Serie D Porto sconfitto 45-67 in casa da Aviano: illusioni perdute


Punteggio finale bugiardo, ma il problema granata è la povertà offensiva.

Per un lungo attimo qualcuno a Portogruaro ha sognato un fantasmatico inserimento in zona playoff. Ecco fatto. Ci pensa un’incongrua gara casalinga contro un Aviano tetragono a smentire i sogni di gloria e ricordare a tutti che il girone di ritorno sarà difficile e combattuto.

Indispensabile, quindi, attaccare il canestro in modo più convinto e organico, programmando ogni defaillance e ricercando senza paura una dimensione vincente che è alla portata dei giovani leoni granata.

13 gennaio 2019. Portogruaro scende in campo nell’ultima di andata con la doppia iattura che colpisce sia Faorlin sia Ostan e che può essere sintetizzata nella formula “spalla maledetta”, ma anche con l’innesto di una vecchia, amatissima conoscenza del parquet di via Lovisa, il playmaker Paolo Fantuz.

Dal canto suo, Aviano si presenta priva dell’ex di turno, Diego Nosella, ma con il doppio dei punti in classifica (16). E non è un caso. L’asse Bomben-Rizzo detta subito legge. Il trio Marcon, Bolcato, Mulato riesce, tuttavia, a stare al passo con gli avversari (7 a 7 al ‘5) e a tenere basso il punteggio.
L’inserimento di Fantuz al fianco di Baruzzo rafforza la difesa e impedisce ai friulani d’involarsi.
Quando finalmente Starnoni tira fuori il tignoso Scaramuzza, due liberi di Moro consentono il sorpasso (15 a 14) e il primo quarto si chiude in perfetta parità, 17-17, grazie a due tiri liberi di un coriaceo Paludetto.
Nella seconda frazione di gioco, Baruzzo torna play, ma Gri castiga i ragazzi del Presidente Moretto. E non bastano né il gesto atletico della stoppata volante di Cais né l’ingresso di Delle Vedove a frenare l’avanzata dei blu. Anche perché la rinuncia a Finardi nel ruolo di playmaker segna il ritorno prepotente di un ottimo Bomben. E quando il centro Rizzo esce, gravato da tre personali, lo sostituiscono con analoga grinta Crestan e Facca. Bolcato tiene viva Porto, ma comincia a delinearsi il serio problema tecnico-tattico di Chiesurin. I suoi girano al largo, senza attaccare con sufficiente decisione il canestro. E il secondo quarto si chiude a meno dieci. 23 a 33. Sei soli punti segnati in un quarto. Un record negativo.

Lo svantaggio si accentua all’inizio del terzo quarto (+ 12). Fantuz suona la carica con una bomba dall’angolo. Anche Marcon spara da tre e Portogruaro ci prova (29 a 37). Il quarto fallo di Rizzo preoccupa Aviano. L’intesa Baruzzo-Mulato illude i padroni di casa. Marcon tira la carretta. Eppure il divario si stabilizza sul +10. Almeno fino a quando Aviano fa rifiatare Bomben, reinserendo Finardi. Ne approfitta subito Porto che chiude sul 36 a 46.
Nell’ultimo quarto, Starnoni getta nella mischia Joshua Caldwell che ambirebbe a frenare Paolino, il quale al contrario vede esaltate le proprie doti acrobatiche e balistiche. I veneti risalgono fino a meno 4 con un grande assist in contropiede di Baruzzo a Moro. 42 a 46. Ma è solo un’illusione. Si apre la battaglia. Anche i direttori di gara, così come i giocatori in campo, commettono qualche strafalcione. Su tutti, il tecnico a Marcon, colpevole di aver urlato un “Basta, Palu!” rivolto al compagno Alessandro e scambiato per un improperio.

Intanto, Aviano riafferma la propria leadership territoriale, avvantaggiandosi del rientro di Rizzo e mettendo a referto un parziale di 0 a 6. Escono Mulato e Bolcato per raggiunto limite di falli. Espulsione diretta per Filippo Moro.

Porto molla gli ormeggi. Non riesce ad attaccare, ma al tempo stesso non difende, incassando contropiedi in serie. E la gara si chiude con il “Botter-Brusco-Navarra’s Time”, quando i tre boys sfoderano tutta la loro grinta ma non salvano la squadra dal tracollo. 45 a 67.

Alla fine, qualche recriminazione, qualche lamentela, un punteggio ingiusto, ma adesso è arrivato il momento di “stringersi a coorte” e organizzarsi per bene in modo da ritornare quanto prima alla vittoria.

Forza Porto!

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Pallacanestro Portogruaro-Aviano Basket 46-67

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1o arbitro: Zinni Giuseppe di Terzo di Aquileia (UD)