Serie B – Verso il big match, i due coach al confronto

Eurobasket – Azzurro Napoli non è solo la sfida al vertice del girone C, ma anche un affascinante confronto tra due allenatori ancora giovani ma dall’illustre passato sul parquet e che parecchio della loro esperienza da giocatori hanno trasferito anche in panchina. Davide Bonora e Giampaolo Di Lorenzo “allenatori in campo” lo sono sempre stati, pur interpreti diversi di un ruolo, quello di playmaker, che rappresenta da sempre l’ideale anticamera della carriera da coach. Probabilmente più metronomo e ragionatore il primo, più estroso ed istintivo il secondo, accomunati da percorsi agonistici ovviamente differenti, ma entrambi capaci di basare i propri progetti tecnici non solo sulle “letture” che spesso già spontaneamente avevano sul parquet, ma anche e soprattutto sull’importanza del collettivo e l’imprevedibile duttilità delle proprie squadre.

Entrambi, del resto, si sono spesso sentiti “compagni più grandi” piuttosto che allenatori ed è piuttosto abituale imbattersi nei loro giocatori e sentirne tessere le lodi principalmente per la grande capacità “di gestire il gruppo”. I risultati, allora, ne sono diretta conseguenza secondo un percorso che li ha visti vincere (o quasi) fin dal debutto: Di Lorenzo ha portato in Serie B1 Potenza all’esordio da head coach, “Pando” si è arreso solo a Rieti con una squadra tutt’altro che costruita per primeggiare. Probabilmente predestinati, dunque, ad un’avventura in panchina che fosse prosecuzione naturale di quanto accadeva in campo, contrassegnata da una grande e quasi imperturbabile tranquillità nella gestione della partita, che tradisce forse poche emozioni, ma non nasconde, di sicuro, l’enorme passione ed amore nutrita da entrambi nei confronti di questo sport. Qualcosa di vissuto sempre con curiosità e alla ricerca di continui stimoli e miglioramenti, ma anche nella consapevolezza di come sia solo una angolazione di una prospettiva (ed un’esperienza) ben più ampia che Bonora e Di Lorenzo possono mettere appassionatamente a disposizione di chiunque dovesse trovarsi sul loro cammino anche fuori dal parquet.

Anteponendo il collettivo alle singole personalità, nel tentativo di trarre sempre il massimo da ogni giocatore e sfruttarne fino in fondo ogni caratteristica fisica e tecnica, senza per forza imbattersi in esasperati tatticismi, ma anzi alla ricerca di un gioco, pur curando attentamente anche la difesa, che possa contestualmente essere tanto efficace quanto anche divertente. Difficile prevedere se accadrà lo stesso in uno scontro al vertice, ma di sicuro l’emozione e l’importanza della posta in palio non lascerà indifferenti neanche loro.