Serie B L'intervista doppia: Giulio Casale e Dario Molinari


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Non sono entrambi capitani solo formalmente (quello di Palestrina è Gagliardo), ma carisma, cuore ed attaccamento alla maglia ne fanno dei leader insostituibili. E poi sono gli unici (con Brenda) ad aver giocato tutte le quattordici sfide tra Eurobasket e Palestrina degli ultimi tre anni. La “classica” di sabato nelle parole di Giulio Casale e Dario Molinari.
Sabato si rigioca, di nuovo contro per la quindicesima volta in tre anni: il bilancio, neanche a dirlo, parla di 7 vittorie ciascuno e pur essendo quest’anno solo alla quarta giornata, c’è comunque già in palio il primo posto.

Cosa significa per voi la singola sfida di sabato in relazione a questa stagione e più in generale alla luce delle tante partite giocate negli ultimi anni?

G.C.: Come ho detto ad inizio stagione guardiamo partita dopo partita pensando semplicemente a portare a casa i due punti, abbiamo obiettivi importanti e quindi siamo in attesa proprio di queste sfide e vogliamo continuare la nostra striscia positiva. Questa partita è come un derby che ha la capacità di richiamare tanti tifosi dando una magnifica cornice ad una sfida così sentita
D.M.:La sfida di sabato è solo un piccolo antipasto della lunga stagione sportiva che ci aspetta. Chiamarlo big mach è un’esagerazione essendo la quarta di campionato, ma la classifica parla di due squadre che sono a punteggio pieno….
Queste sono le parole che direi alla prima stagione con la maglia arancioverde, ma essendo cresciuto con questa ed avendo giocato infinte sfide giovanili e senior con l’Eurobasket non posso definirla una partita “normale”, ma la partita con la P maiuscola

Nel 2012, alla prima sfida assoluta, pensavate potesse essere l’inizio di una rivalità sana e combattuta che si sarebbe ripresentata così a lungo?
G.C.: assolutamente si, la caratteristica predominante che hanno in comune queste due società è la grande passione per questo sport meraviglioso e quindi sapevo perfettamente che sarebbero state protagoniste e rivali in campionati di livello
D.M.: Nel 2012 quando le sfide hanno cominciato a farsi più intense, mai avrei immaginato una serie cosi lunga e che i nostri cammini si sarebbero intrecciati cosi tante volte (14).

Vi ricordate qualcosa della finale di DNC (vinse l’Eurobasket 2-1, ma Palestrina fu ripescata)? Sensazioni nell’avvicinamento, la pressione, i favori del pronostico o meno.
G.C.: Ho perfettamente nitido il ricordo di quella serie finale, con una gara 1 al PalAvenali vinta con una rimonta d’ orgoglio che ci ha permesso poi di perseguire la vittoria del campionato in gara 3. Avevamo una forte pressione prima del match, ma che incanalata nel giusto modo ci ha permesso di uscire dal campo con enorme rispetto degli avversari e con lacrime di gioia per aver raggiunto un obiettivo tanto atteso, una gioia da condividere con un pubblico stupendo.
D.M.: Di quella finale ho impressa nella mente l’ultima rimessa disegnata da coach Longano in gara 1 per il tiro della vittoria, sfumata. Il pubblico al Palaiaia nella vittoria casalinga come non si vedeva ormai da anni, emozioni indelebili, come l’amaro lasciato da gara 3 vinta con merito dai padroni di casa.

E l’anno scorso? Palestrina prima in classifica, 2-0 in stagione regolare eppure il fattore campo è saltato già in gara 1.
G.C.: Gli innesti a metà anno ci hanno fatto trovare una quadratura a dir poco perfetta che ci ha permesso di arrivare a quella serie con un enorme fiducia e carica mentale. Avevamo convinzione, quasi ostinata determinazione nei nostri mezzi.
D.M.: Dell’anno scorso rimane molto rammarico, abbiamo sostenuto una regular season sopra ogni aspettativa, forse irripetibile sotto ogni punto di vista, con un gruppo eccezionale trainato da un grande Gianluca Lulli, ma nel momento decisivo non abbiamo avuto la brillantezza fisica che ci aveva contraddistinto. Non vuole essere una scusante, ma gli acciacchi di Rischia e Vitale non sono stati da poco. Eravamo consapevoli delle nostre potenzialità e a viso aperto siamo venuti al PalaTiziano sciupando troppo in gara3. Rammarico.

Il momento più bello e quello più difficile (anche se mi rendo conto che in entrambe le serie decisive ha vinto la stessa squadra) di finale e semifinale
G.C.: Il ricordo più bello è l’invasione di campo e realizzare di aver raggiunto il traguardo. In semifinale il momento più bello e più brutto coincidono: un infortunio in gara 3 alla schiena mi ha costretto a vederne il finale dallo spogliatoio, ma mi sono anche emozionato nel notare la grande reazione dei miei compagni
che mi hanno regalato la possibilità di giocare gara 4 dove poi tutti insieme alla fine del 40esimo minuto abbiamo gioito per aver raggiunto la finale
D.M.: Il momento più brutto gara 4 dello scorso anno per motivi intuibili, ma anche il più bello per la cornice di pubblico che ci ha sostenuto ininterrottamente per 40 min. Ci siamo resi conto di aver fatto qualche cosa di importante

Che idea, giudizio avete della società avversaria? Sono due profili differenti e quasi opposti, l’una giovane ed emergente, l’altra storica, ma accomunate entrambe da grande passione e clima piuttosto familiare.
G.C.: le due società le hai già descritte tu brevemente quindi aggiungo semplicemente che nutro una grande stima per la passione e il lavoro che la società di Palestrina dedica a questo sport
D.M.: Si due realtà molto differenti, ma due società che in questo momento di difficoltà hanno deciso di puntare sul proprio settore giovanile: avere tanti e propri ragazzi in finale di c1 e semifinale di serie B è il risultato del duro lavoro e di difficili scommesse. Ho stima della società e di alcune figure dello staff, Federica Tonni in particolare

Il giocatore che toglieresti al tuo avversario.
G.C.: qui non mi sbilancio sono un ottima squadra con tanti elementi importanti togliendone uno rimarrebbe comunque una grande squadra
D.M.: Beh il giocatore che toglierei ai nostri avversari è sicuramente Righetti, i motivi sono racchiusi nella sua carriera, ma soprattutto nei punti segnati contro di noi

Il giocatore (avversario) che vorresti come tuo compagno di squadra.
G.C.: non amo parlare personalmente di un giocatore piuttosto che di un altro, ma in questo caso esprimo il mio enorme rispetto per Gagliardo, giocatore molto esperto e di spessore sia dentro che fuori dal campo, oltre che un esempio di sportività
D.M.: Direi Eugenio (Fanti, ndr), oltre per l’amicizia che ci lega, per l’energia e il “sangue” che spunta sul campo

Per Giulio: Davide Bonora in tre parole.
Persona semplice, ambiziosa e complice. E’ così umile e disponibile, che sembra e si sente ancora un compagno di squadra più grande più che un allenatore.

Per Dario: Gianluca Lulli in tre parole.
La schiettezza mi farebbe dire “Tanta Tanta Roba”, ma le tre parole che lo descrivono meglio sono “Professionalità, Amicizia, Competenza”

Per Giulio: Dario Molinari da avversario
Bella domanda…secondo me molto intelligente perché conscio dei propri limiti tecnici riesce a compensarli con un enorme cuore e determinazione. La sua priorità è la difesa ed è molto bravo nel cercare di mettere fuori dalla partita l’avversario.

Per Dario: Giulio Casale da avversario
E’ tanto duro sia da descrivere, che da marcare. Un vero leader e metronomo della squadra.

Dì la prima cosa che ti viene in mente all’altro.
G.C.: un grande in bocca al lupo come sempre
D.M.:Non sono mancati piccoli screzi in campo ma finiti sul parquet, ho stima di lui.

Sabato chi vince?
G.C.: Il migliore
D.M.:Sabato sarà un bel test per noi…speriamo di essere promossi!!!

Eurobasket – Palestrina: i precedenti
Dopo tre partite assolutamente inedite e giocate contro avversarie mai incontrate prima, torna una classica degli ultimi anni. Quasi tre anni fa – era il 22 Ottobre 2012 – prendeva il via, senza che probabilmente nessuno potesse immaginarne la durata, la “saga” di Eurobasket e Palestrina, squadre che viaggiano ormai su binari paralleli e percorsi comuni e che sabato si incroceranno per la quindicesima volta in tre anni. Il bilancio, neanche a dirlo, è di perfetta parità con sette vittorie ciascuno e stavolta, pur arrivando molto presto nel corso della stagione regolare, vale già il momentaneo primato tra due delle tre squadre ancora imbattute.
Ma, provando a guardare oltre la singola partita, è l’esaltazione di un modello simile cui entrambe, pur molto diverse per la loro storia (giovane ed emergente la società di Via dell’Arcadia, storica quella prenestina) si ispirano. Spinte da profonda passione e in un clima assolutamente familiare, le società dei presidenti Buonamici e Cilia, in un momento economicamente difficile, si sono affidate senza remore ai giovani del proprio settore giovanile, che le hanno trascinate fino ad una finale per la B, dove c’è arrivata solo una perché l’altra era stata eliminata nell’ennesima sfida cui sono state messe di fronte.

Pool Eurobasket Roma-Pallacanestro Palestrina 75-56

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