C Reg. – Commento alla partita

Pronta reazione de Il Michelaccio dopo la sconfitta casalinga di una settimana fa contro il Don Bosco e vittoria che vale doppio vista l’avversaria pari classifica e, soprattutto, la situazione delle assenze in casa sandanielese. I collinari oltre alle assenze di Colutta e Bortoluzzi si sono presentati al via anche senza Bosio, reduce dall’infortunio nella battaglia persa di sabato scorso.
Dall’altra parte una Servolana lanciata all’assalto dei primi posti ed orfana del solo Palombita.
Partono subito forte, dando tutto quello che hanno, i ragazzi di Sgoifo che, grazie a degli ottimi canestri di Simonutti, chiudono il primo quarto sul 25 – 14. Massimo vantaggio casalingo a inizio secondo quarto con due liberi di Sivilotti per il +13, ma pronta reazione di Teghini e compagni che con un break di 16 a 2 impattano e superano per il 36 – 38 della seconda sirena.
Al rientro dagli spogliatoi Godina e compagni tentano l’allungo, ma Il Michelaccio con tutto il cuore di Capitan Pellarini e di Polo riesce a rimanere aggrappato agli avversari per il 53 – 56 esterno del terzo periodo.
Ultimo quarto che vede la Servolana scappare fino al +5 con gli ultimi canestri di Crevatin e Pobega, ma da li è solo San Daniele: Simonutti diventa una saracinesca in difesa, Polo ed Ellero i padroni dell’area e i primi canestri in stagione di Bertoli danno ancora più energia ai ragazzi di Sgoifo.
La Servolana non segna più e Il Michelaccio prima impatta e poi scappa fino a toccare il +10 a 3 minuti dalla fine.
Bertoli mette la museruola a Teghini e i ragazzi di Coach Bartoli vanno completamente in tilt, lasciando una meritatissima vittoria ad Ellero e compagni.
Una vittoria alla “Bull Dogs” con tutti a portare il famoso mattoncino: dai veterani Ellero, Polo, Pellarini e Tosoni, ai giovani Simonutti (14 punti per lui e tanta sostanza), Bertoli (4 punti nel momento piu’ caldo della partita), Sivilotti e Scagnetti, tutti a referto.
Per la Servolana forse un’occasione persa, ma contro un Michelaccio così determinato e affamato non c‘è stato veramente niente da fare.