1 Div – Il Neapolis non c'è, seconda sconfitta all'ombra del Vesuvio

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Per la sesta giornata del girone di andata il Neapolis incontra Città Vesuviana. Gli ospiti sono ancora privi dei playmaker di ruolo, ma fa l’esordio in maglia rossoblù Miceli, grande ex della partita.
L’inizio della partita è tutto dei ragazzi di coach Barra che giocano ad un ritmo superiore e sfruttano le lacune difensive e a rimbalzo degli avversari per portarsi subito in doppia cifra di vantaggio guidati da un ottimo Di Flumeri. Coach Telesco chiama time-out ma l’elettroencefalogramma del Neapolis è piatto, la squadra si trascina avanti e indietro per il campo attaccando male e difendendo peggio, i porticesi sono bravi ad approfittarne e a inizio secondo quarto toccano il massimo vantaggio sul +19. Ma i padroni di casa iniziano a cullarsi sugli allori abbassando il ritmo e le percentuali, Amoriello dà la scossa ai suoi con due canestri dalla media, lo segue a ruota Borrelli e gli ospiti riescono a chiudere all’intervallo sul -9, divario fin troppo stretto per quanto visto nei primi venti minuti di gioco.
Nel terzo periodo Città Vesuviana inizia col braccino e va in confusione sulla zona avversaria, ma non ne approfitta il Neapolis che continua a giocare male in attacco con troppe iniziative solitarie. Ne escono fuori dieci minuti di pallacanestro inguardabile che portano all’ultima pausa sul 39-32.
Provano a partire forte gli ospiti che con due canestri di Borrelli toccano il -3, ma all’improvviso i padroni di casa si svegliano dal sonno e riprendono da dove avevano interrotto nel secondo quarto e, con un parziale di 9-0 culminato nella tripla di un Busiello fino a quel momento fuori dal match, mettono a segno l’allungo decisivo che la brutta copia del Neapolis vista oggi in campo non ha la forza di contrastare.
E’ vittoria meritata per i padroni di casa, ma soprattutto sconfitta meritatissima per i napoletani, con un punteggio finale fin troppo benevolo che non descrive la pessima prestazione. Se è vero che spesso “vincere aiuta a vincere”, è altrettanto vero che dopo una vittoria larga il rischio di montarsi la testa è sempre dietro l’angolo ed il ritorno alla realtà può essere molto brusco.