Intervista a Mia Masic

12 dicembre 2018
Intervista a Mia Masic

Venticinque anni, croata, campionessa europea under 16 nel 2009. Ma soprattutto un “mostro” di simpatia. E’ Mia Masic, guardia/ala di Elite Basket Roma, al suo quarto anno in Italia dopo le esperienze con Muggia, Virtus Cagliari e San Salvatore Selargius. Nel mezzo, un’esperienza in Francia con il Le Havre. Cresciuta nelle file del Kvarner Rijeka, nel 2012-2013 è stata convocata nella nazionale maggiore prendendo parte ai raduni in preparazione del campionato europeo 2013. Quest’anno sta disputando una stagione di livello, pure se con qualche inevitabile alto e basso dovuto al recupero dal grave infortunio in cui è incorsa l’anno scorso e che le è costato un prematuro stop alla stagione. Conosciamola meglio e parliamo con lei di quella che è stata fino ad ora la sua stagione e quella della squadra.

E’ passato ormai più di un anno dall’infortunio e sulle gambe hai ormai dieci partite ufficiali. Come ti senti fisicamente? Hai ritrovato confidenza e fiducia?
Nonostante le undici gare giocate ancora non mi sento fisicamente al 100%. E’ sempre complicato rientrare da un infortunio e il processo riabilitativo sia fisico che mentale comporta ancora degli alti e bassi. Ma sono sicura che passerà in fretta e tornerò più forte di prima.

Guardando le statistiche emerge che sei la seconda marcatrice e la seconda rimbalzista della squadra, oltre ad essere nettamente la giocatrice che prende più tiri in assoluto. Il tuo ruolo quindi è fondamentale: come giudichi finora la tua stagione?
Non mi sento ancora la giocatrice che so di essere e infatti fino ad oggi ho avuto poca costanza. Ma so comunque che la squadra ha molta fiducia nelle mie capacità.

Secondo te quali sono le prospettive di classifica di Elite? Dove potete arrivare?
Questa è una bella domanda. Abbiamo vinto partite molto difficili contro ogni pronostico e perso partite che a tutti gli effetti dovevamo e potevamo vincere. Quindi credo che nel momento in cui tutti ci renderemo conto di dove può arrivare davvero questa squadra, a fine campionato sono sicura che ci ritroveremo tra le prime dieci.

La differenza di rendimento che avete tra casa e trasferta da cosa dipende?
Sicuramente giocare in casa ti rende più forte e protetta a livello mentale e ci dà quel qualcosa in più che ci permette di giocare come sappiamo. Quando andiamo in trasferta, invece, soffriamo molto a livello psicologico perché siamo totalmente un altra squadra. Sarebbe bello capire il perché così da lavorarci e scrollarci di dosso questo blackout .

La nazionale croata per te cos’è? Un sogno? Un traguardo? Un’ambizione?
Sicuramente è un’ambizione e allo stesso tempo un sogno perché ogni giocatrice vorrebbe indossare la maglia della sua nazione. Sarebbe bello avere ancora un’opportunità per indossare quella maglia.

Dopo due anni di Sardegna ti sei trasferita a Roma. Com’è stato l’impatto con la grande città? Ti trovi a tuo agio?
Diciamo che sono abituata ai cambiamenti. Sono stata già in altre città e in altri Paesi. L‘impatto con Roma, comunque, e stato positivo, mi trovo bene.

Ufficio Stampa e Comunicazione Elite Basket Roma