Serie B Una MNB da favola fa suo il derby con Monteroni


Una MNB da favola fa suo il derby con Monteroni

La fame. La fame di punti e di gloria sportiva, anche se circoscritta in 40 minuti. Questa fame provoca uragani. E ieri abbiamo visto una Geofarma affamatissima. Secondi 20 minuti di un derby da pacemaker con Monteroni che vale l’88-81 della sirena da prendere e incorniciare negli spogliatoi e nelle teste, abbecedario da riscorrere per le prossime gare. Due punti pesanti come macigni, due punti che fanno spessore e lasciano alle spalle Taranto, Valmontone e Vasto, e regalano l’aggancio al Martina. La strigliata post-Taranto ha dato la scossa elettrica per una sfida ai salentini da “Sangue e Arena”, portata a casa con una prova corale imponente soprattutto nella seconda metà gara quando una difesa sigillata e la ciliegina di un Bastone illegale hanno reso il PalaPinto una caffettiera dagli sbuffi prolungati di gioia.
La GARA – La resa senza lottare di martedì brucia ancora, coach Cazzorla esige sterzata e reazione d’orgoglio, alla contesa ci sono Angelini, Didonna, Pavone, Bastone e Musci, coach Manfreda prova a spezzare l’incantesimo delle cinque sconfitte consecutive e si presenta con il 1999 Martina in regia per l’infortunato Gonzalez, Ingrosso a coadiuvarlo nella costruzione dell’azione, Paiano e Potì esterni e il totem Mocavero nel pitturato. L’avvio sorride agli ospiti, Mola concede troppo strada in area, Musci non trova l’antidoto per il 37 centro del Quarta Caffè ed un quarto da amnesie e spifferi difensivi vede i passanti in fuga, 29-20, nonostante l’impatto positivo di Nicola Bastone sulla gara (subito 8 punti ed una mano caldissima). Il numero 7 molese battezza il secondo parziale con sette punti in sequenza e quasi annulla il debito (31-35) poi è corrida sotto le plance, a farne le spese proprio Bastone e Mattia De Leone appena entrato per un Musci già gravato di 3 falli: entrambi fuori con tagli al mento e alla testa, il giovanissimo esuberante napoletano costretto alla corsa al punto di primo intervento per scongiurare problemi alla testa. Bastone invece rientra poco dopo con un tampone sul mento, nel frattempo Monteroni sempre trascinata dal granatiere Mocavero e slanciata a campo aperto da Potì allarga le maglie del punteggio (26-37) sui cali di pressione Geofarma. Sempre Nicola Bastone a mostrare i denti ma è una tripla del capitano sulla sirena di metà gara a dire al destino tracciato di pazientare prima di fare il proprio corso. Si va negli spogliatoi con l’MD Discount avanti di 9 (41-50) ma qualcosa sta cambiando dentro. La ripresa è una batteria di emozioni, Bastone e Pavone trovano la via dei tre punti, Mocavero è una sentenza in area, Didonna porta a spasso la difesa giallo-nera e imbuca, ancora un’incredibile numero 7 da La Spezia ad impallinare il canestro da un posto lontano e siamo a contatto (56-58), Mocavero calamita le palle e detta legge in area, Didonna in contropiede sa far male per rimanere a contatto, poi arriva una tripla del giovane Martina (59-64) a spezzare la carica bianco-blu. Mola però è in ritmo e ringhia sulla palla pur con una rotazione ormai assente e con Musci a quattro falli dall’inizio della terza frazione. Al minuto 29 il quinto, dubbio, fischiato in attacco con coach Cazzorla indiavolato: tecnico alla panca molese e la sfinge Mocavero (11/11 dalla lunetta, 29 punti totali) a mettere in cassaforte. E’ un Bastone da fumetto dei supereroi quello che raccoglie l’assist di Angelini, resta sospeso in aria una vita più dei suoi avversari e schiaccia mentre il Pala Pinto viene giù traboccante d’emozione. Siamo ancora a rincorrere 63-67 ma il timone della gara sta cambiando padrone. Diga in difesa, carota e Bastone davanti, 0/2 dalla lunetta ma poco male perché sui titoli di coda del terzo quarto Calò si traveste da slalomista e gonfia la retina, 65-67 e tutti in panca per i due minuti di adrenalina pura prima del gran finale. Se il terzo parziale è stato intenso, l’ultimo è un esplosione di bellezza, coach Cazzorla senza marcature di ruolo inserisce Bastone tra le ruote del gigante Mocavero, è una sfida impari sulla carta ma Nicola si aggrappa al proprio impeto e trance agonistica e sfianca il fortissimo centro leccese, Pavone inserisce la bomba del primo vantaggio della serata, Potì e Prete restituiscono mezzo canestro ai viaggianti, Calò il metronomo fruga nel cilindro e sfodera magia, siamo ancora davanti (74-73), Monteroni è esausta, l’immagine di Mocavero che arranca nel tornare a difendere è emblematica, l’arma non convenzionale della Geofarma si chiama tripla, palla a spicchi alata di Angelini dai 6.75 atterra in bersaglio, è la nona di serata complessiva – Monteroni si fermerà a tre – e scava il primo mini break quando alla sirena mancano 5 minuti. Pavone e un Didonna preciso dalla lunetta (dopo un avvio sfocato, 13/24 il totale) danno corsa alla fuga, il canestro molese è protetto da una autentica muraglia e gli ospiti smettono di trovarlo fino all’ultimo giro di 60 secondi, Bastone sigilla una prova da urlo che rende ancora più inspiegabile la mancata convocazione all’All Star Game (36 punti 8 ribalzi e 7 assist) mentre gli ospiti han terminato l’ossigeno e l’immagine dell’uomo simbolo che si accomoda in panca per non rientrarvi più è il segnale di resa di fronte ad una squadra maiuscola e cubitale da metà gara in avanti. Linea della carità perfetta per Angelini e per il massimo vantaggio (88-75), gli ultimi secondi certificano i punti di Paiano e Ingrosso a scrivere l’88-81 che scatena l’esplosione di gioia di giocatori, coach, dirigenza e di un pubblico in tripudio. Una Geofarma bella da stropicciarsi gli occhi, quegli occhi che guardano in alto e in quel posto non trovano più un signore, un uomo semplice e genuino, la voce che per tanti anni ha trascinato con sè il pubblico, ma che ora, noi lo sappiamo, noi lo sentiamo dentro, continua ad urlare MOLA MOLA da un posto un pò più lontano ma sempre vicinissimo. Ciao Vito.

Mola New Basket-N.P. Monteroni 88-81

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