Società Villafranca non è più la città degli sponsor: basket e volley pagano il prezzo

22 luglio 2015
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Le società rinunciano alle promozioni conquistate Pasqualetto: « Una perdita anche per i piccoli atleti» Mazzonelli: «Addio serie A. La partita è chiusa»

Prima gli allori, poi il ritiro. Il mondo dello sport villafranchese risente della crisi. Dopo aver conquistato la vetta nei loro campionati, le prime squadre di pallavolo e pallacanestro maschili devono fare un passo indietro: non c’è denaro per affrontare le categorie superiori. Mentre il Comune muove le prime ruspe per costruire il palazzetto dello sport omologato proprio per i campionati nazionali, la squadra «Volley Museo Nicolis», arrivata in B1, rinuncia alla serie A ed esce di scena, lasciando la città senza prima squadra. «Villafranca basket», invece, arrivata all’ingresso della C nazionale, retrocede per sua volontà alla Promozione. Strada già intrapresa pochi anni fa, quando rinunciò alla B2 per ripartire dalla D, vincendo poi un campionato dietro l’altro. Per affrontare la nuova categoria occorrerebbero circa 120mila euro, ma da due anni la squadra non ha lo sponsor e il mondo imprenditoriale non investe più sulle squadre locali. Alla mancanza di introiti, inoltre, si aggiungono le spese che aumentano man mano che si cresce di categoria.«Le due cose messe insieme non aiutano», spiega Stefano Pasqualetto, presidente della Basket Villafranca che pure non cerca colpevoli. «Il dispiacere è totale. Ma nella salita verso campionati più importanti crescono le spese di tesseramento federale e logistiche: trasferte da 300 chilometri significano pullman, pranzo, autostrada. E la crisi economica sta picchiando duro sulle aziende(possibili sponsor, ndr). Abbiamo voluto essere onesti e non iscriverci a una categoria che non avremmo potuto sostenere. Ci prendiamo solo impegni che siamo in grado di affrontare economicamente». E i giovani che si allenano alla polisportiva San Giorgio perdono il sogno di arrivare alla prima squadra di casa. Le due compagini, pur dovendo essere autonome finanziariamente, ruotano attorno alla Psg. La soluzione per Pasqualetto? «Una sorta di azionariato popolare: chi crede che lo sport possa tenere un alto livello e vuole portare avanti il nome di Villafranca potrebbe fare da socio sostenitore. Occorre anche più sensibilizzazione nelle aziende sul significato del sostegno allo sport come forma di cultura. Anche se i tempi delle imprese purtroppo non sono i nostri. Ma possiamo trovare le risorse e impiegarle insieme. Facendo esperienza da questa nota negativa. Non difendiamo la categoria, ma l’idea e siamo fiduciosi che si possa attuare. Ci sono bambini che non fanno sport, ma magari potrebbero essere dei campioncini. È bello che Villafranca possa dare l’opportunità di sviluppare queste doti. Anche in questo ambito vanno cercate le eccellenze che possono diventare un orgoglio per la città. La battaglia non è finita». Il basket non molla, dunque, e ricomincia dalla Promozione provinciale. Lascia tutto, invece, Nicola Mazzonelli, direttore sportivo della squadra di pallavolo. «Il nostro era un progetto nato a Villafranca, ma correlato a Verona, per creare un settore giovanile in funzione della squadra di super lega. In tre anni abbiamo triplicato i ragazzi: oggi sono una trentina. Ma la situazione economica non è florida e nessuno si è più dato da fare in concreto, se non con aiuti mediobassi. Non si può pensare di chiedere aiuto agli amici per salti di categoria importanti come questo. Non volevamo iscriverci se non potevamo onorare l’impegno economico. Per affrontare una stagione occorrono almeno centomila euro. Ne va della reputazione di tutti, quindi la partita è ormai chiusa».

Maria Vittoria Adami
Da L’ “Arena” quotidiano di Verona. Lunedì 20 luglio 2015