U14 Elite Petrarca di misura su un'ottima Junior Trento

AUTORE: basket press

“Qui si parrà la tua nobilitate”, cito Dante e l’incontro con Virgilio della Divina Commedia, perché si intuisce dai risultati delle prime partite che questo scontro dovrebbe essere di livello superiore ai precedenti; forse uno di quei momenti in cui si guarda ai ragazzi di una squadra e alla loro “virtù s’ell’è possente”.

Salendo verso il Brennero, i pensieri sono più per la neve che non arriva, il caldo che persiste e l’Adige alto come non l’ho mai visto… il basket un po’ silente, pronto a tornare protagonista all’arrivo a Trento.

Piccolissima la palestra Manazzon (giusto due file di panca sopraelevata contro il muro, da un lato, per il pubblico), ma bello il colpo d’occhio delle due squadre in riscaldamento: un bel mix di ragazzi che vanno decisi a canestro, tutti con buona tecnica individuale e bei movimenti di approccio.

Due giovani arbitri locali: Xausa e Golinelli, due ragazzoni di 190 cm che probabilmente preferirebbero essere in campo a giocare piuttosto che a dirigere la partita.

A contendersi la palla di inizio partita due giocatori di altezza insolita per questo campionato dei nati nel 2005: De Marchi per il Petrarca con i suoi 195 cm contro i 2 metri di Frigerio per il Trento.
In campo, a completare il quintetto, con Giovanni: Andrea Billato, Riccardo Lovison, Massimiliano Obljubech e Andrea Schiavo, quest’ultimo recuperato dopo un piccolo infortunio all’avampiede, che lo aveva tenuto fuori nelle ultime settimane.

Vorrei partire con la cronaca dei tempi, dando spazio – come di consueto – al racconto delle azioni e dei punti segnati, ma mi risulta difficile, perché per buona parte dell’incontro protagonisti delle azioni sono i due arbitri Xausa e Golinelli, che – a quanto sembra – hanno preso per verbo il famoso aforisma di Luigi Collina: “La più grande banalità che sia mai stata detta nel calcio è che l’arbitro bravo è quello che non si nota!”. Sarà anche per questo che il sottoscritto preferisce al calcio la pallacanestro, dove il non protagonismo arbitrale è d’obbligo (mi unisco al commento di un dirigente del Trento: “Sono ragazzi anche loro, sbagliano anche loro, impareranno!”).

Quindi quella che ho in testa è una partita non lineare; ho provato anche a riguardare il video dell’incontro per ricucire il filo della gara, ma la non linearità risulta ancora più evidente: ho brevi flash di gioco, e tanti flash di chiamate arbitrali a spezzettarlo. Il Petrarca evidentemente presta il fianco, con 6/ 7 chiamate di passi e doppio palleggio, di solito a metà campo, lontani dall’uomo e senza pressione difensiva: una rarità, proprio come il canestro annullato per tre secondi, fallo in difesa, ancora fallo e ancora fallo, a volte anche sullo stesso giocatore in rapida sequenza (a fine partita: 32 falli a carico dei ragazzi ospiti, 19 per i padroni di casa), quasi che il Petrarca fosse una squadra di minibasket, con ancora TUTTO da imparare sui fondamentali, cosa su cui non mi trovo d’accordo. Sul fatto che a tredici anni ci sia ancora TANTO da imparare, invece, penso siamo tutti d’accordo!

Più bravi, evidentemente, i ragazzi in bianco, che non commettono mai alcun errore tecnico nella gestione individuale della palla e sono evidentemente molto più bravi a non commettere falli.
Perfino nell’ultimo “infuocato” quarto, dove – sempre sotto nel punteggio – lottano su ogni pallone per cercare una vittoria in casa strappata all’ultimo canestro, riescono a farsi fischiare dal duetto arbitrale il primo fallo solo al nono minuto (8’34”, a un1’26” dalla fine!), sul + 8 per il Petrarca e solo quando le speranze di una vittoria si sono ormai affievolite.

Bella prestazione corale del Petrarca: ancora una volta il basket ci insegna che non si vince solo con i punti segnati da uno o dall’altro compagno, ma con il sacrificio di squadra, con gli aiuti in difesa, con la fermezza mentale – e morale – che i ragazzi tutti sanno portare in campo!

Anche quando qualche genitore comincia ad arrabbiarsi a bordo campo per qualche “ingiustizia” arbitrale – bisogna portare pazienza: al “tifo genetico” è difficile porre sempre freno! – la concentrazione dei ragazzi in nero non cala mai, anzi, aumenta la determinazione a vincere!

Qualche flash della partita giocata?

FLASH: la partenza a razzo del Petrarca con Maxi Obljubech che segna i primi 5 punti (commettendo, però – peccato! – 3 falli nei primi 5 minuti di gioco).
FLASH: la lotta sotto canestro, a rimbalzo, di tutti i giocatori (e di Billy” in particolare).
FLASH: lo stesso Andrea Billato che stoppa sul nascere l’unico “Noo! Oh, nooo!” della partita da parte del pubblico trentino, indicando all’arbitro la propria scarpa e permettendo la corretta assegnazione della rimessa, erroneamente valutata e indicata dagli arbitri (grande Billy, anche top scorer con 12 punti!)
FLASH, FLASH, FLASH: i tre ultimi centri di Andrea Schiavo che, pur rientrando da un infortunio a fine partita, trova le energie per andare a canestro.
FLASH: l’espressione sul volto di coach Pauletto che – sempre rispettoso degli arbitri, in genere – si fa scappare una protesta… e gli viene fischiato un fallo tecnico.
FLASH: verso la fine dell’ultimo quarto, il centro da tre dall’angolo di Lovison, nei primi secondi dell’azione di attacco, che rimanda a -5 Junior Trento, arrivata a -2 con un bel canestro da tre di Bisesti.
FLASH: le facce mai abbattute dei ragazzi esclusi dal gioco per 5 falli: Billato (12 pt), De Marchi (11 pt), Schiavo (6 pt)
FLASH: l’eroica difesa con 4 falli sulla schiena di Morandini e Obljubech, in campo fino alla fine.
FLASH: il buon lavoro in campo di Emiliano Felli, che ha ben contenuto il centro avversario.
FLASH: l’energia in campo portata da Buonaugurio, Cescutti, Giacchetto, Ometto e Rigoni, fin dal primo momento in campo.
FLASH: la bellezza e il ritmo elevatissimo del quarto tempo, dove Trento dà tutto per non perdere in casa, ma ha più energia il Petrarca, più preciso con i suoi migliori realizzatori che – essendo carichi di falli, a volte già dal primo tempo – hanno passato parecchio tempo in panchina ed hanno gambe più fresche… che alla fine che ci tocchi ringraziare gli arbitri?

Che bella squadra, Trento! Credo abbia sofferto anche lei il gioco troppo spezzettato, come tutte le squadre ben allenate e di buona qualità: per sviluppare il gioco al meglio ci vuole ritmo, continuità… se mancano ci si diverte di meno tutti, in campo e fuori.

W il basket! W il Petrarca! W Trento! W lo stinco con patate e birrone della Pedavena! (in extremis, ma un po’ di pubblicità sono riuscito a inserirla anche stavolta!)

TABELLINI:
Billato 12, De Marchi 11, Lovison 11, Schiavo 9, Obljubech 8, Cescutti 4, Morandini 3, Rigoni 2, Buonaugurio, Felli, Giacchetto, Ometto 0.

Junior Basket Trento-Petrarca Padova 52-60

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