Serie D – Commento alla partita

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L’Abf “Double face” di questa stagione colpisce ancora. Sinceramente non era il valore dei padroni di casa a preoccupare i blues, il vero problema era fermare l’emorragia “mentale” in una sorta di sindrome “bipolare”. Occorreva vincere senza andare tanto per il sottile e, finalmente, è successo. E’ impossibile però non passare dalla straordinaria partita di Lorenzo “Lollo” Servadei: 35 punti, miglior partita in carriera: 13/17 al tiro (3/4 da tre e 6/7 ai liberi). Da vero leader si è caricato la squadra sulle spalle rendendo impossibile la vita agli sconcertati felsinei incapaci anche solo di capire come fermare l’ala Artusiana. Non è stato tutto semplice per i ragazzi di Bondi; anche se praticamente avanti tutta la gara (7 – 5 ad inizio primo quarto l’ultimo vantaggio per San Mamolo) Forlimpopoli per quasi tre quarti non è mai riuscita a scrollarsi di dosso la vischiosa presenza di Credi (mvp dei suoi con 5/11 dall’arco) e compagni. Le difese allungate e “sporche” dei ragazzi di Munzio hanno reso la vita veramente difficile a Ballistreri e compagni che mal si adattavano anche al metro arbitrale assolutamente revedibile. Già a corto di rotazioni Bondi a fine secondo quarto deve rinunciare a capitan Vandelli (ennesimo guaio muscolare). Il thè è servito con l’Abf a più cinque. Il terzo quarto è un calvario per entrambe le squadre, i canestri sono stregati; Servadei ne mette 8 portando fissando il parziale sul 40-48. Credi e Cruzat riportano sotto San Mamolo 45 – 48; ma questa volta il “Ghostbuster” è Forlimpopolese e ha il numero 20. 13 punti nel quarto e tutti a casa. Finisce quindi un girone di andata con luci (non abbastanza) e ombre (molte e ingiustificate). Se oggi finisse la regular-season saremmo ai playoff come quinti. A guardare i numeri – 5 vittorie esterne su 8 e 3 vittorie fra le mura amiche su 7 il conto è presto fatto. Ora iniziano le gare senza un domani per dare un senso ad una seconda fase che deve essere senza rimpianti attendendo, finalmente, il ritorno di Risso Rossi e sperando che i muscoli di Capitan Vandelli tengano botta.