U17 Elite Vanità

AUTORE: timer

Seconda bruciante sconfitta in campionato per i Ragazzi del Favaro nel derby contro i cugini del Marcon. La partita si svolge in una situazione strana perché mancano riferimenti cronometrici e quindi dalle tribune e dal campo non si capisce l’esatto scadere del tempo che viene tenuto al tavolo da un arbitro manualmente. Il primo quarto sembra presagire buone sensazioni perché senza grossi sforzi ci portiamo bene in vantaggio e sembriamo controllare i modesti tentativi dei buoni giocatori locali. Poi però ci smarriamo, il gioco sembra spegnersi, i tiri diventano imprecisi, i passaggi telefonati e imperfetti, le sicurezze vengono a mancare, Marcon risorge e trova il suo paladino immarcabile e infallibile da seguire. Il sorpasso e il distacco crescono e, tranne un ultimo e disperato tentativo di tornare in partita, subito castigato dal freddo cecchino, manca una vera logica di gioco che trovi valide e durevoli contromisure alla funzionante strategia avversaria. I motivi di questo
sonoro schiaffo ricevuto da una squadra sicuramente in ottima forma e ben preparata ad affrontarci non credo si debba ricercare nel forte tifo avversario o nel modo molto particolare di applicare il regolamento dai grigi ma vanno distribuiti nei reali protagonisti, che sono i nostri ragazzi e il loro allenatore. Cerco di spiegarmi meglio per non attirarmi antipatie da tutti: copione e attori sono stati insufficienti e gli sbagli ripetuti e numerosi da parte di tutti. Per vincere il Marcon ha segnato poco ma ha saputo confondere chi doveva segnare nel Favaro. Gli unici che possono correggere questa situazione accumulando esperienza degli sbagli per fare in modo che non si ripetano in nuove occasioni sono solamente loro e spero ne siano capaci. Sono loro che possono dare un peso relativamente diverso alla qualità di qualsiasi esercizio proposto in allenamento, sono loro che devono cercare di fregare il proprio compagno con furbizia, fare il passaggio nel tempo e nel modo più
opportuno, affrontarlo con crudezza per renderlo meno vulnerabile quando poi scenderà in campo, sono loro e solo loro a dover riprendere chi si tira indietro o pretendere che l’impegno sia massimo per tutto e per tutti e sempre assumendosi delle responsabilità quando serve. Forse adesso si sorride troppo perché ci si è anche divertiti tra amici e tra un esercizio e un altro, è venuto il momento di sorridere perché si è riuscito a dare il 110 per cento a vantaggio di tutti durante la settimana e il risultato si coglie alla partita del sabato. Non creiamo noi alibi per nessuno, non cerchiamo colpevoli e vittime, vogliamo vedere veramente forza e onore in campo e sorrisi solo a tempo esaurito magari con il risultato a nostro favore mentre dalle tribune solo applausi.

Marcon Basket-Pallacanestro Favaro 59-50