A2 Femm. Crema e Moncalieri si contenderanno la Coppa Italia 2018-19. Il recap dei quarti e delle semifinali

24 marzo 2019
Crema e Moncalieri si contenderanno la Coppa Italia 2018-19. Il recap dei quarti e delle semifinali

QUARTI DI FINALE

COSTA MASNAGA – LA SPEZIA (18-12, 40-32; 61-40)
COSTA MASNAGA: Discacciati, Allevi, Longoni 7, Frustaci, Rulli 14, Balossi 3, Baldelli 13, Spinelli 2, Picotti, 8, Tibè 10, Vente 15. All.: Pirola.
LA SPEZIA: Packovski 6, Corradino 3, Templari 21, Tos 2, Linguaglossa 5, Mori 2, Sarni 9, Olakide 5, Gioan 4. Ne: Bini. All.: Corsolini.

NOTE: Arbitri: Eoiaz e Di Tommaso. Progressione punteggio: 5-8 (5’), 27-21 (15’), 56-38 (25’), 72-47 (35’).

L’avvio arrembante di La Spezia. Poi il controbreak di Costa Masnaga. E, con il passare dei minuti, uno scarto sempre più ampio a favore della formazione vincitrice del trofeo tricolore due stagioni fa. Costa Masnaga si assicura il titolo di prima semifinalista della kermesse tricolore, avendo la meglio sulle liguri che, anche in questa circostanza, finiscono con il pagare, come avvenuto in diverse circostanze in campionato, l’esiguità delle proprie rotazioni che, in alcuni casi, vanno ad innestarsi, tra l’altro, con le problematiche di falli di alcuni elementi.
Per il team di coach Corsolini l’avvio è all’insegna di un 8-2 che però le lombarde, sotto i colpi di Baldelli prima e Vente poi, riescono a ribaltare, prendendo ampio margine sul finale del secondo periodo. Ma è dopo l’intervallo lungo che la formazione lombarda riesce a dare lo strappo decisivo. Il 21-8 del terzo periodo chiude definitivamente ogni discorso facendo del quarto periodo una prolungata attesa della sirena finale con azioni e minutaggi, utili principalmente per le statistiche personali. Il finale così racconta di un +15 per il Costa Masnaga (72-57) con la spezzina Templari top scorer a quota 21 e ben quattro elementi in doppia cifra tra le lombarde.

PALERMO 61 – CREMA 75 (19-18, 28-39; 49-57)
PALERMO: Manzotti 2, Russo 15, Cupido 7, Miccio 12, Verona 14, Vandenberg 11. Ne: Novati, Cappelli, Cutrupi, Casiglia e Caliò. All.: Coppa.
CREMA: Melchiori 8, Nori 7, Capoferri 7, Iuliano 3, Blazevic 10, Caccialanza 15, Parmesani 4, Cerri 2, Grassia 4, Rizzi 15. Ne: Degli Agosti e Parmesani. All.: Sguazer.

NOTE: Arbitri: Gallo e Mura. Progressione punteggio: 11-7 (5’), 21-31 (15’), 38-45 (25’), 52-67 (35’).

Ancora una volta una questione di rotazioni. La maggiore profondità di Crema ed una serie di triple in grado di fiaccare il morale mandano in tilt un Palermo che era partito con forza in quello che era stato un avvio all’insegn dell’equilibrio. Poi le triple di Caccialanza e la presenza a rimbalzo di Blazevic finiscono con il segnare la differenza a favore dell’altra formazione lombarda che si guadagna l’accesso alle semifinali. In particolare è il secondo quarto a pesare come un macigno sull’economia della contesa con le cremasche che vanno sul +11. Palermo con pazienza e con le varianti tattiche di coach Coppa rientra nel terzo periodo ed arriva al -5 nel quarto. Qui, però, ancora Caccialanza ispira un break di 10-0 con cui le lombarde chiudono la contesa, guadagnandosi la semifinale dove attenderanno la vincitrice della sfida tra Alpo e Faenza.

ALPO VILLAFRANCA 47 – FAENZA 71 (15-19, 33-40; 44-57)
VILLAFRANCA: Pertile 9, Vespignani 5, Dell’Olio 11, Galbiati 10, Scarsi, De Rossi 15, Ramò 7, Cecili. Ne: Zanella, Baciga, De Rossi e Pastore. All.: Soave.
FAENZA: Franceschelli 9, Schwienbacher 9, Franceschini 4, Morsiani, Ballardini 10, Giorgetti, Policari 17, Soglia 2, Meschi 2, Preskirnyte 18. All.: Bassi.

NOTE: Arbitri: Martinelli e Consonni. Progressione punteggio: 8-9 (5’), 23-29 (15’), 24-49 (25’), 46-66 (35’).

Un largo successo. È quello che consente a Faenza di essere il primo team del girone Sud ad accedere alle semifinali dove incrocerà il Crema. Le faentine, tra secondo e terzo quarto, riescono a dare la sterzata decisiva al match contro l’Alpo con Ballardini ed una Policari in striscia (17 punti) che riescono a dare una sterzata importante al pari di Preskienyte (18).
Così come era stato nel primo quarto, anche in questo l’ultimo periodo è di fatto un regno di statistiche per i due team.

LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 63 – AKRONOS MONCALIERI 69 (13-14, 31-34; 50-52)
CAMPOBASSO: Porcu 20 (6/8, 1/3), Di Gregorio 10 (2/3, 2/3), Ciavarella 7 (2/4, 1/4), Želnytė (0/4, 0/1), Bove 3 (1/5, 0/2); Marangoni 22 (5/10, 0/1), Reani 1 (0/1), Falbo. Ne: Sammartino, Landolfi, Mancinelli e Mandolesi. All.: Sabatelli.
MONCALIERI: Domizi 6 (2/3, 0/1), Landi 4 (0/4, 1/3), Conte 19 (1/1, 3/10), Grigoleit 16 (3/7, 2/3), Cordola 3 (0/5, 1/3); Katshitshi 10 (3/10), Berrad 3 (0/2, 0/2), Hernandez Pepe 4 (2/2, 0/2), Bosco 4 (2/2), Giangrasso, Diotti, Poletti. All.: Terzolo.

NOTE: Arbitri: Roca e Tommasi. Presenti in tribuna il presidente della Federbasket Petrucci, il vicepresidente vicario Laguardia ed il coach dell’Italbasket maschile under 20 Andrea Capobianco. Infortunio al 33’14” (torsione al ginocchio sinistro) per Cordola (Moncalieri), non più rientrata. Espulsa per doppio antisportivo Porcu (Campobasso). Uscite per cinque falli Bove e Di Gregorio (Campobasso); Berrad e Grigoleit (Moncalieri). Tiri liberi: Campobasso 19/24; Moncalieri 20/31. Rimbalzi: Campobasso 24 (Želnytė 8); Moncalieri 36 (Katshitshi 6). Assist: Campobasso 11 (Porcu e Reani 3); Moncalieri 11 (Landi 3). Progressione punteggio: 7-3 (5’), 19-23 (15’), 40-44 (25’), 54-61 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 6 (9-3), Moncalieri 11 (20-31).

Termina alla prima uscita l’avventura in Coppa Italia per La Molisana Magnolia Campobasso. Di fronte alla matricola Moncalieri, i #fioridacciaio tentano di gettare il cuore oltre l’ostacolo con Porcu e Marangoni che provano a fare la voce grossa, ma non riescono ad avere l’inerzia dalla loro, subendo, tra l’altro, sul finale un parziale di 10-0 quand’erano tornati sul 54 pari, fallendo anche un paio di azioni per mettere la testa avanti.
SOLITO AVVIO Così come fosse un mantra, le rossoblù partono con il solito piglio e vanno anche 7-3 con un attacco che pare girare per il verso giusto. Ma, ancora una volta, qualcosa si inceppa. Moncalieri inizia a fare la vice grossa a rimbalzo (saranno dodici in più quelli concessi, di cui ben undici d’attacco!) e per le campobassane c’è da sgomitare per restare in scia, anche se alla chiusura del quarto le piemontesi sono avanti di una sola lunghezza (13-14).
MARANGONI BARRICADERA Moncalieri prova a dare uno strappo nel secondo periodo, ma c’è Sofia Marangoni a tenere in scia le rossoblù. L’esterna veronese fa pentole e coperchi guadagnandosi, con disarmante tranquillità, diversi giri in lunetta, capitalizzati, tra l’altro, come gli ingenti dividendi di un titolo azionario assicurativo. Così il 31-34 con cui si va all’intervallo lungo ha il sapore di un racconto con un finale ancora in sospeso.
PORCU SLALOMISTA Se nei primi due quarti erano state le esterne a sobbarcarsi il massimo lavoro offensivo tra le sabaude, al rientro dagli spogliatoi sono le lunghe a colpire con continuità disarmante. Moncalieri prova a dare più di uno strappo, ma Porcu è on fire e, con i suoi slalom degni della maestria della Kostelić, riesce a mantenere le rossoblù in linea di galleggiamento.
AMARO EPILOGO Le campobassane, anzi, riescono anche ad impattare a 54, dimostrando di poter avere la forza per mettere la testa avanti. Ma qui si smarriscono, subiscono un break di 10-0 che dà la forza a Moncalieri di chiudere la contesa con la sconsolata immagine di Porcu, espulsa per doppio antisportivo, che riguadagna gli spogliatoi con l’amarezza di chi avrebbe voluto regalare ad un pubblico nutritissimo ben altro finale.

SEMIFINALI

CREMA 76 – FAENZA 59 (23-16, 42-23; 65-38)
CREMA: Melchiori 10, Nori 17, Capoferri 11, Iuliano, Blazevic 9, Caccialanza 5, Parmesani 7, Cerri, Grassia 2, Parmesani 1, Rizzi 11. Ne. Degli Agosti. All.: Sguaizer.
FAENZA: Franceschelli 5, Schwienbacher 2, Franceschini 12, Morsiani 16, Ballardini 6, Caccoli 4, Policari, Soglia 5, Meschi 5, Preskyenye 4. Ne: Giorgetti. All.: Bassi.

NOTE: Arbitri: Posti e Castellante. Uscite per cinque falli Capoferri e Parmesani (Crema); Policari (Faenza). Progressione punteggio: 11-2 (5’), 36-17 (15’), 52-31 (25’), 71-43 (35’).

Crema ha tutte le chance per bissare il successo della scorsa edizione della Coppa Italia e lo fa centrando l’exploit in semifinale contro una Faenza che paga dazio sin dall’avvio, nonostante una Ballardini che prova a cantare e portare la croce. Ma la tripla di Caccialanza, com’era stato in occasione della semifinale con Palermo, dà la stura alla pioggia di canestri del team lombardi che, nella circostanza, ha in Nori la mattatrice assoluta tra le sue. L’11-2 a metà del primo quarto è un segnale importante, anche perché le faentine, sull’altro fronte, vivono una serata poco performante al tiro, dove finisce per mancare anche Policari, letteralmente indemoniata nell’ultimo periodo.
Faenza prova a riavvicinarsi, arriva anche a tre possessi, ma con una Nori on fire – nel secondo periodo – Crema allunga a +19 al 15’ e mantiene l’inerzia anche all’intervallo lungo. Di fatto la gara finisce con lo scemare di interesse con un secondo tempo buono più per le statistiche che per una vera e propria parvenza di avvicinamento delle romagnole. Così, tra un’azione realizzata e l’altra, le cremasche arrivano ad un massimo vantaggio di trenta punti, sul 69-39 mettendo in mostra un gioco spumeggiante che si abbina a conclusioni ad alta percentuale anche dall’arco dei tre punti. Crema così può festeggiare il referto rosa arrivato all’insegna di un 76-59.
Il tutto racchiuso, tra l’altro, in un’analisi numerica, al termine, particolarmente impietosa nel segnalare la differenza tra le due formazioni: Crema ha quattro elementi in doppia cifra e ventidue punti dalla panchina. Per Faenza, invece, eccezion fatta per Franceschini e Morsiani non ci sono dati statistici particolarmente felici.

COSTA MASNAGA 71 – MONCALIERI 78 (23-15, 34-35; 51-60)
COSTA MASNAGA: Longoni 6, Frustaci, Rulli 19, Balossi 3, Baldelli 16, Spinelli 4, Picotti 1, Tibè, Vente 22. Ne: Discacciati e Allevi. All.: Priola.
MONCALIERI: Cordola 23, Diotti, Conte 10, Landi 1, Poletti, Berrad 7, Domizi 11, Katshishi 1, Giangrasso 2, Bosco, Grigoleit 21, Hernandez Pepe 2. All.: Terzolo.
ARBITRI: Soavi e Caravita.
NOTE: Uscita per cinque falli Grigoleit (Moncalieri). Progressione punteggio: 13-10 (5’), 30-26 (15’), 45-49 (25’), 60-69 (35’)

La favola dell’ultima invitata al gran ballo della Coppa Italia. Moncalieri, dopo aver eliminato la Magnolia Campobasso ai quarti, ottiene un altro scalpo importante, quello di Costa Masnaga in semifinale al termine di un match che, per le piemontesi, inizia in sordina complici i tentativi di strappo delle lombarde intorno a Rulli e alla lettone Vente. Con pazienza e con un secondo quarto in cui coach Terzolo sfrutta al meglio tutte le proprie rotazioni Moncalieri pian piano risale la china e riesce a portarsi in vantaggio di una lunghezza all’intervallo lungo. Le tante opzioni a disposizione del team consentono alle piemontesi di allungare ulteriormente in un terzo quarto in cui l’attacco di Costa Masnaga batte in testa, mentre, sul versante piemontese, nonostante qualche errore di troppo ai liberi che non consente di allungare ulteriormente c’è un vantaggio che si avvicina comunque alla doppia cifra. L’avvio di quarto periodo è il regno della tedesca Grigoleit che dà ulteriori sicurezze al gruppo di Moncalieri, consentendo al quintetto sabaudo di riuscire a prendere un margine in doppia cifra e di mantenersi avanti anche nell’ultimo periodo in cui Costa Masnaga prova a fare un ultimo sforzo per rientrare in corsa, ma va a sbattere contro le tante frecce nella faretra delle piemontesi. A confermarlo, a referto chiuso, le cifre di una contesa che vede le lunghe piemontesi: la tedesca Stefanie Grigoleit ed Ilenia Cordola portare un fatturato, rispettivamente di 21 e 23 punti, con un’energia assoluta per il gruppo delle giovani terribili. Così – in un confronto tutto all’insegna del girone Nord, saranno Crema e Moncalieri, rispettivamente terza e quarta nel proprio girone, a contendersi sul paquet del PalaVazzieri il primo trofeo della stagione.

Area Comunicazione Magnolia Campobasso (photocredit: Maurizio Silla)