Intervista a Nena Chrysanthidou

9 gennaio 2019
Intervista a Nena Chrysanthidou

Prima il settore giovanile e la serie B a Latina. Lo scorso anno l’esordio in A2 ad Orvieto, concluso con oltre 5 punti e 4 rimbalzi di media. Quest’anno l’arrivo a Roma in casa Elite, dove dopo una partenza ”cauta” sta facendo vedere ultimamente, in un momento molto difficile per la squadra, tutto quello (tanto) di cui è capace e che tutti si aspettavano. Domenica scorsa, nel derby contro Athena, la sua migliore partita in giallonero, con 10 punti e 7 rimbalzi. Fuori dal campo una ragazza gentile, sempre sorridente, molto piacevole da frequentare. E’ Parthena (Nena) Chrysanthidou, Conosciamola meglio.

Cominciamo da te. Chi è Nena? Una ragazza arrivata in Italia con un sogno, immagino. Lo stai realizzando?
Sono una ragazza semplice, arrivata in Italia a 15 anni, determinata e con degli obiettivi, perché amo la pallacanestro. Il mio sogno lo sto realizzando perché gioco in serie A2, ma non mi precludo la possibilità di sognare ancora più in grande.

Partite e allenamenti non ti lasciano tantissimo tempo libero. Ma comunque come lo passi? E cosa vorresti fare se non fossi una giocatrice di basket?
Non potrei mai immaginare i miei giorni e la mia vita stessa senza il basket, gli allenamenti e le partite. È un modo di essere, e non lo cambierei mai. Se però così fosse stato, però sicuramente sarei una persona completamente diversa. Nel mio tempo libero mi piace vedere i film e le serie tv, passare tempo con le mie compagne di squadra e di casa (che sono come sorelle per me, ormai) e, la cosa più importante, dedicare tempo al mio ragazzo.

Hai ovviamente tante persone care in Grecia e anche a livello sentimentale sei “costretta” alla lontananza. Quanto è difficile per te mantenere i rapporti e a gestire la situazione?
Tutta la mia famiglia sta in Grecia, ma a prescindere dalla lontananza i miei cari mi sono sempre stati vicino e mi hanno sostenuto in tutti i modi, sono fortunata ad averli. Con la distanza riesci a capire chi è al tuo fianco, anche se da lontano, e ti vuole veramente bene.

Passiamo al campo: alla fine del girone d’andata è tempo per un bilancio di questa tua esperienza all’Elite, sia come squadra che dal punto di vista personale. Come ti trovi e come pensi andrà il girone di ritorno?
Siamo un gruppo veramente “cazzuto” e in questo momento più unito che mai. Le mie compagne di squadra sono persone bravissime sia dentro che fuori dal campo. Per il futuro agonistico ti rispondo solo una cosa: dobbiamo assolutamente dare tutto quello che abbiamo e le vittorie arriveranno.

Tecnicamente non hai molto da imparare. Cosa pensi ti manchi, allora, per diventare una giocatrice di primo livello?
In realtà avrei ancora tanto da imparare in tutti i sensi, ovviamente con tanto lavoro e dedizione. Ed è quello che cerco di fare ogni giorno. In ogni caso, credo di dover migliorare soprattutto dal punto di vista mentale.

Tutto si può dire finora meno che la fortuna vi abbia preso in simpatia. Come vivete questa situazione all’interno della squadra. E’ più un alibi o una spinta a ribellarsi?
In questo periodo le cose sono abbastanza difficili, abbiamo subito tanti infortuni e di conseguenza siamo in poche a scendere in campo. Ma abbiamo un cuore grande, lo ripeto: questa per noi è sicuramente una spinta. Qui non si molla un centimetro.

Ufficio Stampa e Comunicazione Elite Basket Roma