C Gold – Il BCJ cede si fa riprendere dallo Jadran

Il primo sole di primavera e la consolidata posizione di classifica avvolgono con troppo affetto il pomeriggio del B.C. Jesolo impedendogli di graffiare ed aggredire la partita.

In realtà i primi minuti di gara fanno presagire tutt’altra storia con Jesolo che azzecca qualsiasi cosa andando sul 15-0, aiutato da uno Jadran apparentemente blando che realizza il primo punto dopo 6 minuti di gioco, ma il prosieguo racconterà tutt’ altra storia.

A posteriori, sintomatica della serata degli jesolani diventerà l’azione di chiusura del primo quarto quando, dopo una palla rubata, scappiamo in contropiede 3 contro 1 e riusciamo a sbagliare sia il terzo tempo che il successivo tap-in catturato quasi in cielo e pigramente appoggiato al tabellone invece di tirar giù il ferro, la struttura del canestro e tutto il Pala Cornaro ed ovviamente nel seguito dell’azione arriva la tripla dei triestini a chiudere il quarto.

Nel secondo quarto l’adrenalina subisce un drastico calo e con lei anche il nostro ritmo partita; qualche errore difensivo di troppo permette agli avversari di riavvicinarsi con un parziale di 0-10 ed il sorpasso si materializza ad 1 minuto e mezzo dal riposo quando gli arbitri affibbiano un tecnico per proteste a coach Guerra con la palla in nostro possesso.

Nell’ altalena dei parziali il terzo quarto spetta a noi e così, dopo aver subìto 29 punti nel secondo quarto, ritorniamo a difendere forte e ed è sufficiente alzare un po’ il ritmo per riprendere con scioltezza un discreto margine di vantaggio anche grazie a tre triple di uno scatenato Ambrosin.

Ma nella serata da 1 su 14 dal campo di Matteo Maestrello, se la difesa non mantiene un minimo di intensità sono guai ed i 10 punti di vantaggio accumulati all’inizio dell’ultimo quarto piano piano svaniscono sotto i colpi di Ban che dimostra di essere un ottimo giocatore non solo perché segna tanto, ma perché segna 11 punti quando conta, nell’ultimo quarto.

Le buone notizie per coach Guerra tuttavia non mancano perché i suoi ragazzi hanno dimostrato che nonostante questa piccola e comprensibile battuta d’arresto, quando premono sull’acceleratore nessun risultato è precluso.