Serie A Olimpia bella a tratti ma vincente 87-81

AUTORE: ANDRE#9
Olimpia bella a tratti ma vincente 87-81

L’Olimpia gioca bene, a tratti anche in modo spettacolare, soffre la taglia fisica e le mani di Kyrylo Fesenko e la voglia di Avellino. Così non riesce a chiudere la partita quando allunga in modo imperioso, nel primo quarto e soprattutto nel terzo e a inizio quarto quando strappa anche 16 punti di vantaggio. Però vince, con tanti protagonisti diversi, in momenti diversi, distribuendo minuti e responsabilità. Finisce 87-81.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia sceglie il quintetto piccolo, con Milan Macvan da centro. La mossa funziona perché in difesa tutti cambiano su tutti e si si espone solo un po’ su Adonis Thomas che segna tutti i primi otto punti di Avellino ma in quel momento l’Olimpia ha già scavato vantaggi significativa. Dopo sette minuti e due triple di fila di Simon, l’Olimpia ha preso 10 punti di margine sul 22-12 e Coach Sacripanti chiama il primo time-out mentre Repesa va a pescare tre uomini dalla panchina (Gentile, Sanders e McLean). Avellino risponde inserendo Kyrylo Fesenko che con i suoi 216 centimetri usa tutta la taglia fisica per segnare due canestri ravvicinati e due tiri liberi. Lui, la tripla di Leunen e un paio di errori in attacco permettono alla Scandone di chiudere il primo quarto in crescita. L’Olimpia resta avanti ma di soli tre punti, 24-21. Fenseko continua a infierire, segna due liberi, forza due falli di Raduljica, mette un altro canestro e porta Avellino a meno uno, poi Green segna da tre e con un parziale di 16-4, la Sidigas schizza avanti per la prima volta. Dopo il time-out di Coach Repesa, l’Olimpia risponde forte: jumper di Raduljica, assist di Raduljica per il gioco da tre di Hickman e vantaggio ripristinato sul 31-28. Qui Joe segna due volte di fila da tre e rimette Avellino avanti 35-33. McLean quindi il periodo forte, con due liberi e un canestro di forza a rimbalzo. Alla fine del tempo è 40-38 Olimpia.

IL SECONDO TEMPO – Coach Repesa ripropone lo stesso quintetto che ha cominciato la partita e sul 42 pari produce un 8-0 nel quale ci sono due conclusioni in contropiede e un jumper di Davide Pascolo. Il vantaggio lievita a quota 13 con i rimbalzi d’attacco di Dragic, un Macvan devastante nell’attaccare la difesa di Avellino dentro e fuori e cinque punti di fila di Cinciarini. Avellino torna a cavalcare oltre a Thomas la prestanza fisica di Fesenko. Simon forza il terzo fallo dell’ucraino, ma Sacripanti lo tiene in campo e ne ricava un assist per il tiro da tre di Leunen che permette ad Avellino, caduta anche a meno 15 (2/2 di Simon, poi jumper ravvicinato di Gentile), di rientrare a meno 12 alla fine del terzo periodo, 66-54. Il divario si allarga due volte a quota 16 all’inizio del quarto periodo con due canestri consecutivi di Gentile. E’ lui nel quarto a fare la voce grossa, prende un fallo, mette un libero, attacca il ferro e segna ancora tenendo Avellino a distanza. Quando Leunen mette però la tripla del nuovo meno 11 con cinque minuti sul cronometro, Coach Repesa ferma ancora la partita. Qui con McLean a marcare Fesenko, Avellino torna minacciosa a meno otto poi a meno cinque con un gioco da tre di Fesenko. McLean lo soffre in difesa ma lo attacca in velocità dall’altra parte del campo. E’ lui a rispondere con un canestro di forza da sotto. Hickman mette due liberi che valgono il più nove. Ma Avellino è dura: Obasohan mette una tripla e un libero accorciando a meno cinque. McLean continua ad attaccare Fesenko con il suo dinamismo. Mette un libero, schiaccia un rimbalzo e permette all’Olimpia di chiudere la partita con qualche patema ma senza veri rischi.

LA SALA STAMPA

JASMIN REPESA: “Abbiamo giocato 15 minuti come dovremmo fare sempre. Difesa, transizione e concentrazione”

Cosi Coach Jasmin Repesa dopo la vittoria su Avellino: “Abbiamo giocato 15 minuti come dovremmo fare sempre. Difesa, transizione e concentrazione. Nel primo tempo abbiamo concesso troppi rimbalzi offensivi, 10 punti in contropiede e tre triple piedi per terra. Qualcuno sta faticando ma il mio lavoro è mettere tutti in forma in vista dell’EuroLeague e preparare un periodo severo in cui allenarsi bene sarà difficile. Chi si è allenato più a lungo senza pause è più avanti e si vede. Giocare contro la stessa squadra battuta bene due settimane prima non è facile psicologicamente e questo va ricordato. Dire che abbiamo vinto in partenza lo scudetto come sto leggendo non lo reputo corretto. Fesenko? Ha giocato più minuti NBA dei nostri lunghi ed è stato lì per cinque anni veri. E non voglio parlare di Thomas. Ma quello che conta non è quanto viene scritto ma cosa si fa in campo. Ed è quello che ci interessa. I miei giocatori per me sono i più bravi al mondo e li difenderò tutti ma quello che siamo lo vediamo in campo. Non sui giornali. McLean è il giocatore che mi piace di più al mondo ma viene da Scafati e Ostenda e allora perché si dice che sia molto meglio di Fesenko? E’ cattiveria o si parla senza conoscere le cose? Il Maccabi? Se corrono sono straordinari, ci aspetta una partita difficile. Non ricordo l’ultima volta che hanno fatto investimenti così importanti. Dobbiamo essere piu continui perché loro corrono bene e dobbiamo fare come ha fatto in Supercoppa Gerusalemme che li ha tenuti a 60 punti. Se gli permetiamo di correre ne faranno 100. Loro giocano con quattro esterni con Victor Rudd e Devin Smith da 4. Dobbiamo limitare le palle perse e non permettergli di pressare, farsi trovare pronti contro queata tipologia di gioco. E impedire a Zirbes di fare come ha fatto oggi Fesenko. Infine conto su un grande apporto della nostra gente”.

STEFANO SACRIPANTI: “Abbiamo disputato una buona partita, dobbiamo continuare a migliorare”

E’ un coach Sacripanti soddisfatto a metà quello che si presenta in sala stampa dopo la sconfitta con Milano. “Io credo che nelle prime giornate del campionato ogni partita sia fatta di ‘up and down’. Per quel che ci riguarda abbiamo fatto dei passi in avanti rispetto alla gara disputata qui in Supercoppa. Dobbiamo limare però, quei passaggi a vuoto e gli approcci avuti all’ inizio del terzo e del quarto periodo, sono quelli che poi hanno fatto girare la gara. Abbiamo perso è vero ma torniamo ad Avellino con la consapevoli delle nostre potenzialità e del fatto che possiamo migliorare ancora”.
Il gruppo è cambiato rispetto allo scorso anno e il tecnico biancoverde ha le idee chiare: “Siamo una squadra diversa rispetto allo scorso anno, siamo ancora alla ricerca del quintetto migliore e questo può avvenire soltanto con il lavoro in palestra. Fesenko ha disputato una buona gara, aveva rimediato una botta e l’ho rimesso in campo solo dopo aver avuto il parere positivo dello staff medico. Ripeto però che tutta la squadra ha fatto una buona partita e dobbiamo continuare a migliorare”.

Olimpia Milano-Felice Scandone Avellino 87-81

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