Riccardo Fava: "Per la Virtus una stagione positiva"

9 aprile 2014
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Il bilancio di fine stagione da parte del presidente della Virtus Cagliari

Presidente Fava, a salvezza oramai ampiamente acquisita è possibile fare un bilancio della stagione Virtus?
“Mancano due giornate alla fine del campionato, comunque vadano queste ultime due sfide (logicamente spero in due vittorie, che sono sicuramente alla nostra portata) ritengo che, tutto sommato, sia stato un bilancio positivo. Io e il coach Tola la scorsa estate, avevamo costruito e lavorato per una salvezza tranquilla, che desse anche spazio a margini di crescita del nostro vivaio giovanile; mi sembra che abbiamo centrato l’obbiettivo, addirittura raggiungendo la prima posizione in questa seconda fase, pur non essendo questo il nostro pallino fisso. Ma ben venga, ora ci siamo e cercheremo anche di rimanerci, alla fine sarebbe davvero una bella soddisfazione”.

Una formula che l’ha soddisfatta o magari avrebbe preferito quella della scorsa stagione?
“Questa formula è stata scelta e votata da tutti i Presidenti nella riunione di Lega, la scorsa estate e, a parer mio, in questo momento di ristrettezza congiunturale l’aver risparmiato un bel po’ di denari con la creazione di queste conference “zonali” ha fatto solo comodo alle sempre esigue finanze Societarie di noi tutti, sicuramente togliendo qualcosa all’agonismo e alla competitività”.

La Virtus ne sa qualcosa?
“Esatto, chi, come noì, era già, quasi sicuramente salvo dopo la prima fase, ha faticato un po’ a trovare la giusta concentrazione con la salvezza già acquisita, ma d’altro canto stiamo parlando di un campionato professionistico, e la concentrazione è un obbligo, oltre che un dovere”.

Come ne siete usciti?
“Siamo stati bravi a crearci altri obbiettivi e stimoli, a cominciare dalle nostre atlete e dal nostro coach, affinché si continuasse con la politica di inserimento delle nostre giovani per far si che maturassero e avessero più minutaggio in campo”.

Carolina Scibelli: una perfetta macchina da canestro, ma anche il gruppo specie nella seconda parte ha tirato fuori le unghie. E’ d’accordo?
“Si, Carolina è stata eccezionale, come prestazioni e come continuità, facendo un campionato sicuramente al di sopra della media, e devo dire che mi ha addirittura sorpreso. Quando l’ho scelta conoscevo le sue doti di serissima professionista e di grande guerriera”.

Brava lei ma non solo?
“Tutto il gruppo ha lavorato bene, ancor più nella seconda fase, dove le ragazze hanno, pian pianino cominciato a conoscersi e a realizzare le impostazioni di gioco del coach Tola. L’ingresso di Eleonora, poi, in queste ultime settimane consente più rotazioni e quindi maggior tranquillità e lucidità da parte di tutte”.

Quale è il suo più grande rammarico? “Il mio più grande rammarico, che poi è anche quello del mio più stretto collaboratore Pierpaolo Restivo, è senza dubbio quello di aver cominciato con qualche anno di ritardo, ad operare su questa linea di “ringiovanimento” e “risparmio energetico“”.

Obiettivo?
“E’ chiaro. Quello di valorizzare le nostre risorse, con la speranza magari di poter vedere una Virtus sempre più sarda nel corso degli anni”.

E invece la più grande soddisfazione di Riccardo Fava?
“La mia più grande soddisfazione, oltre l’aver visto rientrare in campo mia figlia Eleonora, è il sapere che questo sabato, in occasione della ultima partita in casa stagionale, tutte le mamme delle bimbe del minibasket hanno organizzato una festicciola di commiato con le loro bambine, per salutare le giocatrici della prima squadra, molte delle quali sono anche istruttrici delle piccole atlete. E’ una cosa bellissima, che avvicina i genitori alla società e trasmette entusiasmo e felicità alle giovanissime atlete, a contatto con le loro maestre”.

Da presidente e da padre il pieno recupero di Eleonora Fava è stata forse la più bella impresa dell’anno?
“Da padre ovviamente sono superfelice. Un grave infortunio avvenuto, 14 mesi fa. Ripensandoci dopo tanto tempo mi vengono ancora i brividi. Si pensava che addirittura, la ragazza non avrebbe più messo piede in campo. Io non ho mai avuto dubbi, perché conosco la grande forza di volontà e determinazione di mia figlia, ed ero certo che avrebbe vinto questa partita”.

E da presidente?
“Da presidente, è come se avessi acquistato a parametro zero una nuova atleta, che è patrimonio della società, e darà sicuramente d’ora in avanti il suo apporto per i campionati a venire. Ha iniziato a farlo già da tre settimane, e d’ora in poi andrà sempre meglio”.

Non dimentichiamo l’allenatore: Carla Tola.
“E’ impossibile non dare i giusti meriti alla nostra Coach Carla Tola che si appresta chiudere questo campionato nel migliore dei modi. Ho sempre creduto in lei, anche quando aveva totalizzato dieci sconfitte di seguito ,e continuo a crederci,visto che ha già pronto il rinnovo per la prossima stagione”.

Una stagione che ha visto anche la rinascita del settore giovanile e in particolare del minibasket. Grande lavoro del settore?
“Si, i numeri delle iscritte salgono, a cominciare dal minibasket, profondamente rimodernato,con l’operato di tutti i nuovi innesti,vedi Antonello Manca,ma vedi tutte le nuove istruttrici, unito all’aiuto delle veterane: Mariolina addari e Gabriella Fadda. Siamo soddisfattissimi e stiamo seguendo la strada giusta per creare quella linfa vitale indispensabile alla Società”.

Ha già in mente la squadra per il prossimo anno?
“E’ presto per parlare del nuovo campionato. Si dovranno valutare diversi aspetti, non ultimo il bilancio societario. Sicuramente anche il prossimo anno cercheremo di non sfigurare e di essere all’altezza del nome che portiamo”.

Stagione che si chiude in bellezza nel ricordo di Carlo Caschili e del torneo a lui intitolato…Ecco che ricordo ha lei di Caschili?
“Con il decennale della morte di Carlo Caschili,per me, sono esattamente dieci anni di appartenenza a questo sodalizio. Mia figlia Eleonora proprio dieci anni orsono era stata presa in prestito dal Su Planu: lo stesso anno in cui il povero Carlo si ammalava;non ho fatto in tempo, se non per sentito dire, a conoscere le sue grandi doti umane unite al suo sorriso e la sua serenità quando si trovava alla Virtus.Con il trasferimento di mia figlia, l’anno dopo, è avvenuto anche il coinvolgimento personale all’interno della società del sottoscritto”.

Preferirebbe la A1 o il nuovo impianto, che tra l’altro ha avuto il via libera su tutti i fronti?
“Per il momento, continuiamo su questa strada, e vediamo di arrivare al nostro principale obbiettivo,che é quello di vedere nascere il nuovo palazzetto Virtus. Poi il raggiungimento di una militanza nel massimo campionato di A1, si potrà valutare subito dopo. E non sarà certo un obiettivo irraggiungibile”.

Ufficio Stampa Virtus Cagliari