Il coach dell'Ecodent Point Nicola Soave traccia una linea al termine della stagione 2017/18

25 maggio 2018
Il coach dell

“Non possiamo dire di non essere contenti al termine di questa stagione: la sognavamo un’annata così. Poi, è ovvio, se analizziamo come è andata la finale di A2 magari qualche rammarico c‘è. Quando perdi, qualcosa ti è mancato: Faenza ha vinto ed ha avuto ragione”.

Nel finale di stagione magari non siete stati brillantissimi: forse il momento migliore lo avete vissuto un paio di mesi fa? “Faccio fatica a dare una risposta perché per tutto l’anno hanno detto che siamo brutti, sporchi e cattivi. Ecco, queste sono state le nostre caratteristiche, al di là del fatto che di essere più o meno brillanti. La nostra pallacanestro è fatta di intensità e agonismo: quando spendi tanto in difesa, l’attacco a volte ne risente”.

Le scelte (di giocatrici) che avete fatto la scorsa estate vi hanno dato ragione:
“Sì, le scelte sono state azzeccate: bravi noi, ma brave soprattutto le ragazze a trovarsi, a formare un gruppo forte, a non farsi prendere dagli entusiasmi, a lottare e ad allenarsi sempre con lo spirito giusto”.

E’ ancora presto per parlarne, ma quante di queste ragazze resteranno ad Alpo?
“Quando si chiude una stagione, si chiude sotto ogni aspetto: quindi è ovvio che bisogna ricostruire. Ad oggi è impossibile rispondere a questa domanda: non dipende da noi, le nostre ragazze avranno sicuramente diverse richieste, magari da società molto più forti economicamente della nostra”.

Negli anni scorsi, riuscivate a fare la squadra già al 30 giugno: quest’anno?
“I tempi sono diversi rispetto alle annate scorse quando finivamo la stagione a metà aprile: ora siamo quasi a fine maggio, quindi è difficile parlare di tempistiche, anche perché, ripeto, non dipende solo da noi”.

L’entusiasmo dell’ambiente è ancora vivo
“Certo, ma per ripartire dovremo avere la stessa voglia e lo stesso fuoco dentro che abbiamo avuto quest’anno. Nessuno deve sentirsi appagato, si riparte da zero, questa stagione è stata quella del consolidamento, ma appartiene già al passato”.

Andrea Etrari
Uff. Stampa Alpo Basket ’99