C Gold storie tese ad Arzignano

AUTORE: catta

Se la fretta, come risaputo, non è una buona consigliera, di meglio non può fare certamente la tensione. Si sa anche che i playout non sono cosa per coronarie deboli e uomini timorosi, ma alla fine è sempre la calma la virtù dei forti. Perché è con la calma che si ragiona e si canalizza la tensione in energia positiva, già ci pensa la fatica, specie quando anche il caldo inizia a farsi sentire, a togliere ossigeno al cervello e far perdere lucidità. Che ci sia la voglia di lottare è evidente ed è chi ha più voglia di vincere che in queste situazioni si salva, ma l’eccesso può portare a prendere cattive decisioni in attacco soprattutto ed a vedere il canestro un po’ più piccolo anche quando il gioco è fermo ed in lunetta nessun avversario può ostacolare il tiro. Certamente pecchiamo d’esperienza rispetto ai vari Bolcato, Vencato e Monzardo, certamente non siamo arrivati ad Arzignano con il caricatore pieno vista l’assenza annunciata di Mattiello e quella dell’ ultim’ora di Marco Bortolini che assieme pesano almeno una ventina di punti e tanto altro, ma con un po’ più di raziocinio e quel pizzico di cinismo che ancora latita la partita avrebbe potuto anche prendere una piega diversa. Perché tolto quel parziale di 16-0 concesso ai padroni di casa dopo un avvio incoraggiante coi canestri di Dal Pos, Perin e Terrin, il campo ha mostrato che tra noi e loro così tanta differenza non c‘è esattamente come recitava la classifica finale. È vero, sono più grossi, ma noi possiamo correre di più. È vero, sono più esperti, ma noi abbiamo l’energia della gioventù. È vero, hanno qualche individualità in più, ma noi talento e forza li distribuiamo su dodici giocatori che si integrano alla perfezione a differenza delle loro rotazioni ridotte. Ammesso però che la testa sia quella giusta per tutti e dodici. Nel secondo periodo i primi due punti arrivano a referto dopo quasi 5’ di giropalla lento e troppi palleggi inutili con Terrin, che poco dopo però compie il 4º fallo mentre Stecco Gellera si sedeva al tavolo per dargli il cambio, che significa privare per molti minuti la squadra di una risorsa importantissima vicino a canestro. Il terzo quarto si apre con una tripla di Bolcato cui segue quella di Monzardo che significa -16, ma la partita non è affatto chiusa. Perché Capitan Cinganotto suona la carica riportandoci fino a -8, ma puntuale una bomba di Vencato interrompe magicamente il flusso positivo. Ci riproviamo anche nel quarto periodo, ma a quel punto ci pensa Ronzani con altre due triple a ricacciarci indietro. Il tempo a questo punto stringe e lo svantaggio si fa irrecuperabile, per cui coach Francescon riserva minuti a Mariani e Cescon dando più spazio a Rivaletto, Vendramelli e Bortolini jr. Sì, avete letto bene, coach Francescon. Perché un malinteso tra arbitri e tavolo in seguito ad un fallo subito da Rivaletto provoca una reazione della panchina avversaria che innesca l’ira di coach Sfriso, il quale, colpito nell’orgoglio della sua onestà sportiva, non riesce proprio a trattenersi scalpitando al limite dell’area tecnica. Fallo tecnico ed espulsione. In tribuna, coi sostenitori di casa in evidente superiorità numerica e gli animi esagitati, si arriva anche alle mani in stile saloon. Scene deplorevoli, mai piacevoli, cui fortunatamente non c‘è seguito tra i giocatori in campo nei restanti minuti, placandosi via via anche al di fuori. Una parentesi, questa, e una gara-1 da dimenticare in fretta, in modo da esser pronti a prenderci domenica prossima nel nostro fortino (che mi aspetto pieno e rumoroso come per una finale playoff) il diritto di tornare al PalaTezze tra 10 giorni a strappare questa salvezza. Si può fare Rusteghi, si può fare! Forza Vigor!

M.B.

Garcia Moreno Arzignano-Vigor Conegliano 75-60

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