2a Divisione: Resoconto semiserio di una strepitosa stagione!!

6 giugno 2018 AUTORE: arginebasket
2a Divisione: Resoconto semiserio di una strepitosa stagione!!

18 aprile 2018, ore 22.27: è questo l’istante in cui l’ARGINE BASKET, al termine di un ultimo acceso confronto di campionato, sbanca il parquet della Motterle di Arzignano e si laurea campione indiscusso della Seconda Divisione provinciale, anno 2017-2018.
È qui che scatta la festa, momento di giubilo tanto atteso da giocatori, staff tecnico ed accompagnatori, ciascuno portato in trionfo sotto lo spicchio riservato ai tifosi ospiti, al solito gremito. È capitan Ivan Conte ad alzare la coppa ma è in realtà il successo di un intero collettivo che ha saputo risollevarsi dopo un’annata, la scorsa, vissuta forse più in sordina di quanto ci si aspettasse: una stagione avversa, condotta ad un ritmo sempre altalenante e conclusasi con una cocente eliminazione al primo turno di playoff in quel di Dueville, all’interno di una gara 3 davvero buttata con ingenuità dai nostri dentro un cespuglio di ortiche.
È il giusto premio per un gruppo coeso, unito sul campo e fuori, che ha imparato dagli errori pregressi mettendo sul campo in questi mesi concentrazione e tenacia in ogni occasione, salvo pochi passaggi a vuoto, oltre ad una qualità che forse in parte era mancata in passato.
Primo attacco del torneo, terza miglior difesa, se l’ARGINE ha vinto il campionato rimanendo al comando dalla prima fino all’ultima giornata è stato infatti proprio grazie ad un bel sistema di gioco, in cui peraltro ciascun singolo si è inserito fornendo il proprio apporto in modo encomiabile ed apprezzabile.
Ma facciamo un passo indietro, ripercorrendo a sommi capi una stagione che tanto merita di essere rimembrata negli annali di questa società.
5 novembre 2017: è una nebbiosa domenica d’autunno come tante altre se ne vedono dalle nostre parti in quel periodo.
La sveglia suona presto per capitan Ivan Conte quella mattina, il nostro ha infatti il compito di guidare i propri compagni in quella che rappresenta la prima trasferta della stagione: direzione Asiago, Altopiano dei Sette Comuni o, per chi preferisce, Spettabile Reggenza Montana.
A suonare la carica in panchina, destando dal proprio torpore i più assonnati, ci pensa il coach ad interim Mathias Bernardotto ben coadiuvato dal secondo Saiani, quest’ultimo con funzione anche di direttore sportivo (insomma, peggio del prezzemolo).
Il debutto in campionato per i Green si rivela praticamente una formalità che inizia e finisce nell’arco di un minuto, quello che basta al figliol prodigo Marco Cerruti per esaltare il proprio atletismo esibendosi in un personale dunk contest in campo aperto: la prima schiacciata va a bersaglio, la seconda è miseramente fallita e si merita pure il fallo tecnico di frustrazione fischiato al nostro forte mancino.
Digressioni poetiche a parte, il primo referto rosa è conquistato tramite uno sbrigativo 90-43 in nostro favore. Insomma, si ricorda piacevolmente forse più l’abbuffata del pranzo di mezzogiorno che i dettagli tecnico-tattici di quell’incontro.
Sarà, fatto sta che i nostri sembrano aver tratto giovamento dalla gita bucolica tra i pascoli in altura: di ritorno dalla terra Cimbra infatti il cammino della nostra Seconda Divisione non si arresta e prosegue in un inesorabile filotto di vittorie che arriverà complessivamente a toccare quota 8 incontri: vittime illustri di un inizio di campionato scintillante sono compagini rodate come lo Sportschool Dueville (come già citato, giustiziere della passata stagione ai playoff) e i cugini della Pallacanestro Altavilla (regolati a domicilio), così come le nuove e arrembanti formazioni del Basket Malo e della Sirio Trissino (incontri ambedue agguerriti e risolti soltanto nel finale grazie al maggior cinismo dei nostri giocatori).
A giustificare senz’altro questo positivo primo scampolo di stagione vi è l’innesto autorevole dei nuovi acquisti confezionati dal DS Saiani, già perfettamente calati all’interno delle rotazioni: il già citato Cerruti si va ad unire al polivalente Ferracin, lungo tuttofare con movenze da guardia che impiega poche uscite per incantare sotto le plance.
Pesante altresì è il contributo fornito dagli elementi provenienti dal vivaio: il quadrumvirato Basso-Bianchi-Marchetto-Santacroce infatti stupisce per autorevolezza fin dai primi incontri disputati e garantisce quantità e qualità alla manovra, elevando il ritmo di gioco che in alcuni scampoli della passata stagione era sembrato essere troppo compassato per una squadra pur giovane come la nostra.
In particolare Santacroce, in occasione della trasferta di Arsiero, fa registrare un imbarazzante (positivamente parlando) plus/minus con una prestazione da 7 triple su 8 tentativi provati, contribuendo alla larga vittoria per 46-72 sulla formazione locale.
È in questo contesto privo di ombre che una nube improvvisa incombe però sul cammino dell’ARGINE: alla nona giornata si materializza infatti sulla strada dei nostri la figura ingombrante di coach Franco Riello, professionista già conosciuto dagli esperti del settore, e dei suoi combattivi Templars che violano il PalaBaracca impartendo una pesante lezione di pallacanestro ai Green, il cui cammino in campionato era fino a quel momento stato immacolato.
Il classico fulmine a ciel sereno che funge ad ogni modo da monito al rientrante e navigato coach Matteo Carli, il quale con la più classica delle strigliate richiama all’attenzione i suoi pretendendone maggior attenzione e presenza mentale durante l’intero corso degli incontri.
Il risultato è di quelli sperati in quanto, nelle successive due uscite, l’ARGINE ottiene due W perentorie contro Bassano e Arzignano guidati dall’autorevolezza di capitan Conte ed in generale di tutta la vecchia guardia tra cui vanno ricordati il cecchino bolscevico Ruggeri, il tanto elegante quanto acciaccato Montanaro ed il penetrante Milanello.
Al giro di boa della stagione l’ARGINE può guardare quindi saldamente tutte le rimanenti compagini dall’alto all’interno di una classifica comunque compatta e ricca di insidie, che vede lottare a stretto giro di posta un nugolo di squadre tra cui spiccano Malo, Trissino ed i già citati Templari del mai domo Riello.
Va sottolineato inoltre come a rendere più intricata la situazione ci pensi niente meno che la Befana: l’Epifania infatti non si porta via soltanto le feste ma anche una pedina importante del roster quale il sempre utile Meggiorin, traviato dalle sirene provenienti dal Regno Unito e ceduto al Surrey.
Altra perdita rilevante è quella dello sfortunato Icardi a causa della rottura del legamento crociato del ginocchio che mette fine preventivamente alla sua stagione, una defezione che si aggiunge a quella del già citato lungodegente Montanaro (spalla) e del jolly offensivo Rezzara (anch’egli a causa di un problema al legamento del ginocchio).
Limitato l’utilizzo sempre a causa di indisposizioni fisiche dell’esperto Passarin (il cui barbiere deve essere un fratello di terzo grado del barbiere di James Harden) e del centro Nicoli, costretto in questa fase della stagione ad assentarsi da diverse sessioni di training per dirigersi all’AIM a pagare le bollette di luce e gas.
Nonostante l’infermeria discretamente nutrita, il rientro dalla pausa sorride ai Green che incamerano facilmente i match contro Asiago, Thiene, Altavilla e Dueville prima di esultare in un palpitante big match casalingo contro la seconda in classifica Malo.
Ma si sa, l’imprevisto può essere sempre dietro l’angolo, ed infatti arriva puntuale nel turno successivo la seconda sconfitta in stagione ad opera della combattiva Sirio Trissino: nel catino infuocato dell’Alto Vicentino l’ARGINE non entra mai in partita riuscendo solo estemporaneamente ad esprimere il proprio gioco, finendo con il capitolare per 58-47. Sembra il preambolo ad un finale di stagione ridimensionato: le settimane tra marzo ed aprile sono infatti le più buie della gestione sportiva Carli, con un ARGINE che mostra un gioco davvero sottotono, svogliato in difesa ed impreciso in attacco. I nostri rischiano grosso già contro l’organizzata difesa a zona del pur non irresistibile Arsiero e finiscono per naufragare malamente sotto i colpi dei Templari Neri di coach Riello (ancora loro, autentico spauracchio di stagione).
Al PalaCampiglia non c’è mai partita, ed in quest’occasione il gap è addirittura più netto che nelle altre occasioni pregresse (sono infatti 14 i punti a favore dei padroni di casa, peggior sconfitta della stagione per la squadra dei Ferrovieri).
Spalle al muro e tramortito, l’Argine è si ancora in vetta alla classifica ma vede ridursi a sole 2 lunghezze il vantaggio sull’accoppiata Malo-Trissino (con gli scontri diretti favorevoli nei confronti dei primi ma non dei secondi).
Davanti ad un bivio, i Green si trovano obbligati a decidere il proprio destino consapevoli che tutto passerà solamente attraverso le proprie mani: vincendo le rimanenti due partite, l’ARGINE si potrà laureare infatti campione.
Ed è quello che avviene.
Il campionato di fatto si decide alla penultima giornata: i nostri vincono facilmente contro Bassano, Trissino perde malamente il derby dell’Alto Vicentino contro Arzignano in un incontro condizionato dal nervosismo dove piovono anche espressioni blasfeme contro il corpo arbitrale in un acceso dopogara, e di fatto ci consegna il titolo.
È il climax ascendente della stagione, un’annata partita in sordina senza eccessivi proclami e rivelatasi infine esaltante per tutti i membri di questo collettivo.
Emblema della ricchezza di questo organico è l’ultimo incontro di campionato in cui i Green vanno alla ricerca dell’ultimo referto rosa proprio contro quel Garcia Moreno pochi giorni prima giustiziere della corazzata Sirio. In questo modo, i ragazzi di coach Carli si assicurerebbero il primo posto solitario in graduatoria, non potendo essere più raggiunti neanche dalla seconda forza del torneo, il Basket Malo.
A fornire le più significative risposte sono i giocatori in uscita dalla panchina come l’ala Trapani (che completa la batteria di tiratori mancini costituendo un solido triumvirato con i già citati Cerruti e Ferracin ), la guardia (anch’essa mancina) scuola Mogliano Cavasin, da tutti conosciuto come Altanèa, il sempre dinamico Sgreva, ed infine un Andrighetto finalmente infuocato dal suo spot ed autore di 6 punti in serie in 38 secondi (probabile record di franchigia).
La palpitante vittoria per 71-66 mette il punto esclamativo sulla stagione di Ivan Conte e compagni, e tutto il resto è storia. Ciò permette di guardare al futuro con ottimismo, secondo una direzione intrapresa che più che mai è quella corretta ma necessita di essere monitorata tramite un’attenta e serena programmazione sportiva ed umana, caratteristiche peraltro sempre incarnate da questa società.
Il diktat è tracciato ed è quello di ripartire dalle basi acquisite e da questa solida base d’organico che tante soddisfazioni ha saputo regalare in questa fervida annata.
Vedremo cosa riserverà il futuro. Una cosa è certa:
ONCE A GREEN, ALWAYS A GREEN!