Intervista al tecnico della squadra neopromossa in A2 femminile Iris Ferazzoli

20 giugno 2019
Intervista al tecnico della squadra neopromossa in A2 femminile Iris Ferazzoli

Una stagione fantastica. In pochi credevano nell’impresa. Lei, la sua assistente Valentina Calandrelli e un manipolo di ragazze invece hanno faticato e lottato fin da settembre scorso per costruire una promozione. Una cosa meravigliosa. Quando ha capito di potercela fare?
“Non era tanto il credere che potevamo fare l’impresa. Ma dall’inizio ci siamo dette che dovevamo assolutamente centrare l’obbiettivo promozione: contro tutto e contro tutti e, assieme alle tante persone che si sono messe al lavoro, a partire dal giorno dopo la nostra retrocessione: Paolo Pellegrini, Alessandra, Silvia, Tiziana, Valentina, Antonio Palmas, Alessandro Lauricella, Francesca Sionis, gli sponsor, la new entry Alessandra Angius e chi più e chi meno ha dato il suo contributo, siamo riusciti a raggiungere il traguardo”.

Parliamo della squadra…
“Beh, la squadra poi ha fatto la differenza. Un gruppo che ha lavorato tanto. Ogni singolo giorno, sull’aspetto fisico, tecnico, tattico ed energetico/mentale con chi di dovere. In tutti questi mesi che ci hanno separato dalla promozione, niente è stato lasciato al caso. Il gruppo, in se ha difeso bene e ha avuto un atteggiamento e una concentrazione incredibile. Tutti hanno creduto nell’A2, tranne qualcuno che già dopo il – 17 della gara contro il San Raffaele Roma ci vedeva fuori dai giochi, per non parlare del – 15 subìto in garauno nella finale contro Battipaglia. Queste splendide ragazze hanno dato tutto e di più. Il grande plauso e merito è certamente tutto per loro”.

La sua difficoltà maggiore nell’affrontare questa stagione?
“Come già ho detto nel corso della stagione, la cosa più difficile era il lavoro mentale che dovevamo fare su ogni ragazza, da settembre ad aprile, per migliorare l’approccio alle partite che, a dire il vero era difficile creare, perché il campionato in Sardegna è stato bello e facile. Consideri che se la squadra faceva degli sbagli in difesa o in attacco sempre c’era tempo per poter ribaltare la situazione. Nelle ultime 4 sfide che ci hanno avvicinato alla serie A2, invece dovevamo avere assolutamente una mentalità diversa”.

Con quali caratteristiche?
“La determinazione, la grinta, lo sbucciarsi le ginocchia. Ingredienti che non si comprano al supermercato, ma sono insite nel tuo carattere e, ancora una volta le ragazze messe alle strette sono riuscite a cacciare fuori il meglio e superare gli ostacoli che per molti erano insormontabili come il -17 di Roma o il – 15 di Battipaglia”.

Qual è stata la forza di questa squadra?
“Il gruppo appunto, ma anche il credere in quello che stavano facendo. Ogni singola giocatrice è stata un tassello importante all’interno della squadra, con personalità e modo di essere. Un gruppo che giorno dopo giorno anche con l’arrivo di Valentina Maggi, ha iniziato a volare”.

La presenza di due Mental Coach è stata importante?
“Quando ho fatto riferimento all’aspetto Energetico/Mentale parlavo di Antonio Palmas e Alessandro Lauricella due professionisti che hanno dato un contributo notevole alla crescita di queste ragazze e di conseguenza della squadra, a loro va un grande riconoscimento per il lavoro svolto all’interno della società Virtus”.

Società che è sempre stata vicina alla squadra nella buona e nella cattiva sorte…
“Sempre e comunque la società è stata vicina senza mai far mancare nulla ad ogni singola ragazza, anche nei momenti difficili, erano tutti lì a supportarci”.

Finita la regular season in semifinale il San Raffaele l’ha fatta tremare. Quei 17 punti di distacco in gara sembravano davvero un muro insormontabile?
“A dire la verità la partita contro il San Raffaele mi ha fatto sentire come quel genitore che dice al figlio o alla figlia: “Non bere tanto alcool perché fa male alla salute” o anche: “Quel ragazzo non va bene per te, perché ti farà soffrire” oppure: “Questo non lo dovresti fare se vuoi fare l’atleta”. Alla fine noi tutti, tante cose le abbiamo fatto lo stesso perché dovevamo fare le nostre esperienze. Bene, proprio così ho fatto la mia squadra e in quel momento mi sentivo come quei genitori che cercando di evitare un passo falso del figlio, lo sostengono, sperando che con qualche cicatrice nel cuore dopo vada meglio”.

Poi in casa il trionfo. Sicuramente la più bella gara disputata dalla Virtus durante la stagione. Tutto è stato perfetto.
“Perfetta doveva essere quella partita e così è stato”.

E dopo è arrivata la sfida contro Battipaglia. Avversario che, in cuor suo, voleva affrontare…Motivo?
“Il San Raffaele è stato un avversario tignoso e di tutto rispetto, ma giocare contro uno dei vivai più ricchi d’Italia come quello del Battipaglia, con le nostre ragazze, era una bella prova da affrontare: l’abbiamo superata a pieni voti”.

Anche in questo caso garauno non è stata favorevole per la Virtus e poi al ritorno le avete messo il bavaglio e chiuso in trionfo.
“L’andata è stata la fotocopia della partita contro San Raffaele. Nel match di ritorno contro le campane, le ragazze erano concentrate e determinate a ribaltare la differenza canestri e, all’interno di un palazzetto così gremito, la sfida, credo, non poteva avere un risultato diverso”.

E ora in A2! Che squadra sarà, considerati anche i tre nuovi innesti e in attesa del playmaker?
“Ci tengo a dire che le giocatrici che abbiamo scelto finora sono state prese, non solo per le loro caratteristiche di giocatrici ma soprattutto per il loro valore di persone e di voglia di mettersi in gioco, lavorando tanto. La squadra del prossimo anno visti i tre innesti, sarà una squadra con delle ragazze che conoscono il campionato, che hanno una esperienza cestistica non indifferente cosa che aiuterà ulteriormente la crescita e la maturazione del vivaio virtussino. Sarà un campionato nel quale cercheremo di raggiungere la salvezza e tutto quello che verrà sarà ben accetto”.

Chi sono i tre volti nuovi della Virtus per la prossima stagione?
“Federica Brunetti ala pivot/pivot sarda, bravissima ragazza, le sue doti di giocatrice le conosce tutta l’Italia. Ha tanti punti nelle mani cattura un mare di rimbalzi. Indubbiamente un pivot al quale piace passare la palla e cercare l’assist per le compagne, avremo una bella sfida nella quale lei dovrà sfruttare tutti i suoi centimetri anche vicino a canestro”

Jeannette Guilavogui?
“E’ un’ala grande, una vera lottatrice, forte rimbalzista, caratteristica che si sposa bene con la compagna di ruolo (Brunetti) nel colloquio individuale ha fatto vedere tanta voglia di mettersi in gioco quindi un bell’ elemento da inserire e su cui lavorare”.

Silvia Favento?
“Lei rispetto a Jeannette è un’ala piccola che conosco da tanto tempo. Ricordo che aveva appena 14 anni quando ci siamo conosciute, è venuta in occasione del raduno di preparazione con la squadra di Priolo, e già all’epoca le si prospettava una brillante carriera, una giocatrice forte fisicamente, un buon tiro da tre nelle uscite dai blocchi, una giocatrice di squadra, può operare sia fronte che spalle a canestro, un’altra giocatrice che aiuterà me a far crescere le nostre ragazze in quel ruolo”.

E il play?
“A giorni avremo qualche risposta dalle giocatrici che abbiamo contattato”.

Solitamente si dedica una vittoria a qualcuno. A chi Iris Ferazzoli vuole dedicare la promozione in A2?
“ Indubbiamente a chi ha creduto e crede nel nostro lavoro nonostante tutto e tutti. Per iniziare al Presidente Paolo Pellegrini e Alessandra, poi Silvia Carta, Tiziana Giannotti, Antonio Palmas, Alessandro Lauricella, Alessandra Angius, Tonia Bonacci. Poi la mia squadra, Valentina Calandrelli, alla mia famiglia: mamma Rosa, Marisa, Ariel, Julian, Nidia che sono con me nonostante la distanza, e a tutti quelli che da lontano mi hanno fatto sentire il loro affetto”.

E poi?
“Alle vere persone che tifano Virtus con il cuore, a tutte le bimbe e genitori della Virtus che hanno urlato, esultato e incoraggiato le ragazze in ogni singola azione. Agli allenatore e dirigenti della nostra società. A Gianni Steri e Gianni Giordano, ma anche agli ultrà dell’Academy”.

Ma anche…
“Beh, anche a quelli che non hanno mai creduto in noi. A loro auguro il doppio della felicità che oggi sento nel cuore”.

Ovviamente un ringraziamento sentito alla squadra.
“Grazie ad ogni singola ragazza che ha fatto parte della squadra in questi mesi: Sonia Cirronis, Laura Pellegrini, Giada Podda, Silvia Loi, Michela Laccorte, Matilde Melis, Carla Pisano, Silvia Sanna, Ludovica Pilleri, Michela Conte, Cristina Marangoni, Chiara Cau, Lucia Pala, Giulia Triolo, Giulia Pintauro, Laura Muscas, Valentina Pardocchi, Iva Georgieva, Katja Kotnik, Nicol Boneva e Valentina Maggi”.

Per concludere?
“Non posso che dire grazie agli sponsor e a tutti coloro che in tutti i modi hanno aiutato, aiutano e aiuteranno Paolo Pellegrini e Alessandra Cozzolino a organizzare e mantenere viva questa realtà, nonostante le grandissime difficoltà e ostacoli che hanno trovato.
E infine una richiesta. Ogni singola persona che entra a fare parte della Virtus deve lavorare in modo da far crescere sempre più la nostra società e le nostre atlete, dalla più piccola alla più grande.
Chi entra in Virtus deve pensare che prima di tutto viene la Virtus, niente interessi personali. La serie A è un patrimonio di tutti ed è un dovere di tutti collaborare per l’ulteriore crescita magari imitando le società migliori d’Italia. I cambiamenti sono possibili, difficili, ma non impossibili”.

Ufficio Stampa Virtus Surgical Cagliari