L'emozione più bella ha un sapore speciale: rossoblù in A1

26 giugno 2020
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La soddisfazione del presidente Palmieri: «Un traguardo che crediamo di meritare appieno» L’analisi tecnica di coach Sabatelli: «Un contesto unico, serenità e responsabilità determinanti»

Un triennio in continua ascesa con le ultime due stagioni da autentica protagonista dell’A2. Ed ora l’epilogo più bello, quello del salto in A1 per la Magnolia Campobasso. A tutti gli effetti, tra l’altro, il giusto premio ad un percorso che ha saputo catalizzare su di sé l’attenzione di tanti addetti ai lavori, nonché la passione smisurata dei supporter rossoblù capaci di riempire sempre, ed in largo anticipo rispetto all’orario di inizio fissato per le singole gare, le tribune del PalaVazzieri, oltre che di seguire, in massa, le proprie beniamine anche lontano dal Molise.
DECISIONE CAPITOLINA Il salto di categoria, ufficializzato nelle ultime ore, è arrivato dopo il nullaosta formalizzato dal settore agonistico della Federbasket d’intesa con il direttivo della Lega Basket Femminile (la ratifica ci sarà nel prossimo consiglio federale della Fip in programma venerdì 26). È divenuto così effettivo l’inserimento del quintetto dei #fioridacciaio nel novero dei team dell’A1. Una richiesta – quella di riposizionamento nel lotto dei club del primo torneo nazionale – partita dal vertice della società campobassana (la triade formata dal presidente Antonella Palmieri, dal direttore generale Rossella Ferro e dalla vicepresidente Valeria Cavaliere) in virtù della posizione di leadership del girone Sud di A2, primato certificato dalla classifica cristallizzata agli inizi di marzo.
Dettaglio che ha spinto il management del sodalizio a completare un significativo step di un percorso a medio periodo: progetto capace, lungo tutte le sue tappe, di rispettare scadenze e consegne prospettate.
IN PARADISO In quello che sarà un format a sedici team (un piccolo mutamento rispetto all’originaria conformazione a quattordici prevista dalle Doa), Campobasso si ritroverà in un contesto nazionale (dal Veneto alla Sicilia) con nobili della disciplina come Schio (protagonista anche in Eurolega), Reyer Venezia e Virtus Bologna (costole in rosa dei rispettivi club della massima serie maschile, nonché, sempre su questo fronte, la clamorosa new entry rappresentata dalla Dinamo Sassari) e ancora Ragusa. Per il team campobassano, tra l’altro, ci sarà la possibilità anche di una ribalta televisiva satellitare. Alcune gare ‘scelte’ del massimo torneo cestistico in rosa saranno trasmesse dal network sportivo Ms Channel (canale 814 del bouquet di Sky), visibile gratuitamente sintonizzando la parabola alla polarizzazione di 13 gradi ad Est di Hotbird. Per gli aficionados delle magnolie, inoltre, ci sarà l’opportunità, tramite la piattaforma lbftv.it (la pay webtv di Lega), di assistere a tutte le gare interne ed esterne delle rossoblù, nonché a speciali contenuti extra predisposti dall’ufficio comunicazione dell’organismo dei club di A in rosa. Per le prime otto, al termine del girone d’andata, ci sarà l’accesso alla Final Eight di Coppa Italia. E sempre le prime otto accederanno anche ai playoff per l’assegnazione dello scudetto e di un piazzamento nelle coppe europee gestite dalla Fiba (la federbasket internazionale). Mentre, per le ultime due, ci sarà la retrocessione in A2 (anche se – proprio in virtù delle ultime variazioni – il numero potrebbe mutare).
LA GIOIA DEL CLUB Legittima, pertanto, la soddisfazione dei vertici del club affidata al pensiero del presidente Antonella Palmieri, pronta a sottolineare, come in tutti i grandi risultati ottenuti dalla società rossoblù, la valenza della condivisione sia alla base del percorso fatto.
«Il primo pensiero – argomenta – va a tutti coloro che hanno creduto nel progetto Magnolia, agli uomini e alle donne della società, agli sponsor, ai tifosi, alle atlete che si sono avvicendate, alle istituzioni, ai tanti che, volontariamente e con entusiasmo, ci hanno sostenuto e hanno contribuito a portarci sin qui. Senza questo apporto corale non ce l’avremmo fatta».
Poi, emerge l’orgoglio per un risultato cercato e voluto. «Siamo davvero soddisfatti per questo traguardo, che crediamo di meritare appieno – aggiunge – anche se non ci è stato concesso di viverlo fino in fondo sul campo. Ricordo a tutti, ma prima di tutto a me stessa, che Magnolia nasce solo tre anni fa, in una piccola regione, con un progetto per gli appassionati di basket, ma soprattutto per tutti coloro che dello sport apprezzano, non solo l’adrenalina del campo, ma soprattutto l’importante valore educativo e sociale. Magnolia era ed è il progetto ‘contenitore’ di chi vuole costruire qualcosa di duraturo nel tempo, a beneficio soprattutto dei giovani e del territorio molisano».

Area Comunicazione Magnolia Campobasso