Serie B La Rossella completa l’opera: gara 5 è biancoblu, la salvezza è realtà


La Rossella completa l’opera: gara 5 è biancoblu, la salvezza è realtà

Missione compiuta. Il 26 maggio 2004, dopo la prima stagione in Serie B della sua storia, la Virtus batteva Modena nella sfida decisiva dei playout e centrava l’agognata salvezza. 17 anni esatti dopo, la Virtus targata Rossella scolpisce un altro 26 maggio nella sua storia. I biancoblu impongono la legge del PalaRisorgimento, stendono la Rennova Teramo nella decisiva gara 5 della semifinale dei playout e saranno quindi anche il prossimo anno al via del terzo campionato nazionale.

In una stagione complicata, i biancoblu hanno saputo chiudere i conti con un rush finale di grande spessore, trovando la forza di reagire ai due ko in terra abruzzese sfoderando una prova di grande solidità e concentrazione. I ragazzi di coach Foglietti conducono il match praticamente dall’inizio alla fine, ma gli abruzzesi non mollano fino all’ultimo minuto, quando si devono inchinare all’ennesima prova da urlo di capitan Amoroso (18 punti e un paio di canestri da cineteca nei momenti cruciali del match) e a un Casagrande ai limiti della perfezione. Ma tutti i ragazzi di coach Foglietti hanno risposto presente nella gara da non fallire: Andreani con i canestri della staffa nei secondi finali; Milani con la sua eleganza e la lucidità nei momenti più delicati; Rocchi con un paio di triple da distanza siderale delle sue; Lusvarghi coi suoi tentacoli nel pitturato; Felicioni e Vallasciani con il consueto lavoro oscuro che va poco nei numeri ma che vale tanto oro quanto pesa; Cognigni con minuti preziosi a dare respiro ai suoi compagni. Senza dimenticare Fabi, costretto in tribuna da gara 3 in avanti da una schiena dolorante e dalla necessità di tenere fuori un senior, e gli under prodotti dalla cantera del Picchio Primitivo, Ciarapica e Montanari, pedine chiave soprattutto durante gli allenamenti settimanali.

I due coach non cambiano assetto nelle scelte per il turnover della gara che vale una stagione: fuori Fabi per la Rossella, out D’Andrea per la Rennova. La tensione si taglia col coltello in avvio e non può essere altrimenti, ma a scattare meglio dai blocchi è Civitanova, che infila un bruciante 12-3 per accendere la sfida. Teramo però è sul pezzo e riprendere rapidamente la scia, ma la Rossella è pimpante e sull’asse Amoroso-Casagrande tenta più volte di scappare. Si va a folate, la Rennova trova un Cucco in formato gara 4 (13 punti nel solo primo tempo con un paio di bombe da distanza siderale), ma all’intervallo lungo comandano i padroni di casa: è 40-35.

La musica non cambia nella ripresa. La Rossella torna nuovamente sul +9 all’uscita dagli spogliatoi, ma un parziale di 6-0 tutto firmato Di Bonaventura riporta sotto i biancorossi. Il turning point della serata arriva però verso la metà del terzo periodo. Tiberti commette fallo in attacco e si allaccia a Milani dopo il fischio arbitrale: i direttori di gara non esitano, arriva il doppio tecnico che per il lungo teramano significano fallo numero 4 e 5. Teramo accusa il colpo, la Virtus sale anche a +10 (64-54 al 33’) ma non affonda il colpo. Si arriva all’ultimo minuto con Rossi a siglare il -7 (72-65) e Di Bonaventura che si guadagna i liberi del potenziale -5: lo 0/2 dell’ala biancorossa viene punito dal fallo e canestro di Andreani, che manda i titoli di coda alla stagione civitanovese e scatena la festa virtussina: tutti in campo ad esultare dopo un’annata sulle montagne russe. Sarebbe stata una notte di festa in centro città in una normale serata pre-covid. Così non può essere, ma per ora va decisamente bene così

Queste le parole di coach Foglietti a fine partita: «Siamo stati avanti sin dall’inizio e non siamo mai andati realmente in difficoltà, nonostante i loro continui cambi di difesa abbiamo sempre attaccato con la testa. In difesa bene o male abbiamo retto come nelle altre gare della serie, questa volta è stato l’attacco a fare la differenza. Abbiamo trovato canestri importanti nei momenti giusti, quelli che ci hanno permesso di portare a casa la partita. È chiaro che in casa la cose vengano meglio, guardiamo la nostra partita di oggi e quelle che abbiamo giocato a Teramo, su un campo caldo e contro una squadra dura, che ti mette le mani addosso. Qui, coi nostri riferimenti e le nostre sicurezze, la differenza si è vista. È stato un percorso breve ma intenso il mio, subito lanciato in una squadra che si è trovata davanti tanti impegni ravvicinati e molto delicati. Ma sono contento della scelta che ho fatto perché ho trovato una società seria e un gruppo di ragazzi che si è subito messo a disposizione: tutti volevamo arrivare prima possibile alla salvezza e oggi ce l’abbiamo fatta».

Uff. Stampa Virtus Basket Civitanova Marche

Virtus Civitanova-Teramo a Spicchi 77-67

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