Parola a Samuele Marton in vista della Semifinale Playoff contro Oderzo

21 maggio 2019
Parola a Samuele Marton in vista della Semifinale Playoff contro Oderzo

Manca sempre meno a gara1 di semifinale playoff, in programma mercoledì sera alle 21 al Pala Vega. Un po’ per scaramanzia, un po’ perché rappresenta un ottimo profilo per offrire dall’interno il punto di vista dell’ambiente, diamo la parola prima di questa serie al direttore sportivo Samuele Marton. Guai a chiedergli però se ci sono favoriti per questa semifinale tra Ciemme Mestre e Calorflex Oderzo.

“Sono stufo di certi discorsi su questo dualismo tra Mestre e Oderzo, sono discorsi che lasciano il tempo che trovano e che non producono risultati. Noi abbiamo iniziato due anni fa un percorso importante con coach Volpato. Oderzo questa estate ha costruito una squadra nuova fatta per vincere. Due cammini diversi che si trovano adesso allo stesso punto, in semifinale: sulla carta, a leggere i nomi, loro sono più forti, tuttavia noi siamo qui con pieno merito e ora che siamo in ballo vogliamo ballare. Qualunque avversaria, compresa Oderzo, deve essere però consapevole che per batterci dovrà sudare perché noi ci presenteremo “brutti, sporchi e cattivi”; o meglio, determinati, cattivi e cinici, perché brutti effettivamente non lo siamo mai stati. Da parte nostra, per superare Oderzo dovremo esasperare difesa, rimbalzi, ripartenze e circolazione di palla, i nostri mantra del sistema di gioco del coach”. “La Calorflex- prosegue il diesse- ha in Tracchi il giocatore più rappresentativo. Io, personalmente, non scordo la sua frase nel girone d’andata, quando disse che Mestre può pure vincere in regular season, ma nei playoff ci sarebbero tremate le mani. La ricordiamo in molti e tutti insieme dovremo quindi avere quella determinazione che faccia capire come le nostre mani siano invece ferme e che venderemo cara la pelle”. Quale la possibile chiave tattica del match? “Coach Steffè penso applicherà molto la difesa a zona, con cambi preparati durante le rimesse. Un modo per spezzare il nostro ritmo e, in questo senso, penso assisteremo anche a molti falli spesi per bloccarci. Non dovremo farci impensierire da questo, portando invece avanti la nostra identità di gioco. Un’identità ormai appresa da tutti i giocatori, i quali hanno capito come quello che conta non sia la prestazione individuale ma la vittoria della squadra; per raggiungerla, ognuno deve portare il proprio contributo. Oderzo vanta ottime individualità in attacco, per cui ritengo che un’altra chiave di lettura saranno gli uno contro uno, ad esempio nella marcatura di un giocatore come Venturelli che dovremo cercare di bloccare.” Infine, il nostro direttore sportivo suona la carica per tutto l’ambiente. “Quello con Oderzo rappresenta per i tifosi mestrini un po’ il “derby d’Italia”, una partita molto sentita pur non essendoci particolari motivi di vicinanza territoriale. C‘è indubbiamente rivalità tra le due identità e una sfida come questa, tanto più in una semifinale playoff, ha un fascino diverso rispetto ad altre partite. Come sempre, mi aspetto un ambiente molto focoso e comunque corretto. Il PalaVega dovrà continuare ad essere una vera e propria bolgia biancorossa, diventando un tutt’uno con i nostri giocatori, in un reciproco caricarsi per raggiungere la vittoria”. Dai che ‘ndemo, Ciemme Mestre!

Uff. Stampa Basket Mestre 1958 (photo Walter Dabalà)