"Il Lella si racconta", episodio 9: la storia di Michelangelo Macigni

3 giugno 2020
"Il Lella si racconta", episodio 9: la storia di Michelangelo Macigni

Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Lella si racconta”: il protagonista questa volta è Michelangelo Macigni, ala biancoblù

di Michelangelo Macigni

Ho iniziato a giocare a sei anni con Pistoia Basket e il primo allenatore fu Giacomo Melani. Tra i bambini con cui giocavo c’era anche Alessandro Manfra. Mi ricordo che non si vinceva mai e dopo 4 anni deciso di cambiare squadra e andare al PGP. Lì, sotto la guida della coppia Annalisa Breschi e Gianluca Sciatti, migliorai molto e soprattutto ebbi la possibilità di fare dei tornei regionali a inizio anno (quello a San Giovanni Valdarno il più bello in assoluto). Per due anni ebbi anche la possibilità di giocare il torneo delle provincie. Al PGP ero l’unico ’97 che partiva in quintetto insieme a “Franz” (Francesco Lucherini), il resto della squadra era composta da tutti ’96.

All’inizio dell’annata dell’U13, io e il mio compare, decidemmo di ritornare a Pistoia, questa volta però avrei giocato con tutti ’97 (dove ritrovai Alessandro) e un ’98 veramente bravo (Davide Moretti). L’allenatore era il fratello di Annalisa, Mario. Quell’anno riuscimmo ad arrivare tra le prime 8 in Toscana, a quarti perdemmo al supplementare contro San Giovanni Valdarno. U14 arrivammo in finale regionale contro la Virtus Siena (che semifinale aveva battuto la laurenziana con avevano Bucarelli), ce la giocammo fino in fondo ma alla fine vinsero gli altri. Fu l’ultimo anno con Mario e all’U15 Eccellenza ci fu Luca Angella. Con la stessa squadra arrivammo primi in campionato (sembrerà strano ma eccetto un ragazzo di Montecatini, eravamo tutti di Pistoia, di quella squadra oggi giocano attualmente io, Manfra e Moretti…) vincendo con tutti (Montepaschi, Virtus, Montevarchi). Facemmo l’interzona a Roma dove perdemmo la terza partita, da li iniziai ad avere i primi problemi alle ginocchia.

Il passaggio all’U17 Eccellenza fu doloroso, in quella squadra ritrovai solo Franz e Moretti, per di più dal quintetto mi ritrovai a “calcare” il parquet solo agli allenamenti e nel riscaldamento. Fu anche la prima volta che vidi la “foresteria”, vennero presi 3 ragazzi da fuori (uno di Valdarno e due di Napoli). Biagini era l’allenatore, il peggiore che abbia avuto. Ci fu un periodo in cui Moretti si infortunò e mi fece giocare due partite anche più di 20′, dimostrai di poter stare in campo. Quando ritornò Moretti, non vidi più campo, nemmeno come possibile nuovo giocatore per le rotazioni (si giocava in 8 se andava bene). Arrivai alle finali nazionali come spettatore.

Il secondo anno di U17 Eccellenza ritrovai Angella e due ragazzi dell’U15. In foresteria furono presi Taflaj (Albania) e Divac (Montenegro)… “Il prossimo anno da Marte si prendono” pensai.
Anche quell’anno arrivammo all’interzona. Verso la fine della stagione mi fu anche chiesto di andare a fare l’interzona (vinta) e poi le finali nazionali dell’U19elite (con manfra e chetoni). Per non ritrovare Biagini, decisi di andare a giocare nell’U19elite di bottegone, da qui inizia un po’ la fase da “nomade”. L’anno dopo sperimentai l’U20 di Prato (con qualche sprazzo di partita in serie D), poi la parentesi a Quarrata in C Silver (ci stetti mezza stagione) e poi provai ad andare a Firenze con l’U20 Eccellenza per fare un’esperienza fuori Pistoia. Finali nazionali quell’anno.

Fino ad agosto non avevo ancora una squadra, alla fine decisi di rimanere a Firenze facendo la serie D allenandomi anche con la Cg Gld. Fu l’anno in cui ritrovai in piacere di giocare, i compagni erano veramente incredibili, un gruppo di ’97 e 4 senior (il più vecchio del ’92) che praticamente ha sempre giocato insieme. Arrivammo in semifinale perdendo gara 3 contro Campi Bisenzio. A fine anno fui veramente combattuto tra il rimanere a Firenze (nonostante non avessi rimborsi mi ero trovato in un gruppo eccezionale) o andare a Lella. Decisi quest’ultima alla fine, ma fu un travaglio da quando Alessandro Piperno mi contattò (fine aprile) fino a fine giugno/luglio. Al lella ho ritrovato nuovamente Manfra e un gruppo molto competitivo. Annata subito in salito, abbiamo avuto la possibilità di giocarcela fino alla semifinale.

Per quanto riguarda infortuni importanti, tendinosi ad entrambe le ginocchia che un parte ho risolto ma tutte le volte che salto troppo mi danno noia. Questo credo sia un mio grande limite oltre al fatto di non aver mai imparato a giocare fuori dal mio ruolo di “4”.

Cocktail preferito White Russian (alla lebowski). E AMO il pistacchio.

Uff. Stampa Lella Basket Pistoia