C Femm. – Commento alla partita

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Mirano 28 febbraio ’16 Ci giochiamo in trasferta una bella fetta delle nostre possibilità di permanenza nella categoria senza passare per i playout.

Palla a due e si inizia.
Iniziamo scariche come non mai.
Senza aver ancora capito di essere in campo, siamo sotto di dieci. Non bene.
In attacco non siamo disastrose, ma la nostra difesa è assolutamente insufficiente.

Aggrappandoci a qualche santo la situazione si stabilizza attorno alla fine del quarto sul meno dieci (più o meno).
Nel secondo quarto recuperiamo e, soprattutto, vediamo segni evidenti di stanchezza nelle avversarie.
Chiediamo il primo tempo sotto di due.
Fin qui siamo state sconcertanti, speriamo di trovare il bandolo della matassa nel secondo tempo.
Tenendo l’acceleratore premuto, le possiamo mettere in difficoltà.

Macchè.
L’inizio di terzo quarto è da incubo. Non imbrocchiamo un movimento in attacco che sia uno, difendiamo con reattività da bradipi anziani e la palla è un ospite inatteso ogni volta che ci capita in mano.
Dopo un po’ di minuti la partita si stabilizza sul meno dieci – dodici e così procede fino alla fine.

Non ci va di sparare sulla croce rossa mettendo per iscritto ulteriori commenti alla nostra prestazione.
A maggior ragione evitiamo di guardare la classifica.
Dobbiamo avere la forza morale di resettare tutto e ripartire da zero per i prossimi turni. Stop.
Vince Lombardi disse: “Bloccare e placcare, il resto è mitologia”.
Ecco … tradotto per noi sarebbe: “Poche balle: correre e pressare … poi vedremo”.

Brave le nostre avversarie che giocano una buona partita nascondendo bene alcune magagne (non siamo sicuri, ma ci sembra che Mirano accusasse delle assenze).
Buono l’arbitraggio.

Alla prossima.