Serie A2 Esordio vincente per la Virtus Segafredo Bologna

AUTORE: CoachMario

La Virtus Bologna, da quest’anno sponsorizzata Segafredo, inizia nel modo migliore il proprio campionato di LegaDue 2016/2017, sconfiggendo tra le mura amiche una coriacea Assigeco Piacenza.
Protagonisti del match i due USA Lawson (26 punti e 11 rimbalzi, MVP) e Umeh (14 punti, 8 nell’ultimo quarto), con il giovanissimo Lorenzo Penna (playmaker classe 1998), che impressiona per l’autorevolezza con cui tiene il campo, mettendo a referto anche 10 punti.
Cronaca: assente Klaudio Ndoja in casa bianconera e con il giovanissimo Danilo Petrovic in quintetto, si parte in un palasport più pieno del previsto, con una splendida coreografia dei Forever Boys, che sottolineano come “al cuor non si comanda” e poi, in un secondo momento, in un altro striscione, “pronti a ricominciare senza dimenticare, quest’anno si gioca per vincere e non per partecipare”, con il presidente Alberto Bucci di fianco al main sponsor Massimo Zanetti.
I primi 2 minuti e mezzo vedono le squadre molto contratte, la Virtus cerca di sbloccare subito la gara, ma patisce la fisiologica emozione dell’esordio; dall’altra parte il fischiatissimo ex Kenny Hasbrouck segna i primi due punti della partita.
Una schiacciata di Lawson, una tripla dello stesso Lawson e un contropiede finalizzato da Umeh confezionano il primo break di 7-0, che lancia i bianconeri sul 7-2.
L’attacco piacentino si appoggia quasi totalmente su Hasbrouck, che tra errori (molti) e canestri (pochi), tiene però in linea di galleggiamento i suoi, aiutato da Raspino e Bobby Jones.
Il secondo fallo di Guido Rosselli, commesso proprio sullo stesso Jones, permette all’Assigeco di ridurre il gap fino al 9-8, prima di una provvidenziale tripla di Spizzichini, il quale nella successiva azione d’attacco regala uno splendido assist a Lawson, per il nono punto del lungo bianconero e il 14-8 Virtus a 2’30” dal termine del primo quarto.
Alcuni pasticci in attacco da ambo le parti rendono meno spettacolare la fine del primo quarto, che si chiude con il vantaggio dei padroni di casa per 16-11.
L’inizio del secondo quarto vede un grande sprazzo offensivo di Lorenzo Penna: prima una tripla in transizione per il 19-11, poi un grande arresto e tiro con la mano del difensore in faccia per il 21-14, dopo che Infante, da 3, si è iscritto anche lui a referto.
La difesa virtussina è molto brava a proteggere l’area dei 3 secondi e meriterebbe miglior sorte se due presunte infrazioni di passi commesse dai piacentini venissero sanzionate, anziché portare a due canestri da 3 punti che tengono gli ospiti a galla.
4 punti del Capitano Andrea Michelori e un libero di Penna, seguito da un altro 1/2 di Rosselli dalla linea “della carità”, tengono avanti la Virtus 27-20 al 16’.
Gli ultimi 4’ del quarto vedono troppi errori dalla lunetta dei bianconeri, con anche alcune palle perse banali: Piacenza ne approfitta e all’intervallo lungo il vantaggio casalingo è di sole 5 lunghezze, 32-27.
I motivi? 7/14 ai liberi per la Virtus, 5/11 da 3 per Piacenza, che rimedia al proprio poco edificante 4/17 da 2.
Per i bianconeri serve l’apporto offensivo di Umeh, Rosselli e Spissu, quest’ultimo ordinato in regia, ma poco pericoloso nel prendersi responsabilità al tiro, seppur con l’attenuante di un fastidioso problema ai denti.
Rosselli capisce che deve prendersi la squadra sulle spalle, complice anche l’assenza dell’altro veterano Klaudio Ndoja, così dopo una tripla di Infante, che proprio in apertura di quarto aveva portato i suoi sul 32-30, prima confeziona un assist per il canestro di Lawson, poi segna un importante canestro per il 36-30.
Un altro canestro di Lawson porta la Virtus sul 38-30 al 24’, ma proprio quando sembra che i bianconeri possano spaccare in due la gara, arriva un altro blackout: Hasbrouck si mangia un facile layup in contropiede, ma nell’azione successiva realizza con freddezza una tripla, rivolgendosi poi al pubblico con una provocazione un po’ fuori luogo.
Dopo l’ennesimo canestro di Lawson, ancora Hasbrouck con un arresto e tiro segna il 40-35, prima che gli arbitri si mettano il fischietto in tasca, non sanzionando un paio di contatti su due entrate (a dire il vero un po’ scolastiche) di Umeh, provocando le ire della guardia bianconera, che si vede affibbiare un fallo tecnico.
È il momento di maggior difficoltà per i virtussini, quando mancano 4’ alla fine del terzo quarto: serve una mossa che cambi l’inerzia della partita e Coach Ramagli la indovina: dentro Michelori, in front line con Lawson e Rosselli nel ruolo 3, ala piccola.
Rosselli, Lawson, Penna, Michelori e ancora Lawson confezionano il parziale che porta la Virtus avanti 50-39 al 31’, con Piacenza che oltre ad Hasbrouck in attacco ha molto poco (18 punti sui 39 degli ospiti portano la firma della guardia statunitense).
È il momento di chiudere definitivamente la partita: una tripla di Spizzichini lancia i padroni di casa a +13, 57-44, due triple di Umeh fanno 65-49 a 2’30” dalla fine.
Un piccolo calo di concentrazione tra i virtussini e il risveglio tardivo di Bobby Jones (il peggiore in campo, considerato il pedigree), permettono a Piacenza di ridurre il gap fino al 72-63, punteggio finale.
Soddisfazione per aver visto una squadra che lotta, che si butta sulle palle vaganti, che ha, ovviamente, tanti meccanismi da oliare, ma che può (e deve) dire la sua in questo campionato.
È il primo di una serie di 30 episodi, ossia la regular season: dopo ci saranno i playoff, in un campionato che arriverà oltre metà giugno; come ha detto Coach Ramagli in conferenza stampa a fine gara, bisogna solo pensare alla prossima partita, che vedrà i bianconeri affrontare a Imola i padroni di casa dell’Andrea Costa.

Virtus Bologna-Assigeco Piacenza 72-63

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