Intervista a Giulia Bernardini: "I momenti difficili servono per imparare"

12 aprile 2019
Intervista a Giulia Bernardini: "I momenti difficili servono per imparare"

E’ stata la miglior realizzatrice, con 12 punti, nella sconfitta di domenica contro Cagliari. Ma probabilmente neanche ci ha fatto caso, perché, da capitano, sa che non conta la parola “io”, ma solo la parola “noi”. Ed è solo di “noi” che parla Giulia Bernardini dopo la sconfitta contro il Cus Cagliari. Una partita e un momento da analizzare per capire come tirarsi su il più presto possibile.

Domenica ha pesato quel parziale tra il secondo e il terzo periodo.
Purtroppo siamo andate sotto nel secondo quarto e siamo rientrate dopo l’intervallo non con il massimo della concentrazione. Loro invece erano molto decise, il nostro era un quintetto un po’ innovativo e abbiamo avuto difficoltà a trovarci. A un certo punto siamo arrivate anche a -6 con possesso, l’avevamo quasi ripresa, ma non ce l’abbiamo fatta.

Eppure l’approccio iniziale era stato buono.
Abbiamo iniziato bene, ma purtroppo quest’anno spesso ci è successo di partire forte e poi cedere. Anche a Cagliari, in casa loro, eravamo partite bene, ma poi è stata tutt’altra partita rispetto a quella di domenica scorsa. Siamo un po’ disorientate.

Anche perché in larghi tratti della partita il gioco si vede.
Continuo a dire che questa squadra ha un grande potenziale e potrebbe fare molto di più. Lo ha dimostrato in tante partite, anche in quelle dove non è arrivata alla vittoria. Purtroppo per il momento in cui ci troviamo ora, viene da pensare che è un peccato non riuscire a valorizzare tutte le situazioni in cui invece produciamo bel basket. Non capitalizziamo i momenti in cui si vedono le cose che sappiamo fare e che ci piace fare. Almeno, in questa fase non ci stiamo riuscendo.

Che cosa manca?
Ci sono momenti delle partite in cui abbiamo bisogno dei nostri punti di riferimento e dell’esperienza. Quando queste cose vengono a mancare, lo paghiamo. Spero tanto che questo campionato ci serva proprio come un’annata in cui potremo dire di aver accumulato esperienza. Anche per le più giovani. Ci sono momenti in cui la testa e l’esperienza la fanno da padrone.

Che cosa c’è da fare per riprendersi?
Abbiamo capito che non faremo i playoff. Poi abbiamo capito che non ci salveremo direttamente e dovremo fare i playout. Ma abbiamo ancora tanto da fare e tanta esperienza da acquisire. Per molte di noi, per tanti e non solo per noi, per la società in generale, questa era la prima volta alle prese con la Serie A2. Da una parte ci siamo resi conto che potevamo far bene, dall’altra abbiamo sprecato tante occasioni. Su questo bisognerà ragionare e far tesoro di ciò che è capitato, per trasformare le nostre mancanze nella nostra forza. Quando si passano brutti periodi è così, bisogna sfruttarli per imparare e migliorare. Dobbiamo farlo sia dal punto di vista mentale sia tecnico, imparando ad esempio come gestire un pallone, come riconoscere le situazioni e i momenti delle partite, capire come affrontare gli ultimi minuti punto a punto, quando correre e quando no, quando poter rischiare un passaggio e quando no. Tutte cose da imparare.

Eduardo Lubrano – Ufficio Stampa Athena Gruppo Stanchi Roma