U13 Reg. DERBY!

AUTORE: basket press

Palestra SS Angeli – Padova, Mercoledì 7 febbraio 2018, ore 18.00.
Petrarca – Virtus

Il recupero, la vera fine del girone di andata, la partita del cuore, il DERBY: Petrarca – Virtus!

Si recupera la partita che la Virtus, falcidiata da infortuni e influenze, aveva chiesto di spostare poche settimane fa.

Si scende in campo per stabilire la gerarchia delle padovane, coltello tra i denti, pronti alla sfida dell’anno, sugli spalti tamburi e vuvuzelas; ben sistemati a destra i genitori ospiti, tutti con la t-shirt verde; schierati a sinistra, compatti, i genitori e supporter della squadra di casa già sventolano sciarpe nero-bianche!!

C’è elettricità nell’aria: i ragazzi vanno a canestro e già digrignano i denti guardando in tralice gli storici avversari; c’è testosterone nell’aria, adrenalina, sudore, aria di battaglia vera!
E invece no!
Relax, sorrisi: man mano che entrano, i genitori degli atleti in campo si abbracciano, si stringono le mani, qualche pacca più virile sulle spalle tra padri, si formano capannelli, parlano tutti dei propri ragazzi, della passione per il basket, degli allenatori, bene, parlano delle due società, più o meno bene, si siedono sugli spalti alla rinfusa, si schierano per vedere una bella partita di basket.
In campo i ragazzi si danno cinque, atteggiamenti di condivisione, di amicizia, di rispetto sono palesi; si riscaldano da due parti opposte del campo, ma si vede che è IL GIOCO DEL BASKET che comanda, già: il GIOCO, quello dove ci si sfida con regole condivise, quello dove l’avversario è amico prima e amico dopo, come nel rugby, anzi di più, come nel basket, quel mondo sportivo dove l’avversario è amico anche durante la partita!
Se i nostri ragazzi ci insegnano questo a tredici anni, come possiamo non adeguarci come genitori?!
Il transfer agonistico dei genitori nei propri figli adolescenti, versione simile – ma migliorata – di quello che siamo e siamo stati, viene esorcizzato dal magico segno della mano aperta che batte contro la mano aperta, il “give me five”, dalla versione più semplice dell’high five, fino a più complicati rituali simili a passi di danza, come mantra segreto di chi condivide valori superiori!

Siamo qui, siamo due squadre di alta classifica, vediamo che sapete fare voi della Virtus, no vediamo invece che spettacolo siete in grado di dare voi del Petrarca a un così straordinario pubblico! Perché il pubblico dell’under 13 è quello dei parenti, degli zii, dei nonni, delle sorelle, mamme e papà, legami di sangue indissolubili, per cui tifare per la vittoria è genetica, non banale passione da ultrà!
Quello di Petrarca e Virtus di oggi è un pubblico speciale, che non vuole perdersi nulla del bello del vedere 24 ragazzi straordinari – potrebbe essere altrimenti? – dare il meglio sul campo!
E che regalo fantastico per i nostri ragazzi sentire la serenità sugli spalti, il pubblico che, tutti assieme, fa “ Ooooo!”, quando un bel tiro gira sul ferro ed esce, tutti assieme su ogni tiro che gira sul ferro ed esce!! E anche quando ogni fischio dell’arbitro è mai discusso, mai occasione di valutazioni, in questo caso soprattutto merito dell’arbitro: un giovane fischietto ineccepibile – mi dispiace che il nome sulla copia del referto sia illeggibile, rimedierò a seguire – attento a gestire la partita sia tecnicamente sia nelle folate emotive dei giocatori, l’ho visto già altre volte all’opera e penso sia veramente destinato a scalare le categorie, per far vivere anche in più vaste arene il rispetto delle regole gestite nel miglior spirito del gioco.

Troppo aulico?!! Troppo “bravi tutti”!? No, la magia c’era, io l’ho sentita, mi ha cambiato, da oggi tutte le partite che guarderò di mio figlio saranno sempre uno spettacolo di 24 figli che giocano a questo fantastico e spettacolare sport che è la pallacanestro.

La partita?
Bella, combattuta, un primo tempo molto bello della Virtus, la palla gira fluida; più piccolo – ma molto rapido – il quintetto della Virtus, che buca la retina anche da tre punti, conducendo alla fine del primo quarto di 5 punti: Petrarca 15, Virtus 20. Nel secondo quarto fa sentire la sua maggior fisicità il Petrarca, anche con delle giocate di pregio; cala il ritmo della Virtus che si ferma a 10 punti realizzati, mentre ne segna 18 la squadra di casa che si porta a 33 punti, contro i 30 degli ospiti.

Intervallo in relax per tutti, a tener vivo l’ambiente ci pensano gli allenatori Petrarchini, Massimo Cavalli con il suo vice Alessandro Carraro, che non perdono di sicuro occasione in spogliatoio di stimolare lo spirito combattivo degli atleti: certo tutti amici, ma la partita portiamola a casa! Alberto Franceschini, coach della Virtus, oltre a suonare la carica probabilmente prende anche un’aspirina, perché anche influenzato e febbricitante non ha voluto lasciare i suoi ragazzi.
Terzo tempo: ancora in spinta, il Petrarca porta il punteggio sul 55 a 41, un vantaggio di 14 punti che fa pensare a qualcuno di aver chiuso i giochi; invece la Virtus, nell’ultimo quarto, riprova con energia a farsi sotto, ma i punti di divario sono troppi ed il fischio finale decreta la vittoria del Petrarca per 61 a 57.

Lo scout a cura di Erasmo Buonaugurio evidenzia una partita del Petrarca non straordinaria per efficienza di gioco e percentuali di tiro, rispetto alle medie del girone di andata; top scorer per il Petrarca e in “doppia doppia” – con 14 punti e 14 rimbalzi – Massimiliano Obljubech, ex della Virtus e da quest’anno al Petrarca; da notare su fronti opposti anche i due cugini: Davide Baccarin, anche lui arrivato quest’anno dalla Virtus al Petrarca, e il cugino Nicolò Rettore, rimasto invece nella compagine virtussina; in certi momenti si sono anche marcati a vicenda, marcatura stretta, ma corretta!!

I tabellini: Massimiliano Obljubech 14, Andrea Schiavo 11, Luca Rigoni 11, Nathan Buonaugurio 8, Riccardo Lovison 7, Gianluca Morandini 3, Leonardo Ometto 3, Davide Baccarin 2, Umberto De Luca 2, Flavio Bugarella 0, Alessandro Cescutti 0, Luca Giacchetto 0.

Petrarca Padova-Virtus Padova 61-57