Radio e TV [Cestisticamente Parlando] Gli interventi di Michele Vitali e Riccardo Sbezzi

15 gennaio 2015
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Michele Vitali e Riccardo Sbezzi sono intervenuti a “Cestisticamente Parlando”, il magazine settimanale di Radio Primarete Caserta (95.00 Mhz F.M. oppure in streaming su www.radioprimarete.it) in onda ogni martedì dalle 19,35 alle 20,55 (in replica ogni giovedì dalle ore 00,05) condotto in studio da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Sante Roperto e Eugenio Simioli (con la regia di Imma Tedesco).

Michele Vitali:
Domenica la tua prestazione è stata decisiva ai fini del risultato?
Si, finalmente sto ritrovando la condizione fisica dopo due mesi e mezzo di stop, poi con questa vittoria stiamo acquistando ancora più fiducia in vista del girone di ritorno.
Hai voluto un po’ forzare dopo il rientro dall’infortunio?
Si, sono un tipo abbastanza autocritico, non sono riuscito a capire il momento della squadra, adesso riesco a esprimermi meglio avendo recupareto una forma fisica accetabile, ma sto lavorando per migliorare. L’obiettivo ora è vincere contro Roma, partendo da una buona preparazione fatta in settimana. La squadra vuole salvarsi e ora è importante solo vincere! *È importante per te allenarsi bene, soprattutto in estate? *
Assolutamente si, anche se la maglia della Nazionale è un qualcosa alla quale non si può rinunciare. Se arrivasse un’eventuale convocazione, sicuramente non rinuncerei.
Quanto sei migliorato nella duttilità in campo?
È stato importante l’allenamento fatto in Nazionale questa estate; ho perfezionato il gioco pick & roll, poi è arrivato l’infortunio. Ora con la forma fisica anche le gambe mi stanno dando una grande mano.
Condividi quanto ha detto Esposito e cioè che state incominciando ad avere le sembianze di una squadra di pallacanestro?
Stiamo facendo progressi enormi, e questo si può notare sul campo la domenica, già dalla partita con Pesaro si è visto che ci stiamo aiutando l’un l’altro soprattutto in difesa. Dobbiamo continuare a lavorare duro in settimana.
Il tuo rapporto con Esposito?
Mi trovo benissimo con Enzo. E’n stato un giocatore di livello assoluto, peraltro nel mio stesso ruolo, pertanto mi capisce e mi da i consigli giusti. Io devo solo seguirli e lavorare per migliorare.

Riccardo Sbezzi:
Tu sei in pratica il sogno di moltissimi ragazzi del Meridione. Da Ragusa ai vertici del basket italiano…
Sicuramente, sono stato molto fortunato, faccio un lavoro che è la mia passione. Per circa 18 anni faccio il general manager, che è un lavoro che mi piace molto. Non sono solo uno che va a procurarsi soldi, ma va anche a divertirsi. la mia famiglia mi dice che invece di andare a lavorare, mi vado a divertire!
Come si lavora oggi in Italia?
Si pensa prima a rescindere i contratti e gli appartamenti dei giocatori che andare a fare scouting per la prossima stagione. Se in estate si lavora male, in inverno si lavora anche peggio. Il problema è quando vanno bene cinque stranieri…, devi avere molta fortuna, è difficilissimo gestirli psicologicamente e tecnicamente.
Quando senti l’inno nazionale prima delle partite, cosa pensi?
È una vera e propria ipocrisia visto che si gioca con 5 o più stranieri. Solo Reggio Emilia è da prendere da esempio in questo campionato di Serie A da terzo mondo, che ormai serve solo da serbatoio per campionati più importanti. Se si vuole vincere, come fanno le squadre spagnole e quelle che voglioni vincere in Europa, si deve puntare sugli europei!
Anche la nazionale sta pagando il fatto che ci sono troppi stranieri in serie A?
Noi non abbiamo lunghi, mente siamo zeppi negli altri ruoli. E pensare che basta insegnare ad un giocatore più ruoli in campo invece di affidarsi agli stranieri.
Come è Caserta vista da lontano?
Oggi sarebbe ingiusto e non professionale parlare dei difetti, degli sbagli. Se oggi è ultima in classifica, ci sono sicuramente degli errori. Ai proprietari ho detto un mio parere spassionato, contro i miei interessi. Enzino è un allenatore giovane, di talento, che farà bene, sono stato contento che abbia accettato la panchina. Per salvarsi ognuno deve dimenticarsi dei propri interessi e sacrificarsi per la squadra. Senza Young, addirittura la squadra gioca meglio, visto che lui è il paradosso della società consumistica, visto che tutto era stato fatto in sua funzione.
Un nome per Caserta?
Un nome non cambia molto, secondo me ancora con questa squadra Caserta ce la può fare a salvarsi.

Redazione Giornalistica Cestisticamente Parlando