alla vittoria. Gente che in C nazionale o in B non sfigurerebbe minimamente. Ma tant‘è. Peccato come detto per l’occasione buttata di accorciare ulteriormente la classifica e di fare il pieno di morale per il girone di ritorno. Si deve però vedere il bicchiere mezzo pieno, lavorando sui difetti emersi oggi. La squadra ora ha cuore e anima che un mese fa non mostrava minimamente. La difesa è migliorata. L’attacco è cresciuto, Luparello ha dimostrato di poter essere un fattore. Ora serve continuità, e in questo grande prova di maturità sarà la prossima trasferta di Argenta, che in casa ci diede il primo dolore della stagione. Il bilancio del girone di andata non può essere positivo, ma i margini per migliorare ci sono, e almeno il sentiero imboccato pare quello giusto. Avanti così che anche la fortuna, prima o poi, inizierà a girare anche dalla nostra parte.