Definiti i numeri di maglia dei #fioridacciaio: i motivi delle singole scelte

22 settembre 2020
Definiti i numeri di maglia dei #fioridacciaio: i motivi delle singole scelte

Dal 3 di Marangoni al 32 di Ostarello tra date di nascita, modelli Nba, taglie di abbigliamento ed anche un po’ di casualità. Tra le confermate la sola Falbo ha mutato la cifra sulla propria divisa. Tra le new entry spicca il 10 di Wojta

Per la filosofia di Pitagora nei numeri era nascosta la spiegazione dell’universo perché le cifre – sosteneva il pensatore greco – rappresentano l’elemento di cui è costituita ogni cosa. Per una giocatrice di basket, più semplicemente, il numero è una seconda pelle, il compagno di viaggio di una stagione quando si scende in campo per la partita. E così anche nell’universo dei #fioridacciaio del gruppo La Molisana Magnolia Campobasso la scelta della cifra personale è stata frutto di passione e riflessione: tappa intermedia di un viaggio che ha origini talvolta curiose e bizzarre, altre volte di cuore, altre ancora di necessità o magari legate anche al caso.
SCELTA CAMPOBASSANA Ad aprire la sequenza rossoblù è il numero tre della veronese Sofia Marangoni. Una cifra che ha accompagnato la giocatrice veneta sin dal suo arrivo in Molise.
«Nelle precedenti stagioni di Techfind Serie A1 tra Parma e Torino – spiega – avevo avuto sempre il 13, anche per cercare di mettermi alle spalle qualche momento poco felice vissuto a conclusione delle annate giovanili. Quando sono venuta a Campobasso, però, questo numero era già ad appannaggio di Laura Želnytė, così essendo in A2, ho deciso di rinunciare alla decina optando per l’unità. E devo dire che, col senno del poi, è una scelta che mi ha ripagato appieno anche perché è un numero semplice, che amo. In più, per una sorta di ritorno alle origini, il tre è un po’ un otto spezzato, il numero cioè che utilizzavo nelle giovanili».
DINASTIA CESTISTICA La macedone Matea Nikolikj avrà anche a Campobasso, sulla propria divisa da gioco, l’amato numero sette. «È una cifra importante per me – argomenta – perché è quella con cui era ‘impegnata’ anche mia madre ed ha fatto compagnia, nel loro percorso, anche a mio nonno e mio cugino. Di fatto è un po’ come un membro della nostra famiglia».
INERZIA PELIGNA C’è poi il nove che vestirà sul parquet le intuizioni della playmaker di Sulmona Valentina Bonasia.
«Mi ricordo che, parliamo di otto stagioni fa, era l’unico numero rimasto a disposizione – precisa – e l’ho preso. Da quel momento in poi non l’ho più cambiato. Ma alla base non c’è un motivo vero e proprio».
NO REASON Una linea di pensiero che sposa anche l’ala americana Julie Wojta, pronta a dare il massimo per i supporter rossoblù sotto le insegne del numero dieci, già vestito nella sua esperienza a Broni.
«Ma – avverte la giocatrice statunitense – non c’è un motivo particolare alla base della mia scelta».
SELECCIÓN, MI CORAZON C’è il sentimento d’amore per la sua patria (l’Ecuador) nell’undici con cui la giovanissima Blanca Quiñonez (poco più di quattordici anni) affronterà la sua prima esperienza a livello senior, peraltro in un massimo torneo cestistico.
«L’undici è il numero che mi ha fatto compagnia – rimarca – sin da quando ho iniziato a giocare e soprattutto con la selezione giovanile nazionale dell’Ecuador. Credo che questa cifra mi sia molto gradita anche perché è la stessa del mio idolo cestistico Kyrie Irving».
FAVORITE NUMBER Dopo le diverse tappe in giro per l’Europa e le gare con la nazionale belga (tra cui l’ultimo preolimpico di Ostenda), il tredici sarà il riferimento anche per il 2020/21 per le giocate della pivot Kyara Linskens.

Area Comunicazione Magnolia Campobasso